Tesla, ancora guai: una vittima in Svizzera, colpa della batteria?

Tesla, ancora guai: una vittima in Svizzera, colpa della batteria? Stavolta è accaduto in Europa

Stavolta è accaduto in Europa, dopo un violento incidente la Tesla ha preso fuoco causando una vittima, i pompieri accusano la batteria

15 Maggio 2018 - 10:05

Giorni molto, molto intensi per Tesla: in pochi giorni diversi incidenti hanno messo l'azienda di Elon Musk nell'occhio del ciclone, e con essa i concetti di guida autonoma o assistita, ma questi ultimi stavolta sembrano essere innocenti. Qualche giorno fa su un'autostrada Svizzera il forte incendio di un'autovettura ha causato la morte di un uomo, solo oggi si scopre essere una Tesla ma l'Autopilot non pare essere coinvolto: secondo i pompieri sarebbe tutta colpa della batteria. L'elettrico è in fase di crescita e affermazione ma si aprono nuove questioni legate alla sicurezza: le batterie rappresentano un pericolo?

DAI POMPIERI LA PRIMA ANALISI Ricostruiamo brevemente i fatti: lo scorso giovedì 10 maggio un uomo tedesco di 48 anni era con la sua Tesla sull'autostrada svizzera A2 che va da Basilea a Chiasso. Pochi metri dopo aver attraversato il tunnel del Monte Ceneri sembra che l'uomo abbia perso il controllo dell'auto (da scartare quindi l'ipotesi dell'Autopilot attivo) andando a sbattere contro il guardrail centrale, il veicolo si è ribaltato e ha preso fuoco poco dopo non lasciando scampo al conducente. Precisiamo, non è ancora stabilito se il decesso sia avvenuto a causa dello scontro o per colpa dell'incendio. In ogni caso i pompieri di Bellinzona poche ore fa hanno postato sulla propria pagina Facebook una prima analisi sulla causa delle fiamme: “L'urto violento delle batterie agli ioni di litio potrebbe verosimilmente aver causato un fenomeno denominato Thermal Runaway, ovvero un rapido e inarrestabile aumento della temperatura”.

INCIDENTI A CATENA Nell'arco di appena una settimana sono fioccate le notizie riguardanti diversi incidenti causati da vetture Tesla: prima due ragazzi morti in Florida su una Model S, poi un'altra vittima in California che ha coinvolto una Model X, successivamente lo scontro sempre tra una Model S ed un camion dei pompieri nello Utah ed infine il fatale incidente avvenuto nel Ticino (non è stato ancora rivelato con quale modello di Tesla). Ma attenzione, solo nel secondo caso sembra che sia coinvolto il sistema Autopilot, negli altri le origini dei tragici avvenimenti andrebbero ricercate nella guida umana. A tal proposito, è stato proprio l'ufficio stampa Tesla a contattarci per precisare che: “L'Autopilot non è un sistema di guida autonoma, prevede sempre un conducente ben attento, pronto a intervenire tenendo le mani sul volante, e non lo solleva dalle sue responsabilità”. Un appunto arrivato quasi istantaneamente (forse anche perché riguarda un fatto piuttosto grave) per specificare che quando si dice  Autopilot non si parla di guida autonoma, a dispetto di un nome piuttosto fraintendibile. In ogni caso, sia in Florida che in California così come in Svizzera le auto sono andate a schiantarsi a grande velocità rispettivamente contro muri o guardrail, ma in tutti i casi le vetture hanno preso fuoco e non c'è stato nulla da fare per gli occupanti rimasti all'interno. Gli incidenti sono ovviamente sotto indagine, cresce però la preoccupazione intorno alla sicurezza delle batterie.

SERVE PIÙ SICUREZZA Proprio sul manuale di Tesla Model S è specificato che “in condizioni normali le batterie al litio non sviluppano gas, ciò avviene solo se le celle agli ioni di litio vengono gravemente abusate: ad esempio dopo un forte urto, o se sottoposte per un periodo di tempo troppo lungo a temperature superiori a 150°. Le batterie Tesla includono diversi livelli di protezione per evitare una carica anomala” – scopri come agire in caso di incendio su una Tesla. Dopo un incidente (non mortale) avvenuto nel 2013 negli Usa che aveva generato lo scoppio di un incendio su una Tesla Model S, la National Highway Traffic Safety Administration aveva accertato le colpe del pacco batterie e l'azienda di Musk è intervenuta modificando il software per far alzare il pianale della vettura ad alte velocità e ridurre di conseguenza la probabilità di urti sulle batterie. È evidente però che la modifica non sia sufficiente, inoltre non c'è ancora una precisa normativa, in Italia come all'estero, che regola la prevenzione degli incendi legati ad un surriscaldamento delle batterie: è vero che parliamo di casi rari ed eccezionali, ma non sarà comunque arrivata l'ora di intervenire?

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