Revoca concessione Autostrade: il nuovo ponte non cambia le cose Con la prima pietra del nuovo ponte il M5S ha riproposto al Governo la revoca per Autostrade

Revoca concessione Autostrade: il nuovo ponte non cambia le cose

Con la prima pietra del nuovo ponte il M5S ha riproposto al Governo la revoca per Autostrade, ma la concessione sembra legata a doppio filo con altri interessi

26 Giugno 2019 - 09:06

La prima colata di cemento del nuovo Ponte di Genova ha riportato a galla una promessa-impegno del M5S: la revoca della concessione ad Autostrade. Un annuncio di pancia seguito al crollo del viadotto Polcevera noto anche come Ponte Morandi. La proposta è tornata sul tavolo del Governo che però ha ben altro cui pensare in questo periodo piuttosto che risollevare un polverone fine a sé stesso.

SULLA CONCESSIONE LA LEGA DISERTA

La revoca della concessione ad Autostrade è un percorso così tortuoso e incerto che sembra più una presa di posizione che un impegno di Governo. Lo si capisce da diversi segnali. Il primo, come riporta AdnKronos, è che al vertice a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte, il vice Luigi Di Maio e il ministro Danilo Toninelli, non ha preso parte l’altro vicepremier Matteo Salvini. Il Ministro dell’Interno avrebbe partecipato solo alla prima parte del consiglio inerente alle Autonomie. Tant’è che i lavori si sarebbero conclusi con un nulla di fatto sull’argomento revoca concessione.

NUOVO COMPROMESSO DI GOVERNO

Bisogna considerare poi che oltre ad ASPI (Autostrade per l’Italia che sta dentro Atlantia) gli imprenditori noti per la linea di abbigliamento Benetton sarebbero tra i principali interessati ad entrare in Alitalia. E su questo fronte il M5S fa un altro passo indietro. A riportarlo è l’Huffingtonpost che rivela il crollo ufficiale del veto del M5S sulla partecipazione della famiglia Benetton al salvataggio di Alitalia. Il passo indietro – si spiega – è un altro compromesso per il bene della stabilità del Governo.

CHIODO SCACCIA CHIODO: LA POSSIBILE TRATTATIVA

Le stranezze sono tutte nelle posizioni prese in questi ultimi mesi e fin dal giorno seguente il crollo del ponte Morandi. Si sa che gli annunci pubblici piacciono molto ai politici, ma il M5S rischia di dover mandare giù un altro boccone amaro. Dal voler punire i colpevoli, da cui il Ministro Toninelli per primo ha preso le distanze e ritrovarsi in un colpo solo le stesse persone come possibili alleati dello Stato nell’operazione Alitalia. E molti non escludono che possa essere proprio questa la moneta di scambio per ottenere quello che il M5S reclama da 1 anno: la revoca alla concessione di Autostrade.

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