Rca: finta residenza per una polizza scontata. CC sgominano maxi truffa

Rca: finta residenza per una polizza scontata. CC sgominano maxi truffa 4 persone arrestate riuscivano a ripulire gli attestati di rischio anche più sporchi: una donna con 13 incidenti risultava diligente alla guida

4 persone arrestate riuscivano a ripulire gli attestati di rischio anche più sporchi: una donna con 13 incidenti risultava diligente alla guida

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18 Febbraio 2016 - 09:02

Una truffa per pagare una Rca meno cara. Prima di spiegare il trucco, due parole su come funzionano i prezzi Rca: variano in base a diversi fattori, fra cui classe di merito, età, auto. A incidere parecchio c'è anche la residenza: se si abita in una zona ad alto rischio incidenti e frodi (sinistri inventati), il prezzo sale. Ed è il caso di chi abita a Napoli, con le batoste distribuite in modo omogeneo su tutta la popolazione del Sud: sia sui guidatori che causano diversi incidenti ogni anno, sia su chi è virtuoso, in prima classe, e non ha mai provocato un sinistro (vedi qui). Letta la premessa, siete pronti al trucco.

DUE ARRESTI E QUATTRO DENUNCE – Associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e alla frode assicurativa. Sono le accuse a cui dovranno rispondere due 34enni, a cui i Carabinieri di Chivasso (Torino) hanno notificato un ordine di custodia cautelare in carcere. Altre quattro persone sono state, invece, denunciate a piede libero. Nell'agenzia assicurativa in cui lavorava uno degli arrestati i Carabinieri avevano eseguito, nei mesi scorsi, una perquisizione che aveva permesso di sequestrare oltre 150 polizze assicurative Rc auto risultate contenere dati falsificati. Era un'associazione specializzata nel cambiare, senza che questo avvenisse nella realtà, la residenza degli assicurati: un abitante di Napoli figurava come residente a Torino, e il gioco era fatto. Un risparmio sulla Rca di centinaia di euro, talvolta migliaia di euro, a seconda del profilo dell'automobilista. L'altro arrestato, in qualità di ex agente assicurativo, aveva nella sua disponibilità di centinaia di documenti d'identità, carte di circolazione e attestati di rischio provenienti da pregresse collaborazioni lavorative con alcune compagnie di assicurazioni. Era lui che falsificava le copie dei documenti da allegare alle polizze con residenze diverse da quelle originarie.

SECONDA “PULITURA” – Ma si andava oltre la residenza. In un caso, è emersa polizza di una donna, residente nella provincia di Napoli, con un attestato di rischio immacolato: ebbene, in realtà aveva un pregresso di 13 incidenti di cui 5 solo in 5 mesi (chissà, forse con l'attestato elettronico questi raggiri diminuiranno). Dall'analisi delle fotocopie falsificate si è appurato che veniva addirittura riprodotto ad hoc il timbro dell'ufficio anagrafe del Comune o la pecetta adesiva dell'aggiornamento di residenza o dell'avvenuta revisione dell'auto da assicurare.

TERZA FRODE – Dagli accertamenti, infine, è emersa una terza frode: chi lavorava nell'agenzia assicurativa, oltre a produrre le polizze contenenti le informazioni falsificate destinate ai contraenti residenti in Campania, stampava le polizze con un importo superiore a quello effettivamente incassato: ingannava il contraente e incassava un'ulteriore provvigione. Non dovuta. Quindi, alla fine, la triplice truffa (residenza, attestato di rischio, provvigione per incasso superiore inesistente), frodi che tutti noi paghiamo di tasca nostra con Rca salate, adesso è stata stroncata.

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