
L'ordine degli ingegneri traccia un piano dettagliato per la manutenzione delle opere pubbliche per evitare altri crolli dopo il Ponte Morandi
La lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte dall'Ordine degli Ingegneri riserva il doveroso cordoglio alle famiglie delle vittime del crollo del Ponte Morandi e un elenco di iniziative e provvedimenti per la manutenzione delle infrastrutture. Gli ingegneri italiani però richiamano anche l'attenzione sulle precedenti valutazioni sempre accolte dalle istituzioni ma recepite solo in alcuni casi: un po' come dire, “non dire che non te l'avevo detto”, ma su questo aspetto sono diversi i tecnici che avevano denunciato a più riprese in passato la precarietà di quella struttura. E per evitare che gli altri 1000 ponti a rischio crollo facciano la stessa fine del ponte Morandi, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha ribadito quali sono gli interventi ad ampio raggio da attuare su tutto il territorio in maniera costante e permanente.
IL PIANO NAZIONALE DI INTERVENTI La manutenzione delle opere pubbliche parte dalla conoscenza del loro stato, un principio che segue il famoso proverbio “prevenire è meglio che curare”, in questi casi però se si arriva troppo tardi non resta tra le mani che un mucchio di macerie e persone da ricordare in fotografia. Ecco perché il CNI ritiene che debba essere realizzata un'anagrafe delle opere d'arte importanti, basata su dati messi obbligatoriamente a disposizione dagli enti proprietari o concessionari per realizzare un piano nazionale di conoscenza dello stato di sicurezza delle opere d'arte infrastrutturali che oltre i ponti includa viadotti, gallerie, ecc. In base allo stato delle cose poi si dovrà definire il piano di interventi di manutenzione, a carico dei gestori ed enti territoriali ma supervisionati da organi dello Stato.
INTERVENTI DI EMERGENZA PIU' RAPIDI Tra le altre misure il Consiglio degli Ingegneri propone, un protocollo tra il mondo scientifico, quello tecnico-professionale e quello tecnico-amministrativo per definire le linee guida attuative degli interventi per il Governo. La semplificazione delle procedure, in casi di emergenza come questo, permetterebbero l'affidamento dei servizi, delle forniture e dei lavori, puntando su conoscenze, competenze, tecnologie. Insomma, meno burocrazia ma interventi affidati a personaggi competenti. E proprio sulla competenza tecnica, l'Ordine degli Ingegneri non risparmia un monito al Governo.
LA PA SCARSEGGIA DI TECNICI ESPERTI Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ricorda al Governo che il rilancio del Paese passa inevitabilmente per un Piano Nazionale delle Infrastrutture che permetta di recuperare la discrepanza rispetto agli altri Paesi d'Europa. Senza mezzi termini quella della concessioni torna un argomento critico: gli ingegneri italiani riprendono il principio dell'essenzialità dei controlli sulle società concessionarie proprio riguardo alla manutenzione e all'ammodernamento delle tratte autostradali che gli vengono affidate. Non meno importante per il CNI è proprio la carenza di esperti competenti ai tavoli tecnici della Pubblica Amministrazione: “occorre colmare la gravissima carenza di tecnici, in particolare ingegneri, nella pubblica amministrazione, negli organi di pianificazione e controllo, e, spesso, anche nei soggetti concessionari; senza un adeguato numero di tecnici e di ingegneri che rafforzino gli organici delle pubbliche amministrazioni e delle Società concessionarie, qualunque intervento normativo e amministrativo, pur meritorio e 'ispirato', rischia di restare, ancora una volta, inattuabile.”