
Nonostante il traffico e la difficoltà di parcheggiare gli italiani evitano bus e tram per l'auto. Continental conferma i problemi del TPL
In questo caso le “opposte fazioni” sono sempre le solite due, ovvero quella capeggiata dagli amanti dell'automobile sempre e ovunque e quella che predilige e sostiene i mezzi pubblici di trasporto, sempre e ovunque. Siccome la storia ha insegnato che convincere gli uni o gli altri è affare piuttosto complicato, noi cerchiamo di mettere in risalto chi, al momento, ha ragione di sostenere la sua teoria. Ad aiutarci è una ricerca dell'Isfort (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti), i cui risultati sono stati resi noti dal Centro Studi Continental.
DECIDE IL TEMPO – Partiamo subito col dire che, almeno in questo momento del “presente vivere”, vince la fazione sostenitrice di un utilizzo, sempre e ovunque, dell'automobile (lo ha detto anche un'indagine Eurispes, leggi qui i dati della ricerca) e vi spieghiamo il perché. Sono svariati i motivi per i quali oggi si preferisce favorire l'uso dell'auto piuttosto che dei mezzi di trasporto, in realtà poi si scopre che a fare da ago della bilancia è il fattore tempo, soprattutto quello che si impiega per trovare parcheggio. In questo caso la sorpresa arriva da un dato che nessuno si sarebbe aspettato, quanto meno quelli che vivono nelle grandi città: si impiega meno tempo a trovare posto con l'automobile di quello necessario ad aspettare il passaggio di un mezzo di trasporto pubblico. La ricerca dell'Isfort ha messo infatti in evidenza che l'attesa per trovare un parcheggio in città dura mediamente 4-5 minuti, mentre l'attesa per il passaggio di un mezzo pubblico urbano dura mediamente 7-8 minuti. Peggio ancora va a chi deve attendere un mezzo di trasporto pubblico extraurbano, perché l'attesa si prolunga fino a 8-10 minuti. Il treno, invece, si fa aspettare dai 9 ai 12 minuti.
VA SEMPRE PEGGIO – A questo punto la curiosità l'ha fatta da padrona, così siamo andati a dare un'occhiata ai dati “storici”, curiosando tra le “medie temporali” degli anni passati. Abbiamo così fatto una triste scoperta, ovvero che nei giorni nostri la situazione per chi decide di prendere i mezzi di trasporto è andata sempre più a peggiorare. Osservando i dati storici degli anni dal 2004 al 2014, si può notare come il tempo medio di attesa per un parcheggio sia aumentato fino a superare i 5 minuti nel 2010 e poi sia calato tornando fra i 4 e i 5 minuti a partire dal 2011. Non si può dire la stessa cosa per i mezzi pubblici: il tempo medio di attesa per un mezzo di trasporto pubblico urbano, invece, è cresciuto fino al 2012 ed è poi rimasto stabile anche nel 2013 e nel 2014. E' possibile parlare di disastro se invece si prendono in analisi i dati relativi il trasporto pubblico extraurbano: per quanto riguarda il tempo di attesa negli ultimi due anni vi sono stati aumenti consistenti che nel 2014 hanno portato a registrare il valore più alto a partire dal 2004. Il tempo medio di attesa di un treno ha superato abbondantemente i 12 minuti, nel 2008, e da allora è diminuito fino a giungere ai livelli fatti registrare nel 2014.
LA SUPREMAZIA DELL'AUTOMOBILE – Non siamo noi a dirlo, ma i ricercatori all'interno del rapporto dell'Isfort: “l'analisi dei dati evidenzia le difficoltà che si incontrano nel far cambiare idea agli amanti del mezzo privato. Nei fatti l'auto conferma la sua supremazia nei confronti del trasporto pubblico e risulta più competitiva anche nei tempi “non previsti” di viaggio che mediamente si possono allungare di soli 4-5 minuti”. Dello stesso parere è anche il Centro Sudi Continental, secondo il quale si spiegherebbe così il traffico in aumento soprattutto nelle città (in occasione delle feste natalizie, per rimanere in tema col periodo, le automobili in circolazione sono ancora di più). Una riflessione poi ci porta a pensare all'inquinamento (anche quello acustico), impossibili da ridurre se non si offre ai cittadini la possibilità di usufruire di servizi di trasporto pubblico efficienti, con orari di attesa minori rispetto a quelli attuali e con mezzi più ecologici e sicuri di quelli al momento in circolazione. Dopo tutto, la strada della battaglia che si sta facendo contro l'inquinamento atmosferico, passa anche da qui.