
Una inedita - per i nostri mercati - Suv "economica?, annunciata al Salone di Mosca 2014, è pronta al debutto. Quanto piacerebbe da noi?
Ci sarà spazio, nel futuro, per nuovi esempi di fuoristrada “duro e puro”? Le Case auto sapranno trovare le risorse necessarie allo sviluppo di nuove vetture offroad senza fronzoli, capaci di distinguersi nettamente dall'attuale concezione del veicolo offroad, sempre più vicino alla “normale” filosofia dell'autovettura? Sono domande che si affacciano alla mente in questi giorni, nei quali torna a far parlare di sé la possibilità di vedere, in un periodo a breve – medio termine, una inedita nuova generazione di Chevrolet Niva: un nome ben conosciuto dagli appassionati di fuoristrada, e un marchio che – almeno nelle intenzioni – sembra propenso a riportare in auge l'immagine ormai quasi ventennale della “mini – Suv” Chevrolet Niva, che viene venduta nei Paesi dell'est europeo insieme alla iconica Lada Niva, fuoristrada – simbolo della ex Urss, sopravvissuta a molti stravolgimenti storici e sociali e per la quale da tempo si annuncia una erede.
NUOVA CHEVROLET NIVA: LA VEDREMO NEL 2016? – L'attuale storia di Niva ha avuto inizio alla fine della scorsa estate. Al Salone di Mosca 2014, Chevrolet aveva presentato in anteprima assoluta una interessante concept, dal nome evocativo: “Niva”, scelto chiaramente per indicare una seconda generazione generazione di Chevrolet Niva, veicolo frutto della partnership fra AvtoVaz e General Motors, in produzione dal 1998 e “cugino” della immortale Lada. La progettazione del corpo vettura – una certa somiglianza con Ford EcoSport appariva notevole – si doveva al Centro Stile General Motors China con sede a Shanghai; l'engineering era opera della italiana Blue Engineering. Secondo quanto era stato dichiarato al Salone di Mosca, la produzione della inedita Chevrolet Niva, attesa per il 2016, sarà affidata ad AvtoVaz, marchio attualmente di proprietà al 25% del Gruppo Renault. Volutamente, come per sottolineare le finalità da veicolo offroad “nudo e crudo”, la Chevrolet Niva Concept era stata presentata sotto forma di vettura fuoristrada “estrema”: assetto rialzato, pneumatici tassellati, snorkel esterno, verricello, fanaleria supplementare sul tetto, doppia ruota di scorta, protezioni in materiale plastico per la carrozzeria.
LA CONCORRENZA IN EUROPA: DEVE FARE I CONTI CON DACIA – Da noi, il mini – Suv Chevrolet Niva è poco conosciuto. Lo stesso non si può dire nei Paesi dell'Europa orientale, dove viene prodotto (negli stabilimenti AvtoVaz di Togliatti, storico impianto realizzato da Fiat e dove, dal 1970, vennero prodotte le iconiche Lada “Zhiguli”, le “Fiat 124 dei russi”). La concezione della vettura, dal 2009 oggetto di un restyling a firma di Bertone, resta quella di una “Sport Utility” robusta e dalle caratteristiche piuttosto economiche. Concetti che, nei mercati dell'Europa occidentale, trovano risposta esclusivamente nella gamma Dacia (marchio satellite di Renault che negli anni dimostra un costante successo: in Italia, le vendite nel 2014 sono state più di 38.000, cioè quasi il 41% in più rispetto al 2013) e nel modello Duster in particolare.
CHEVROLET NIVA: PIACEREBBE DA NOI? – La filosofia “tanto (o quanto basta) con poco” riscuote un discreto successo, in Europa occidentale, proprio dall'analisi delle vendite della piccola Suv – crossover romena. Una ipotesi sul successo che potrebbe arridere alla futura nuova generazione di Chevrolet Niva è tutta da scrivere. Meno “estrema” e spartana della leggendaria Lada Niva (la quale in ogni caso mantiene un proprio zoccolo duro di appassionati), dunque in teoria appetibile a un numero maggiore di utenti, la futura Chevrolet Niva, per poter ambire a livelli di vendita accettabili, dovrebbe – il condizionale è d'obbligo, trattandosi di un modello mai apparso nei mercati principali UE – rispondere a specifiche “voci”: prezzi a buon mercato; proporsi sulla stessa lunghezza d'onda delle attese nel pubblico, a cominciare da una dotazione tecnologica aggiornata; essere sempre disponibile attraverso la rete di vendita di marchi di primo piano: un aspetto, quest'ultimo, piuttosto delicato, perché Chevrolet a fine 2013 aveva annunciato di essere in procinto di ritirarsi dai mercati UE, per orperare attraverso i marchi Opel e Vauxhall.