Manutenzione strade: + 3% nel 2018 anche grazie all'asfalto riciclato

Manutenzione strade: + 3% nel 2018 anche grazie all'asfalto riciclato Dopo 12 anni in stallo

Dopo 12 anni in stallo, torna a crescere la produzione di asfalto ma i costi spingono sempre più verso bitume riciclato dalle strade

24 Ottobre 2018 - 10:10

Le strade colabrodo sono la testimonianza che nell'ultimo decennio la manutenzione è andata di pari passo alla produzione dell'asfalto, ma il 2018 sembrerebbe l'anno della ripresa, quantomeno grazie al sempre più largo impiega di bitume riciclato per contenere i costi. Lo dice un rapporto di Strade Italiane e Bitumi che ha pronosticato una crescita della manutenzione stradale entro la fine del 2018 sulla base della produzione di conglomerato bitumoso al +3%. Un trend che spezza la costante discesa del fatturato dal lontano 2006, quando la maggiore produzione di bitume contava 44,2 milioni di tonnellate in Italia.

DAL 2006 USATA LA META' DELL'ASFALTO Il report dell'Associazione evidenzia che per la prima volta dopo oltre 10 anni di costante calo (dalle oltre 44,2 milioni di tonnellate del 2006 alle stazionarie 23 registrate negli anni 2017-2016-2015, come si vede nella tabella qui sotto), la produzione di conglomerato bituminoso, strettamente indicativo della manutenzione stradale in Italia, registrerà a fine anno una leggera crescita anche grazie al ricorso sempre più ampio di materia prima di riciclo ottenuta dal fresato d'asfalto. Dopo un avvio d'anno negativo nei primi cinque mesi dell'anno (-11,8% del consumo di bitume rispetto stesso periodo del 2017), le attività avviate nel periodo estivo, in cui per le condizioni climatiche solitamente si concentra il 60% dei lavori, hanno fatto segnare una decisa ripresa.

IL PETROLIO INFLUISCE SUL 50% DEI COSTI Le condizioni attuali del settore mettono in moto 380 imprese al 2018 con lo stesso numero di addetti rispetto al 2017, ma oltre ai piani di manutenzione stradale Anas, secondo il rapporto, il bilancio di fine anno dovrà contare anche sull'aumento del prezzo del petrolio, da cui si ricava appunto il bitume. Negli ultimi mesi l'aumento del costo del petrolio (a 80 dollari al barile, da oltre 40 dollari nel 2016), ha provocato un aumento del costo del bitume del +34% rispetto al 2017 (441 euro per tonnellata rispetto alla quotazione precedente di  320 euro). Questo aumento si ripercuote direttamente sui costi di manutenzione, se si pensa che – come sostiene SIB –  “Il bitume ha mediamente un'incidenza sul costo complessivo dei lavori stradali compresa tra il 40% e il 50%”.

LA SOLUZIONE E' L'ASFALTO RICICLATO L'analisi trimestrale dell'Associazione SIB evidenzia un sempre più ampio ricorso al riutilizzo del fresato d'asfalto, cioè il materiale ottenuto dalla rimozione del manto stradale durante gli interventi di manutenzione. Questa componente che all'apparenza sembra desinata allo smaltimento viene impiegata per la produzione di altro conglomerato bituminoso che, secondo i dati riportati, ha raggiunto una quota superiore al 20% sul totale del conglomerato prodotto. “Il trend è spinto, da una parte, da ragioni economiche che vedono in questo processo un chiaro risparmio economico rispetto all'impiego del solo bitume vergine (il cui costo ha registrato una netta impennata negli ultimi mesi), e, – spiega l'Associazione Strade Italiane e Bitumi – dall'altro, di una crescente attenzione all'ambiente e al modello di economia circolare condiviso a livello europeo che promuove le attività di riciclo dei materiali.”

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