Mancata attivazione airbag General Motors, NHTSA è sotto accusa

Mancata attivazione airbag General Motors, NHTSA è sotto accusa I mancati richiami sulle Chevrolet Cobalt e le Saturn Ion avrebbero causato più di 300 morti negli Stati Uniti

I mancati richiami sulle Chevrolet Cobalt e le Saturn Ion avrebbero causato più di 300 morti negli Stati Uniti

14 Marzo 2014 - 12:03

“Caro Amministratore Friedman”, inizia così la lettera al vetriolo che Clarence Ditlow, Direttore Esecutivo del Center for Auto Safety, ha inviato a David J. Friedman, Amministratore della NHTSA. Ditlow accusa la NHTSA di non avere diramato campagne di richiamo, nonostante nei suoi report annuali abbia certificato gli incidenti mortali dovuti alla mancata attivazione degli airbag frontali su due modelli General Motors.

GENERAL MOTORS SOTTO ACCUSA – Le auto sotto accusa sono le Chevrolet Cobalt prodotte nel triennio 2005-2007 e le Saturn Ion costruite tra il 2003 e il 2007. Inoltre, il Direttore del CAS specifica che gli stessi report della NHTSA non includono altre quattro vetture (Chevrolet HHR, la Pontiac Soltice, Pontiac G5s e la Saturn Sky) che sono state richiamate nello scorso mese di febbraio per lo stesso problema, sottintendendo che il numero delle vittime è ancora maggiore.

IL CENTER FOR AUTO SAFETY – Ma andiamo con ordine. Il Center for Auto Safety è un ente indipendente, fondato nel 1970 dal Ralph Nader e dalla Unione Consumatori americana, che negli anni si è reso protagonista di importanti segnalazioni che hanno dato vita a massicce campagne di richiamo come quella famosissima dei pneumatici Firestone.

IL PROBLEMA DEGLI AIRBAG – La mancata accensione degli airbag sulle Cobalt e Ion deriva da un problema al blocchetto di accensione, con la chiave che può passare inavvertitamente dalla posizione “on” a quella “accessory” senza che il guidatore se ne renda conto, con il risultato che gli airbag vengono disattivati. Nell'ottobre 2006 GM aveva emanato un bollettino di servizio interno indicando la concreta possibilità che questo problema si potesse verificare, ma non aveva ordinato nessun richiamo, né tantomeno lo aveva fatto NHTSA.

IL MANCATO RICHIAMO – Quindi, secondo il CAS, General Motors non ha fatto nulla per nove anni e avrebbe la responsabilità di queste morti perché conosceva da tempo il difetto e sapeva anche come ripararlo; ma la colpa sarebbe da dividere con la NHTSA che non avrebbe ordinato un richiamo delle vetture già nel 2007, quando venne a conoscenza del problema. Infatti, proprio nel 2007 la NHTSA aveva effettuato una Special Crash Investigation (SCI) sulle Cobalt che erano anche state inserite nell'Early Warnings Report (EWR). Quindi, secondo il CAS, la NHTSA avrebbe effettivamente aiutato GM nel coprire questi difetti.

I RISULTATI – I risultati di queste mancate azioni di richiamo, secondo il CAS, hanno portato in totale ad almeno 303 decessi, riferiti solo ai due modelli in questione. È un dato che scaturisce dallo stesso documento della NHTSA, Fatal Analysis Reporting System (FARS) che prende in considerazione il periodo tra il 2003 e il 2012. Le auto coinvolte sono la Chevrolet Cobalt e la Saturn Ion.

ARRIVA IL RICHIAMO – Pochi giorni fa GM ha inviato due lettere ai proprietari, il 10 febbraio (780.000 Chevrolet Cobalt e Pontiac G5s) e il 24 febbraio (842.000 Chevrolet HHR, Pontiac Solstice e Saturn Saky), richiamando tutte le auto per sostituire il blocchetto di accensione, ma lasciando curiosamente fuori dal provvedimento la Saturn Ion. Nel frattempo GM si raccomanda di togliere dal portachiavi qualsiasi oggetto non necessario (nella prima lettera) e poi di togliere anche il portachiavi stesso (nella seconda), lasciando di fatto solo la chiave (il peso eccessivo potrebbe far ruotare della chiave). Ciononostante, sembra che GM fosse già a conoscenza di questo problema nel 2001, durante lo sviluppo della Ion e che ne 2003 si verificarono dei casi di spegnimento improvviso per lo stesso difetto. Ora, la General Motors dovrà difendersi di fronte al Congresso e al Dipartimento di Giustizia.

LE 10 DOMANDE – La lettera inviata da Ditlow a Friedman si conclude con una pesante accusa alla GM e con nove domande poste alla NHTSA (le trovate nel pdf allegato) che ripercorrono le tappe della vicenda Coblat-Ion, ma che tentano anche di fare chiarezza sulle metodologie della NHTSA, sui dati che continuano a rimanere segreti e sui rapporti con la General Motors. 

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