La commissione EU torna alla carica su Volkswagen e chiede tutele per i clienti

Il Commissario Europeo per i consumatori scrive a Volkswagen per avere buyback delle auto coinvolte nel Dieselgate e fix efficaci: funzionerà?

 
La commissione EU torna alla carica su Volkswagen e chiede tutele per i clienti Il Commissario Europeo per i consumatori scrive a Volkswagen per avere buyback delle auto coinvolte nel Dieselgate e fix efficaci: funzionerà?

Il Commissario Europeo per i consumatori scrive a Volkswagen per avere buyback delle auto coinvolte nel Dieselgate e fix efficaci: funzionerà?

25 Ottobre 2016 - 09:10

Il dieselgate, come altre vicende di quest'ultimo periodo, sta mettendo a nudo non soltanto pratiche commerciali scorrette e meccanismi di omologazione irrealistici se non del tutto in malafede ma perfino conflitti fra le Aziende e le Istituzioni, comprese quelle sovranazionali. Come se non bastasse quest'ultimo caso evidenzia anche due pesi e due misure: VW sta conducendo una serie di trattative e anche scontri con le Autorità statunitensi, il tutto però inquadrato in una massiccio piano di risarcimenti e buyback. Gli occhiuti Regolatori americani non mollano, almeno apparentemente, la presa mentre la UE, forse a trazione tedesca, non sembra avere la stessa determinazione.

DALLA PARTE DEI CONSUMATORI È facile capire che prevedere per i circa 10 milioni di europei gli stessi risarcimenti individuali che saranno erogati agli automobilisti americani equivarrebbe ad affossare una grande e consolidata industria come Volkswagen. È altrettanto vero, però, che anche prove più realistiche degli astrusi cicli NEDC sono state superate da automobili di altri costruttori e quindi il software tarocco di Volkswagen è stato una frode commerciale e un ingiusto vantaggio che la Casa di Wolfsburg ha avuto rispetto ad altre Aziende. In questo senso appare condivisibile la lettera, citata da Autonews Europe, che il Commissario europeo agli affari dei consumatori Vera Jourova ha inviato a Francisco Javier Garcia Sanz, Management Board Member for Procurement in VW (è uno dei nomi nuovi ai vertici di VW dopo lo scandalo Deselgate), chiedendo le prove che la Casa sia in grado di sottoscrivere e soddisfare l'impegno a rendere i suoi veicoli conformi ai limiti per le emissioni degli NOx entro l'autunno del 2017.

FRUSTRAZIONE CRESCENTE Un funzionario della Commissione ha precisato che “abbiamo bisogno che Volkswagen garantisca che le riparazioni funzioneranno e non abbiano impatti negativi sulla durata e i consumi; questa deve avverarsi in modo giuridicamente vincolante e senza limiti di tempo”. La lettera della Jourova è la risposta ai piani presentati da Garcia Sanz a settembre (leggi come i richiami del dieselgate finiranno nel 2017) per fronteggiare i danni causati ai clienti europei di VW con dei fix che, secondo la Società, riporterà i veicoli ai limiti fissati dalle norme comunitarie. Tenendo presente che la maggior parte dei veicoli dotati di defeat device sono in Europa, la lettera di Jourova mostra una sorta di frustrazione tra i funzionari della UE per le differenze che VW ha evidenziato fra l'approccio ai clienti europei e a quelli americani, ai quali ha offerto risarcimenti in contante e buyback (leggi di come 25 mila auto negli USA potrebbero essere ricomprate da Volkswagen). Lo stesso funzionario citato più sopra ha aggiunto che la lettera di Vera Jourova invitava la casa automobilistica a offrirsi di riacquistare almeno una parte delle automobili coinvolte nel dieselgate.

NON HO VIOLATO LE REGOLE Il Commissario ha aggiunto che VW potrebbe aver violato le norme europee a tutela dei consumatori e le ripetute richieste di compensazione volontaria approfittando del fatto che i consumatori europei sono ostacolati dalla quasi impossibilità di promuovere class action in “stile americano” perché molte Paesi della UE non le prevedono o quasi e la stessa legislazione comunitaria è debole nei confronti di “trucchi” come il defeat device (leggi come è stato svelato il trucco che riduce gli NOx ma il reverse engineering è illegale). VW, che ha già respinto l'ipotesi che potesse aver violato le norme comunitarie a tutela dei consumatori, afferma che sta soddisfacendo i requisiti di legge e che i clienti riceveranno una certificazione per mostrare che i loro veicoli sono conformi con i requisiti sulle emissioni. La Jourova, che avrà un altro incontro con Garcia Sanz Giovedi, ha invitato le associazioni dei consumatori a organizzare azioni legali in base al fatto che VW ingannato i consumatori, descrivendo le proprie auto come a basso impatto ambientale. Il commissario per l'industria della UE Elzbieta Bienkowska (che aveva già scritto per chiedere un risarcimento per tutti i clienti del Dieselgate) ha inoltre minacciato azioni legali contro gli stati della UE se non riescono a far rispettare le leggi comunitarie in materia di qualità dell'aria. Un certo scetticismo è però giustificato, se soltanto pochi giorni fa l'Amministratore delegato di Volkswagen Italia Massimo Nordio ha risposto all'Associazione Nazionale dei Consumatori che chiedevano un bonus a una qualche altra facilitazione: “considerata la situazione di fatto e di diritto, l'Azienda  non ritiene sussistano i presupposti per riconoscere richieste risarcitorie in relazione all'acquisto di veicoli equipaggiati con il motore EA 189”.

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