In viaggio verso 18 città, Mercedes dimostra che l'auto elettrica può girare l'Italia. Tutti i dati del tour a basso impatto ambientale
Alzi la mano chi ha pensato almeno una volta di cambiare l'auto vecchia con un nuovo modello elettrico per liberarsi del caro benzina, ma poi ci ha ripensato preoccupato dall'autonomia. A torto o a ragione la paura di restare con le batterie scariche ha raffreddato l'impulso del cambiamento verso una mobilità più pulita: dove vado con un pieno di corrente? Mercedes-Benz ha dimostrato che ci si può tranquillamente girare l'Italia, con il Tour Io Sono Elettrica. Il primo autentico giro d'Italia durato 2 mesi per dare un contributo alla diffusione della mobilità elettrica lungo 5800 km di strade, attraverso 18 comuni, fatti di test drive tra la gente, impegni con le istituzioni e le domande di chi ha scoperto per la prima volta la Mercedes Classe B Electric Drive, leggi qui i dettagli in occasione del restyling.
UGUALE FUORI, ECOLOGICA DENTRO – La conferenza di chiusura del Tour Io Sono Elettrica alla quale abbiamo partecipato si è aperta spiegando perché Mercedes-Benz ha voluto la Classe B elettrica praticamente identica ai modelli tradizionali. Paolo Lanzoni, Press Relation and Communication Manager di Mercedes-Benz Italia, ci spiega che la strategia è rendere sempre più pulite le vetture che esistono e non creare una gamma pulita che affianca la gamma “normale”. “Non esiste l'auto pulita e l'auto sporca. Ed è per questo che la Classe B diventa elettrica senza inventare una nuova gamma. – spiega Paolo Lanzoni, introducendo ai numeri del giro d'Italia Io Sono Elettrica – Anche perché sono auto che già conosciamo e quindi non c'è bisogno di reinventarle e raccontare qualcosa di diverso”. Detto, fatto, in poco tempo Mercedes ha organizzato il primo tour italiano in auto elettrica per far conoscere i vantaggi della mobilità a impatto ambientale ridotto anche nei più piccoli comuni italiani. “Andiamo nei piccoli centri, vicino alla gente – spiega Paolo Lanzoni raccontando come è nata l'idea del Tour Io Sono Elettrica – e così abbiamo fatto un giro vero: 5800 km con 20 tappe e attraversando 18 città partendo da Milano verso Genova, Arese, Firenze,Perugia, Bologna, Modena, Piacenza, Reggio Emilia, Udine, Roncade, Mestre e toccando Benevento, Matera, Bari. In alcune tappe abbiamo anche inaugurato infrastrutture di ricarica elettrica e in altri casi, come ad esempio a Bolzano, un concessionario Mercedes ha inaugurato per l'occasione delle colonnine aperte al pubblico, anche a chi non è cliente”.
BATTERIE GARANTITE 8 ANNI – Le similitudini tra la Mercedes Classe B tradizionale e la variante elettrica non si fermano alla sola carrozzeria. “Nella Classe B Electric Drive le batterie sono sotto il pianale, così rimane il baricentro bassissimo con un bagagliaio pari a quello della Classe B normale con le stesse funzionalità e design” spiega con fierezza Paolo Lanzoni “Questo per noi è un punto di forza, d'altra parte abbiamo dovuto scriverci 'Io Sono Elettrica' per far capire alle persone di quale auto si tratta.” E poi si passa all'argomento più caldo: batterie, autonomia e garanzia: “la Classe B arriva a fare 230 km con una riserva di 30 km. Noi la vendiamo con un'autonomia di 200 km e un'autonomia bloccata di 30 km, cioè che se volete fare questi chilometri in più dovete sbloccare la riserva”. La riserva, come ci spiegano, è bloccata per preservare le batterie che sono garantite 8 anni o 100 mila km, quindi “vuol dire che fra 8 anni avrete garantita ancora l'80% dell'autonomia dell'auto nuova”, conclude Lanzoni “Un risultato molto importante che nasce dalla collaborazione tra Mercedes-Benz e Tesla Motors, di cui la Casa è stata azionista”.
UN VIAGGIO SOSTENIBILE IN COMPAGNIA – “Ogni tappa del tour è stata costruita ad hoc sulla realtà con i partner Michelin (per gli pneumatici a basso impatto ambientale, scopri le gomme Michelin che si auto rigenerano, ndr) ACI (con un carro attrezzi speciale – immagine in alto, ndr – equipaggiato per il soccorso stradale delle auto elettriche (chiamando il numero 803.116 arriva in aiuto delle auto rimaste senza autonomia) ed Enel, infatti da Roma siamo partiti proprio con loro e per 'accendere le colonnine spente', abbiamo fatto graffitare le colonnine Enel durante un evento di street art – immagine a destra, ndr”. Il ruolo di ACI però è importante anche sul piano formativo e normativo: “è stato fondamentale anche nell'organizzare il primo corso di guida sicura per auto elettriche, poiché un'auto elettrica ha una grande quantità di potenza tutta disponibile fin da subito quando si schiaccia l'acceleratore. Ecco perché è importante sapere dove sono posizionate le batterie e come influiscono sul centro di massa dell'auto” racconta Paolo Lanzoni. Il Tour è stato un percorso di crescita non solo per i cittadini ma anche per i sindaci che hanno partecipato all'assemblea dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). “Siamo poi stati a Torino per all'assemblea ANCI per aiutare i Comuni e stabilire con L'ACI delle linee guida su dove posizionare le colonnine, il colore delle strisce, che tipo di colonnine dovrebbero essere messe”.