
Jaguar Land Rover e Ford sono pronti a testare la connettività V2X tra auto e infrastrutture che risparmierà traffico e tempo ai pendolari
In un futuro fatto di auto connesse e che si guidano da sole il risparmio in termini di emissioni nocive passa anche dalle infrastrutture come i semafori, che ogni anno costringono la totalità degli automobilisti a trascorrere tanto tempo fermi per strada. In Inghilterra è partito un progetto, sostenuto dal governo, che permetterà di connettere le auto ad ogni semaforo per cercare di sfruttare quella che viene chiamata “onda verde”, evitando attese inutili ed improduttive.
FORD E JLR UNITI NEI TEST Il via per la sperimentazione di nuove tecnologie direttamente applicate ad infrastrutture ed autoveicoli è stato dato direttamente dal governo britannico, che ha “aperto” le strade per i test. Ford e Jaguar Land Rover si sono così spinte in un programma di interfacciamento tra le proprie auto e le infrastrutture, quello che da quando si è cominciato a parlare di auto connesse è stato chiamato V2I, (Vechicle-to-Infrastructure (leggi dell'autostrada A3 che dovrebbe diventare fiore all'occhiello della connettività), così da cercare di far segnare un nuovo passo importante nella rincorsa alle auto che, poi, si guideranno completamente da sole (leggi cosa pensa Hyundai delle auto connesse).
LO SCOPO Questi test hanno lo scopo di mettere a punto una sincronia tra auto e semafori, per evitare che l'automobilista si approcci all'incrocio nel momento esatto in cui scatta il rosso, costringendo ad una perdita di tempo che, sommata nel tempo, può diventare seriamente importante. In quest'ottica i semafori segnaleranno direttamente alle auto per quanto tempo ancora sarà accesa la luce verde mentre le auto, a loro volta, calcoleranno la velocità da mantenere per fare in modo che si superi il semaforo senza attendere. Il tutto viene mostrato al conducente sulla strumentazione, così da permettere un adeguamento immediato (leggi anche dei semafori con il countdown).
UNA SPINTA VERSO LE AUTO AUTONOME Il via ad un progetto simile è visto come il posizionamento di un altro tassello nel grande puzzle delle auto a guida autonoma, poiché la sperimentazione di sistemi V2X sarà di fondamentale importanza del futuro, prossimo o meno prossimo. Tony Harper, Capo della Ricerca in JLR, ha spiegato che “sappiamo ci sia un grande potenziale per questa tecnologia nei futuri veicoli in tutto il mondo. Fino ad ora ci siamo focalizzati sulla comunicazione tra Jaguar e Land Rover, questo approccio collaborativo è un grande passo verso la connessione e la cooperazione di tutte le auto connesse ed autonome in futuro”.