
Ford immatricola il primo esemplare di auto a guida autonoma per la sperimentazione, Silicon Valley sempre più trafficata di auto Driverless
Il tema della guida autonoma acquista sempre più importanza e, traghettando nel 2016, avremo sempre più opportunità di trattare quello che sarà il futuro delle quattro ruote. Ad arricchire la tematica con nuove argomentazioni provvede l'americana Ford, annunciando di essere pronta a mettere su strada, con un pizzico di ritardo sulla concorrenza, il proprio prototipo di auto driverless. L'Ovale Blu ha infatti ricevuto la prima autorizzazione a targare una vettura driverless e passare dalla sperimentazione indoor a quella su asfalto, confrontandosi così con la realtà della strada.
TRAFFICO DRIVERLESS A PALO ALTO (CALIFORNIA) – Ford è l'ultima delle grandi Case costruttrici ad entrare ufficialmente nel California Autonomous Vehicle Testing Program e inizierà, già dai primi giorni del 2016, a far circolare il suo primo prototipo per le strade della Silicon Valley, incrementando così il traffico di auto driverless a Palo Alto. Questo angolo della California è particolarmente affollato di automobili senza conducente; è stato infatti scelto, per via della normativa normativa ad hoc, la quale consente la sperimentazione, da Nissan, Volkswagen, Honda, Tesla e ovviamente Google, che qui gioca praticamente in casa. Per gli amanti di numeri e statistiche la Casa di Mountain View vanta il record di prototipi targati, con 73 licenze è la flotta più vasta. A ruota seguono Tesla e Mercedes, rispettivamente con 12 e 5 vetture. Volkswagen, Nissan, Bosch, Delphi (scopri chi è Delphi e cosa sta sperimentando) e Cruise Automation hanno registrato al Department of Motor Vehicles ognuna 2 veicoli, mentre BMW e Honda al momento si limitano a un solo prototipo.
100 SCIENZIATI E UNIVERSITA' DIETRO IL PROTOTIPO FORD – L'approccio del brand americano sembra essere stato ampiamente ragionato e pianificato. Lo scorso gennaio è stato infatti inaugurato un nuovo centro di ricerca e sviluppo a Palo Alto, in California. Si tratta dell'originario laboratorio sperimentale aperto dalla Casa americana qualche anno addietro e nel quale hanno lavorato finora una decina di persone. Il nuovo centro R&D adesso accoglie oltre un centinaio di specialisti, tra ingegneri, tecnici, scienziati e ricercatori, incaricati di dare una decisa accelerazione al programma di guida autonoma dell'Ovale Blu. Il mega team Ford sarà coadiuvato dalla Stanford University, la quale, già partner del costruttore da qualche anno, assumerà un ruolo strategico nell'affinamento della tecnologia di bordo. La collaborazione con l'ateneo californiano verrà intensificata a partire dal prossimo anno e riguarderà ben tredici differenti progetti, tutti relativi a nuovi modelli ibridi ed elettrici da lanciare sul mercato entro il 2020. La tecnologia messa a punto dai laboratori di Palo Alto è già stata installata su una Ford Fusion (scopri tutti i dispositivi di sicurezza) ed è riconoscibile, anche a centinaia di metri di distanza, per la batteria di sensori LIDAR (Light Detection and Radar) installata sul tetto. Si tratta di una tecnologia già impiegata da altre case costruttrici: all'interno di ogni sensore è posto un meccanismo rotante, il quale effettua una scansione continua dell'ambiente circostante; le immagini raccolte vengono così utilizzate dall'unità di controllo preposta alla guida autonoma.
LA SFIDA SENZA CONDUCENTE TRA MOTORI DI RICERCA – Mentre nel nostro Paese possiamo limitarci a leggere e sognare la sperimentazione delle auto senza conducente, apprendiamo che, nella lontana Cina, Baidu, il più grande motore di ricerca asiatico, ha deciso di portare la concorrenza con Google su strada. Il colosso tecnologico Baidu ha infatti messo su strada il proprio prototipo di vettura senza conducente; si tratta di una BMW Serie 3, la quale, stando alle dichiarazioni dell'azienda cinese, sarebbe già dotata delle funzionalità complete della guida autonoma, riuscendo a districarsi nel congestionato traffico delle città asiatiche, riuscendo a compiere perfino le inversioni a U (sperando che queste ultime vengano effettuate soltanto nelle aree di parcheggio!).