La riposta è semplice quanto complessa: informarsi. Questo report ha proprio l’obiettivo di aiutare la filiera a conoscere i mutamenti dell’automotive e a scovarne le giuste opportunità
L’industria automobilistica sta attraversando una fase di profonda trasformazione, alimentata dalla crescente diffusione delle auto connesse ed elettriche. Questo scenario in evoluzione richiede un’analisi attenta delle sfide e delle opportunità che si presentano per l’Aftermarket (ma non solo). In questo contesto il 3° report di SicurAUTO.it Auto Connesse ed Elettriche: le opportunità di oggi e domani, è una fonte di informazioni inedite ed esclusive che mettiamo a disposizione di tutti. Questo non potremmo farlo però senza il preziosissimo contributo dei nostri sponsor. Menzione speciale a LKQ RHIAG che da sempre ha creduto nel lavoro giornalistico e di qualità della mia redazione, contribuendo a istituire questo importante rapporto, oggi riconosciuto dai prestigiosi patrocini ANFIA e Autopromotec.
Tornando ai temi del report, le auto connesse rappresentano il punto focale di un cambiamento già in atto. Secondo il PoliMi in Italia abbiamo oltre 16 milioni di veicoli connessi, chi lo avrebbe mai detto? È evidente quindi che la connettività stia diventando parte integrante della mobilità e del post-vendita. Ma quali sono le implicazioni di questo cambiamento per gli automobilisti, gli operatori IAM (Independent Aftermarket) e le Case automobilistiche stesse?
C’è poca formazione e informazione tra gli autoriparatori, ma c’è anche poca consapevolezza su costi, privacy, controllo e proprietà dei dati tra i consumatori. Le inchieste esclusive che abbiamo condotto, ci hanno portato a scoprire che la maggior parte delle Case offre un periodo di gratuità dei servizi di connettività (base e premium), ma alla scadenza i consumatori si ritrovano in un vero labirinto di offerte, con costi di rinnovo a volte molto alti.
A proposito di Case auto, quelle cinesi si stanno affacciando sempre di più sul territorio italiano. Abbiamo indagato per capire come si sta muovendo l’industria cinese sul post-vendita e quante officine autorizzate ci sono già in Italia, perché è chiaro che questi Brand faranno accordi su chi è già sul territorio. E se da più fronti si teme per l’affidabilità di questi Brand, abbiamo fatto una scoperta sconcertante: se una batteria ad alta tensione si guasta, oggi i Produttori di batterie al litio non sembrano curarsi della loro riparabilità. Si smonta e si cambia, con buona pace dell’eco-sostenibilità. Ma dove finiscono e come si smaltiscono queste grandi batterie al litio? Le risposte nel report.
Restando sull’elettrico, abbiamo indagato sui costi di manutenzione ordinaria di 10 auto elettriche che variano da 80 a 250 € / anno, facendo registrare una media di 160 €, in crescita del 23% rispetto all’indagine condotta nel 2019. Senza dimenticare la scoperta fatta sul deprezzamento delle elettriche, che dimezzano il loro valore in soli 5 anni. Questo chiaramente ha un impatto sui consumatori, ma anche sulle flotte. Il report conferma anche una mia opinione di un anno fa, quando ero certo che si sarebbe arrivati ad avere una manodopera differenziata tra ICE e BEV, considerati gli alti investimenti necessari per formarsi sull’elettrico a fronte di un bacino di clienti irrisorio.
Tuttavia il report non si focalizza solo su connettività ed elettrificazione, ma approfondisce la circolarità dei ricambi auto e le importantissime novità legislative e procedurali che impatteranno sull’aftermarket indipendente, una su tutte il SERMI. Un vero game changer per l’IAM europeo.
Chiudo questo editoriale con un sentito ringraziamento al SicurTeam ed in particolar modo a Donato D’Ambrosi, che ha magistralmente condotto tutte le fasi di realizzazione del report.
Questo articolo fa parte del terzo aftermarket report di SicurAUTO.it Auto Connesse ed Elettriche: le opportunità di oggi e domani. Per leggerlo tutto clicca il banner sotto.