Auto straniere in Italia: giro di vite per i residenti furbetti

Auto straniere in Italia: giro di vite per i residenti furbetti Stretta contro l'uso dei veicoli stranieri da parte di residenti in Italia per scappare da multe e pagamento di bollo e assicurazione cari

Stretta contro l'uso dei veicoli stranieri da parte di residenti in Italia per scappare da multe e pagamento di bollo e assicurazione cari

di 
8 Giugno 2015 - 07:06

Arriva una stretta contro l'uso dei veicoli stranieri da parte delle persone residenti in Italia: lo segnala poliziamunicipale.it. E sarà più facile circolare con i velocipedi in città, grazie a regole più trasparenti per la segnalazione dell'autovelox. Sono queste alcune delle novità contenute nel disegno legge 1512 e abbinati che approda in aula a Montecitorio oggi, lunedì.

NON FACCIAMO CONFUSIONE – Si tratta di una modifica al codice della strada: alla camera riprende il percorso di questo provvedimento composto, nel testo unificato approvato dalla commissione, da 12 articoli. Le novità più importanti riguardano il contrasto dell'estero vestizione e iniziano con una revisione degli obblighi conseguenti alla cessazione della circolazione dei veicoli. Una cosa a sé stante sono il disegno legge sull'omicidio stradale e il ddl delega di riforma complessiva del codice della strada, fermi al senato.

LA CACCIA DEL FISCO – È soprattutto il nuovo futuro articolo 132-bis del codice della strada che darà gatte da pelare a chi circola con veicoli stranieri per non pagare multe e per evitare le comuni disposizioni tributarie. Potrà circolare in Italia con un mezzo straniero solo il residente in grado di documentare la regolare detenzione del veicolo. Risultato: la filiera di disponibilità del mezzo dovrà essere trasparente per non incorrere nel ritiro della carta di circolazione e ulteriori misure limitative della disponibilità del mezzo. Nel caso di veicoli in leasing o locazione senza conducente con targa straniera sarà necessaria una nuova immatricolazione con targa italiana. Già nel 2012 l'allarme lo aveva lanciato l'Assilea, l'Associazione italiana leasing: si sta diffondendo in alcune regioni italiane il falso leasing tedesco, una forma di acquisizione dell'auto, volta a eludere le tasse. L'associazione auspicava quindi un tempestivo intervento del legislatore e delle amministrazioni preposte per porre fine a queste operazioni di aggiramento del fisco. Il falso leasing tedesco, infatti, non ha nulla a che vedere con il leasing finanziario tradizionale che in Italia può essere erogato esclusivamente da banche e da società finanziarie iscritte negli elenchi tenuti da Banca d'Italia. Il leasing tedesco farlocco è una forma di messa a disposizione dell'auto che mira ad aggirare le norme regolamentari e fiscali nazionali, essendo un prodotto proposto in Italia da alcuni soggetti commerciali tramite la formula del noleggio con targa tedesca (ma anche ceca) con fideiussione bancaria, che viene impropriamente pubblicizzato come contratto di leasing. Nulla a che vedere nemmeno con il noleggio a lungo termine (dove si prende la macchina in affitto). E in tutto questo la Germania stessa non ha responsabilità.

BICI CONTROSENSO – Ma il ddl 1512 porta in dote una seconda novità, che riguarda gli autovelox. La strumentazione elettronica per il controllo della velocità potrà essere attivata 300 metri dopo il segnale di inizio limite di velocità e non prima. Per quanto riguarda le biciclette, le novità in arrivo riguarderanno la possibilità di parcheggiare anche sui marciapiedi e nelle zone pedonali. E, chissà, si potrà circolare in direzione contraria al senso di marcia in caso di zone urbane con limite di velocità ridotto a 30 km/h. Previa apposizione di segnaletica ad hoc. Tutto nasce nel 2010, quando viene messa in cantiere la riforma del codice della strada: una norma particolare permetteva alle bici di circolare controsenso, pur a certe condizioni (strade sufficientemente sicure per i ciclisti). E dopo anni di attesa, nel 2014, alla camera, è stato accolto un emendamento di Scelta Civica che cancella la proposta di introduzione del contromano per le bici. Oggi, generalmente (salvo rarissime eccezioni, su cui si dibatte da anni tanto da essere oggetto di circolari ministeriali interpretative), è vietato ai ciclisti di andare controsenso. Sulla questione, è intervenuta, con toni molto polemici, la Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta), secondo cui il “controsenso ciclabile” è già adottato con successo in moltissime città europee, non è pericoloso se correttamente regolamentato e incentiva notevolmente l'utilizzo della bicicletta per gli spostamenti all'interno dei centri urbani. Questa è, ovviamente, solo un'opinione di parte, che trova un contraddittorio molto forte: c'è chi teme che il ciclista, già utente debole, si esponga a un ulteriore rischio col “controsenso ciclabile”. Adesso, però, colpo di scena: il contromano potrebbe divenire legge.

Commenta con la tua opinione

X