Leasing sociale auto: cosa prevede il Piano europeo per le BEV

Leasing sociale auto: cosa prevede il Piano europeo per le BEV

Scopri il leasing sociale auto e come può aiutare le famiglie a basso reddito ad accedere a veicoli a zero emissioni, come previsto dal Piano d'azione dell'UE

10 Marzo 2025 - 17:30

Tra le misure che la Commissione UE ha suggerito ai 27 Stati membri per rilanciare l’industria automobilistica europea, attraverso il Piano d’azione pubblicato di recente, c’è anche l’adozione del leasing sociale allo scopo di diffondere l’uso delle auto a zero emissioni (BEV) tra le famiglie con reddito basso. Non si tratta di una misura del tutto inedita perché è già stata sperimentata in Francia e peraltro con buoni riscontri, ma adesso l’idea è di estenderla agli altri Paesi dell’Unione. Per finanziare il leasing sociale auto la Commissione sarebbe pronta a sfruttare le risorse del futuro Fondo sociale per il clima, un ‘tesoretto’ che tra il 2026 e il 2032 mobiliterà 86,7 miliardi per sostenere la transizione ecologica.

COME FUNZIONA IL LEASING SOCIALE AUTO

Il ‘leasing sociale’ è un acquisto in leasing (ossia locazione con eventuale riscatto) a prezzo calmierato grazie al contributo statale. In pratica l’importo del canone mensile per l’utilizzo dell’auto viene ridotto, diventando quasi alla portata di tutti, perché gran parte della quota la paga lo Stato. Il contraente non ha l’obbligo di riscattare il veicolo alla fine del contratto di leasing e lo Stato si fa carico, in tutto o in parte, anche dell’anticipo iniziale.

Il leasing sociale per incentivare la diffusione delle auto elettriche tra i redditi bassi può prevedere il rispetto di alcuni requisiti come la contestuale rottamazione di un veicolo inquinante, l’applicazione di un prezzo massimo o la produzione prevalentemente da fonti di energia rinnovabile.

L’obiettivo finale è far sì che l’utente non debba pagare di tasca sua un canone mensile superiore a 100 euro (all’incirca) per usare l’auto. Naturalmente la spesa per le ricariche resterebbe a suo carico.

IL LEASING SOCIALE AUTO NEL PIANO D’AZIONE UE

Tornando adesso all’iniziativa della Commissione europea, il Piano per l’automotive vuole “incoraggiare i sistemi di leasing sociale per veicoli nuovi e usati a zero emissioni, al fine di rendere il trasporto sostenibile accessibile a tutti”, e per questo gli Stati membri sono invitati a elaborare modelli di leasing sociale per permettere anche ai redditi bassi di poter acquistare un’auto elettrica. Come detto, la misura verrebbe finanziata dalle risorse europee del Fondo sociale per il clima. L’intenzione è quella di aprirsi anche al leasing dell’usato (controllato e garantito), contribuendo ad abbassare ancora di più i costi.

Colonnine auto elettriche

REQUISITI PER UN LEASING SOCIALE EQUO

L’idea di diffondere l’uso delle auto elettriche aiutando i ceti meno abbienti ad acquistarle (i prezzi mediamente più alti delle BEV sono uno dei fattori che ne frenano la crescita), incentivando di conseguenza le case auto a produrne di più con ricadute positive sull’intero comparto, è sicuramente interessante ma deve tenere conto di diversi parametri, che possono essere decisi a livello europeo ma anche dai singoli Stati. In particolare, affinché risulti equo il leasing sociale dovrebbe considerare:

  • l’ISEE o altri indicatori della situazione economica del richiedente;
  • l’eventuale presenza nel nucleo familiare di altre auto, possibilmente privilegiando chi sceglie di rottamare un’auto vecchia e inquinante;
  • la necessità da parte del richiedente di usare l’auto per gli spostamenti casa-lavoro non agevolmente coperti da mezzi pubblici, avvantaggiando quindi coloro che vivono fuori dalle grandi metropoli;
  • la tipologia di auto elettrica presa in leasing, escludendo le auto di lusso o comunque troppo costose;
  • l’origine dell’auto per privilegiare soprattutto i costruttori europei.

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