
Tutto sulla sicurezza del telaio a farfalla del Birò, il quadriciclo elettrico di Estrima che vuole rivoluzionare la mobilità urbana
Vi raccontiamo perché Estrima Birò si definisce il piccolo e sicuro veicolo elettrico, a zero emissioni, ideato per rivoluzionare la mobilità urbana, con contenuti tecnologici e di sicurezza sviluppati per proteggere chi lavora alla guida di macchine movimentazione terra e trattori. In questo approfondimento vi raccontiamo tutte le curiosità del telaio con struttura a farfalla del Birò e lo facciamo con Matteo Maestri, il fondatore di Estrima e con gli esperti di Brieda, l’azienda specializzata nella produzione di cabine di sicurezza per veicoli agricoli e industriali, dal 2021 controllata al 100% da Estrima.
Per farlo siamo andati direttamente alla fonte, a Portogruaro, sede produttiva di Birò e lì abbiamo incontrato il Presidente di Estrima, Matteo Maestri, che nel 2008 ha fondato l’azienda per creare Birò l’anno successivo. Da allora non ha smesso di migliorarlo, rendendolo il primo quadriciclo elettrico leggero per dimensioni, con la sicurezza del telaio a farfalla. Proprio da lui ci siamo fatti spiegare quali sono gli aspetti più rilevanti riguardo la sicurezza di Birò.
“Birò è una categoria a se: è il più piccolo veicolo elettrico a quattro ruote presente sul mercato. Il nostro obiettivo era fare il micro-veicolo più sicuro che ci fosse. Il Birò non è un’auto perché non proviene dal mondo delle auto e non è uno scooter perché non proviene dal mondo degli scooter. Proviene dal mondo delle cabine di sicurezza per macchine operatrici, per trattori, per macchinari vari del mondo delle construction, dell’agricoltura, eccetera. E la cabina di sicurezza deve avere due caratteristiche fondamentali: deve essere molto solida e molto robusta in caso di urti, e deve essere anche molto trasparente per garantire una grande visibilità. Queste due caratteristiche messe insieme sono uniche nel mondo dei mezzi di trasporto, perché sembrano essere quasi conflittuali; e allora sempre e comunque chi produce cabine di sicurezza si è esercitato e ha imparato a fare delle strutture sempre più fini, da una parte, e sempre più resistenti dall’altra.”
SIAMO PARTITI DALLA CABINA E DAI TEST CHE VENGONO FATTI PER L’OMOLOGAZIONE
A Portogruaro abbiamo intervistato anche Alessandro Verardo, responsabile Engineering di Estrima Birò. E siamo entrati nel vivo di tutti gli aspetti tecnici che riguardano la sicurezza del veicolo. “La cabina è l’elemento fondamentale su cui si basa la sicurezza di Birò perché protegge pilota e passeggero in caso di urti e incidenti. Le cabine che produciamo devono subire in fase di sviluppo dei test omologativi molto gravosi, per garantire appunto la sicurezza di chi utilizza queste macchine che possono essere anche molto pesanti, fino a 200 quintali. La cabina, pur essendo anche molto piccola, deve essere dimensionata per poter proteggere l’operatore in qualsiasi condizione. La sicurezza per la nostra azienda è molto importante e lo è anche per il legislatore che ha realizzato delle normative alle quali attenersi per l’omologazione per le cabine che produciamo. E’ fondamentale capire una cosa: a seconda del tipo di lavoro che verrà svolto dalla macchina su cui viene montata la cabina, il numero di test e la complessità cambia. Appare davvero impressionante l’esperienza ed il know-how acquisito in 50 anni da Estrima“.
“Per il mercato agricolo, infatti, le normative di riferimento sono le normative OECD rilasciate dall’OCSE. La cabina di sicurezza subisce 4 test consecutivi:
1) Spinta longitudinale
2) Schiacciamento superiore
3) Spinta laterale
4) Schiacciamento anteriore
Durante questi test, la struttura è sottoposta a un carico fino a 20 volte la massa totale della macchina. Per esempio, una trattrice agricola di medie dimensioni che pesa attorno ai 20 Q.li (struttura con molti elementi in comune con quella del Birò) sarà sottoposta ad uno schiacciamento fino a 400 Q.li”.
“Nel caso di macchine movimento terra, le normative di riferimento sono:
- ISO3471 ROPS (Roll-over protecting structure): test molto simili a quelli relativi alle strutture antiribaltamento del settore agricolo con carichi applicati diversi in funzione della tipologia di macchina.
- ISO8083 FOPS (Falling Object Protective Structure): è un test che simula la caduta di un carico (masso) dall’alto sulla superfice superiore della cabina.
Anche in questo caso in funzione della tipologia di macchina e di protezione che la cabina deve garantire, si può arrivare a un test che prevede la verifica di tenuta del telaio ad una caduta di un volume di acciaio di 200 kg da una altezza di ca. 6mt. I test vengono eseguiti presso dei centri autorizzati con dei laboratori specializzati. Nel nostro caso, ad esempio, collaboriamo con il CNR centro STEMS di Ferrara per il settore delle macchine movimento terra, con l’Università di Bologna e l’Istituto di Meccanica Agraria di Cadriano per il settore agricolo, il centro CSI di Bollate Milano per omologazioni più legate al mondo automotive, come le certificazione delle vetrature e i test di tenuta delle cinture di sicurezza come nel caso del veicolo Birò”.
I TEST CHE VENGONO FATTI PER BIRÒ
“La cabina di sicurezza di Birò è progettata con gli stessi criteri, metodologie e materiali della cabina per trattrice agricola da 20 quintali di cui abbiamo parlato più sopra. Oltre ai test della cabina di sicurezza, vengono fatti dei test di resistenza/qualità per il ‘veicolo Birò’ visto nel suo insieme. Essi sono:
- resistenza dei punti di tenuta degli ancoraggi cinture di sicurezza secondo il Reg. EU 3/2014 Ann.XII (EU) 2016/2184;
- sicurezza elettrica secondo il Reg. EU 3/2014 Ann.IV (EU) 2016/2184;
- test di frenata secondo il Reg. EU 3/2014 Ann.III (EU) 2016/2184;
- test tenuta freno di emergenza secondo il Reg. EU 3/2014 Ann.V (EU) 2016/2184;
- compatibilità elettromagnetica secondo il EU 44/2014 Ann.VII (EU) 2018/295;
- potenza, velocità e coppia secondo il Reg. EU 3/2014 Ann.X (EU) 2018/295;
- tutti i controlli qualità previsti dalla procedura COP (Conformity of production Reg. EU 44/2014 Ann.V (EU) 2018/295”.
Chi ha richiesto l’omologazione dell’Estrima Birò e a chi è demandata la valutazione della sicurezza passiva della struttura?
“Estrima si avvale della collaborazione di 2 enti esterni: lo Studio Pandolfo (Lecco) e Luxcontrol. La valutazione della sicurezza passiva della struttura e del montaggio delle cinture di sicurezza sono affidati ad enti esterni accreditati. Nel nostro caso ci siamo avvalsi dei laboratori del CSI di Bollate (MI). Per la validazione/certificazione, di sistemi e/o componenti utilizzati sul Birò, Luxcontrol e ReiNova (Reggio Emilia)”.
ESTRIMA BIRÒ: L’IDEA VINCENTE DEL TELAIO FARFALLA
“Una grandissima innovazione nel mondo delle cabine e del telaio di sicurezza è avvenuta proprio nella nostra azienda Brieda negli anni Ottanta. E’ stato mio zio che ha deciso di prendere un tubolare e facendo rientrare due lati, quasi per toccarsi, ha creato un profilo gentile come le ali di una farfalla, ma allo stesso tempo estremamente robusto. Anzi, molto più robusto del tubolare rettangolare perchè ha una profilazione più complessa e quindi più resistente”.
Direttamente dalle parole di Matteo Maestri comprendiamo il valore del telaio a farfalla, progettato per garantire elevati livelli di sicurezza contro la deformazione e lo schiacciamento nei test di omologazione delle cabine per veicoli agricoli e industriali. La stessa tecnologia che Brieda impiega per realizzare le cellule di sicurezza di veicoli che pesano 55 quintali, Estrima l’ha trasferita nel Birò che pesa appena 3,5 quintali.
NUOVO ESTRIMA BIRÒ 2023: PICCOLO FUORI, PIU’ GRANDE DENTRO
Ad Eicma 2022, Estrima ha svelato i nuovi contenuti del Birò, secondo l’azienda – probabilmente il quadriciclo elettrico più piccolo al mondo. Il telaio con struttura a farfalla permette di contenere le dimensioni e gli ingombri esterni in modo intelligente, massimizzando l’abitabilità interna. Occupa una superficie stradale inferiore a 2m2, essendo 111 cm di larghezza e 179 cm di lunghezza. Internamente invece aumenta lo spazio:
- per oggetti e bagagli nel vano posteriore – il volume aumenta da 41 a 122 litri (+200%), nella versione ”small”;
- nel bagagliaio, maggiorato da 204 a 308 litri (+50%) nella versione big e configurabile grazie alla cappelliera multifunzione.
Nel nuovo Birò, è stata ottimizzata la distribuzione dei pesi e le batterie al litio sono posizionate più in basso per garantire più stabilità. La sicurezza del guidatore e del passeggero di Birò è garantita dalla cabina di sicurezza (telaio in tubolare d’acciaio da 3mm, per la massima resistenza dell’abitacolo). Oltre a due strutture rotoformate in ABS ad alta densità e alto spessore che garantiscono un elevato assorbimento degli urti.
DA BRIEDA AD ESTRIMA PASSANDO ATTRAVERSO BIRÒ E SHARBIE
L’azienda che produce e vende Birò si chiama Estrima ed opera da oltre 40 anni nel mercato delle cabine di sicurezza. Essa passa attraverso tre generazioni di idee ed esperienza. Nel 1971 nasce Brieda & C. S.pA. azienda veneta leader nella progettazione, industrializzazione e produzione di cabine di sicurezza per i settori agricultural, construction, maintenance e mobility. Nel 1988 avviene la progettazione e realizzazione del primo profilo speciale con sezione a farfalla. Successivamente, nel 2009 viene realizzato il primo veicolo elettrico Birò e quindi la nascita di Estrima (dall’acronimo Maestri il cognome del fondatore). Poi nel 2021 Estrima viene quotata alla Borsa per PMI di Milano e nel 2022 avviene l’integrazione del Gruppo con Sharbie per lo sviluppo di Birò Share.