
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che disciplina la trasformazione delle auto a benzina e gasolio in veicoli elettrici
Sarà più facile trasformare le auto vecchie in macchine elettriche. È stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che disciplina la trasformazione dei veicoli a motore endotermico in veicoli elettrici. Questo passaggio regolamenta, come previsto dal nuovo Codice della Strada, le procedure per commutare (il “retrofit”) un veicolo con motore a benzina o gasolio in uno a esclusiva trazione elettrica. Un po' come oggi avviene per i veicoli vecchi trasformati a gas GPL o Metano.
QUALE DIFFERENZA – Finora, questa possibilità (trasformare la vecchia vettura in auto elettrica) era fortemente penalizzata dai costi della conversione, ancora troppo elevati rispetto alle aspettative del mercato: le principali cause erano proprio la mancanza di norme tecniche e gli ingenti oneri di omologazione. Grazie al decreto (fortemente voluto da Confartigianato Vicenza e Marca Trevigiana), ora ci sono le basi per effettuare la trasformazione dei veicoli utilizzando un kit composto da un motore elettrico con convertitore di potenza, un pacco batterie e un interfaccia con la rete per la ricarica delle batterie stesse. Il tutto con una procedura molto simile a quella del montaggio di un impianto a GPL o metano. Così almeno dice Confartigianato. Dopodiché, occorrerà valutare con precisione i costi per capire sino a che punto il “partito dell'auto elettrica” possa esultare.
CHE SUCCEDE – Il produttore del kit deve sottoporlo all'omologazione e fornire le prescrizioni per il montaggio, che verrà poi eseguito dall'autoriparatore; questi, una volta terminata l'installazione, porterà l'auto alla Motorizzazione che, a seguito di visita e prova, provvederà all'aggiornamento della carta di circolazione del mezzo (procedura molto simile al montaggio delle luci di marcia diurna a led aftermarket, vedi qui). L'Italia gioca di anticipo rispetto al resto dei Paesi della Comunità Europea creando le condizioni per una soluzione innovativa ai problemi correlati ai continui sforamenti dei livelli di PM10 derivanti anche dalla circolazione delle auto. Uno strumento di rilevante importanza per la diffusione della mobilità sostenibile che può fungere anche da stimolo per l'accelerazione della messa sul mercato di auto pulite, ecologiche e ad emissioni zero. Ovviamente, resta sempre il “partito del no all'auto elettrica”, secondo cui produrre e smaltire le batterie comunque inquina tantissimo.
COME IL COMPUTER – Accattivante il parallelo di Luigino Bari, componente della Giunta di Confartigianato Vicenza: “L'auto elettrica ripercorre la storia dei primi computer: ingombranti, costosi, ma interessanti per le opportunità che lasciavano intravedere. Certo, oggi l'auto elettrica non sta godendo dello stesso slancio sebbene la tecnologia sia molto avanzata ma purtroppo ancora poco diffusa, però siamo in una fase di evoluzione continua e ciò soprattutto grazie alla volontà del sistema Confartigianato, che da più di due anni si è attivato nei confronti del ministero dei Trasporti per trovare soluzione agli aspetti burocratici e normativi che rendevano difficile, e molto costoso, omologare nel nostro Paese un'auto riconvertita a elettrica”. L'obiettivo è intervenire sul parco-auto delle city car già esistente: dal punto di vista sociale e lavorativo, “l'attività di trasformazione dei veicoli a benzina in elettrici è la soluzione che può recuperare gran parte di quei mezzi, altrimenti dismessi”. Gli fa eco Severino Dal Bo, presidente degli autoriparatori di Confartigianato Marca Trevigiana: “L'attività di 'retrofit' può essere svolta completamente all'interno di una singola autofficina, portandole valore aggiunto: riqualificazione tecnica di attività esistenti e, attraverso corsi specifici, riqualificazione del personale occupato. È da questi assunti che le nostre Associazioni hanno stimolato la nascita e la realizzazione del 'Progetto Reborn-trasforma la tua auto', che ha già ultimato la prototipazione di un veicolo che abbiamo visto circolare per le strade di Milano in occasione di Expo. Ora gli imprenditori che vedranno in questo segmento una potenzialità per le loro attività potranno attivarsi”.