
In molti casi non resta che vendere un’auto per ricambi prima o dopo averla fatta a pezzi: ecco i casi più frequenti e quando non è possibile
Vendere un’auto usata per ricambi è la situazione più frequente in cui ci si può trovare quando il valore commerciale dell’auto è molto inferiore alla spesa per ripararla o continuare ad utilizzarla. Ci sono però molti altri casi in cui si pensa che vendere un’auto usata per pezzi di ricambio sia il modo migliore per rientrare dei costi della rottamazione. Ecco i casi più frequenti e quando è permesso o vietato smontare pezzi da un’auto usata per la vendita.
Aggiornamento del 11 aprile 2022: contenuti più utili e aggiornati.
AUTO PER RICAMBI: I CASI IN CUI SI SCEGLIE DI FARLA A PEZZI
Come detto in apertura sono svariati i contesti in cui vendere un’auto usata per intero è più svantaggioso che venderla come ricambi. Da quando è scattato il superbollo sulle auto oltre 185 kW, vendere un’auto a pezzi prima di demolirla è l’ultima spiaggia se poco appetibile anche alla vendita auto con esportazione all’estero. Distinguiamo quindi due casi principali:
– la compravendita di un’auto usata per ricambi senza gravami amministrativi;
– la compravendita di un’auto usata per ricambi su cui ci sono debiti e gravami amministrativi (fermo amministrativo ai fini della confisca);
SI PUO’ VENDERE UN’AUTO PER RICAMBI INTERA O A PEZZI?
La prima domanda che proviamo a rispondere è “Si può vendere un’auto usata per pezzi di ricambio?” La risposta dipende molto da come avviene la vendita o il recupero delle parti che si intende poi vendere. Se l’auto usata è venduta con passaggio di proprietà, il nuovo proprietario ne farà quello che vuole. Mentre lo smaltimento dei veicoli fuori uso in Italia è rigidamente disciplinato (D.Lgs. 209/03, che recepisce la Direttive Europea 2000/53/CE) e affidato solo a soggetti autorizzati al ritiro, stoccaggio e smaltimento o recupero di parti, i ricambi demolitori per intenderci. Il motivo, scontato quanto poco noto, è che le autovetture contengono materiali altamente inquinanti se non raccolti e smaltiti correttamente. E’ in buona sostanza lo stesso motivo per cui anche il tagliando fai da te in garage non è permesso. L’ideale quindi sarebbe affidare a un’autofficina lo smontaggio e il riutilizzo delle parti da rivendere che abbiano un reale valore economico. Mentre la radiazione, demolizione e smaltimento della carcassa ad un soggetto autorizzato che accetti di farlo.
VENDERE UN’AUTO PER RICAMBI INTERA O A PEZZI CON FERMO AMMINISTRATIVO
C’è un altro caso altrettanto frequente che riguarda la vendita ricambi smontati da auto con fermo amministrativo. Accade quando a causa di un debito non pagato, l’auto viene bloccata dal creditore per impedirne la svalutazione. Lo scopo è ovviamente quello di preservarla per poi confiscarla e venderla se il proprietario non paga il debito. Una procedura che resta solo nelle intenzioni, quando il valore del bene è molto inferiore del debito. Così l’auto resta interdetta alla circolazione, alla radiazione e alla vendita. Ed ecco che anche vendere un’auto usata con fermo amministrativo non è permesso, se l’iscrizione del fermo amministrativo è antecedente all’atto di vendita. Come spiega la leggepertutti, è il principio della conservazione del valore del veicolo a vietare indirettamente anche la vendita di pezzi di ricambio da un’auto con fermo. Altrimenti ci si potrebbe trovare nella situazione di dover pagare (oltre al debito) anche il danno provocato al veicolo depredato di parti funzionali all’utilizzo e quindi alla definizione del suo valore economico.