Superbollo abolito prima dell’estate 2023? Il Governo ci pensa Avremo l'abolizione superbollo nella Legge di Bilancio 2022? Forse è la volta buona dopo la presentazione di un emendamento per la cancellazione della tassa

Superbollo abolito prima dell’estate 2023? Il Governo ci pensa

Possiamo aspettarci l'abolizione del superbollo prima dell'estate 2023? Forse è la volta buona a sentire le dichiarazioni di alcuni esponenti del governo

8 Maggio 2023 - 12:45

Gli italiani, per lo meno quelli interessati dalla misura, riceveranno come regalo per l’estate 2023 l’abolizione del superbollo? Al momento nulla è ancora deciso ma stavolta potrebbe essere la volta buona, o almeno si spera che sia così. Anche perché stiamo parlando di una tassa che, secondo fonti del ministero dell’Economia, garantisce in media un gettito di appena 113 milioni di euro all’anno, molto meno del… cartellino di un calciatore di grande livello internazionale! Tanto che un paio di anni fa lo stesso Parlamento ha inserito il superbollo nell’elenco dei cosiddetti micro-prelievi, quelli che generano entrate tributarie irrisorie e che sarebbe forse meglio abrogarli e sostituirli con imposte più mirate.

SUPERBOLLO: QUANTO SI PAGA

Ricordiamo che il superbollo, addizionale rispetto alla normale tassa automobilistica, è stato introdotto nel 2011 dal governo Berlusconi sulle auto di potenza superiore a 225 kW (306 CV), e poi riformato nel 2012 dal governo Monti con l’abbassamento della soglia d’ingresso a 185 kW (252 CV) e il raddoppio dell’importo da 10 a 20 euro per ogni kW sopra il limite. Il superbollo funziona con una sorta di meccanismo a scalare, ossia l’importo si riduce con il passare del tempo. Nello specifico i possessori dei veicoli interessati pagano inizialmente 20 euro per ogni kW sopra la soglia di 185, che però scendono a 12 euro dopo 5 anni dalla data di immatricolazione, a 6 euro dopo 10 anni, a 3 euro dopo 15 anni e infine a zero dopo 20 anni. Come per il normale bollo auto anche per il superbollo sono previste esenzioni e riduzioni.

A più di 10 anni dalla sua introduzione, si può dire senza tema di smentita che la misura del superbollo ha mostrato chiari limiti, riconosciuti quasi all’unanimità, perché a fronte di un gettito, come detto, molto modesto ha azzoppato il mercato delle auto sportive che garantiva notevoli introiti allo Stato sotto forma di IVA, IPT, bollo, accise sui carburanti e IVA sulla manutenzione. In pratica più che ‘dare’ ha ‘tolto’. Varrebbe pertanto la pena di rifletterci con attenzione e senza pregiudizi.

SUPERBOLLO ABOLITO PRIMA DELL’ESTATE 2023: COSA C’È DI VERO

Qualche giorno fa il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, intervenendo in audizione in Parlamento sulla legge delega della riforma fiscale, ha per la prima volta aperto alla cancellazione del superbollo. Le intenzioni del governo sono state confermate al quotidiano Il Messaggero dal deputato di Fratelli d’Italia Andrea De Bertoldi, che già aveva tentato il blitz contro il Superbollo con un emendamento, poi bocciato, alla Legge di Bilancio 2022. “L’abolizione del Superbollo potrebbe essere inserita nella legge delega tramite emendamento“, ha spiegato l’On. De Bertoldi, “oppure rientrare nell’elenco dei micro-tributi che la stessa delega si propone di eliminare”.

La legge delega è attualmente in discussione alla Camera e per il viceministro Leo potrebbe essere approvata prima dell’estate, dopodiché partirebbe la fase attuativa.

superbollo abolito

ABOLIZIONE SUPERBOLLO NEL 2023: NON CI RESTA CHE ATTENDERE

Vedremo come finirà con il superbollo, ma l’esecutivo Meloni sembra davvero intenzionato a spazzar via i numerosi micro-prelievi che sono stati introdotti nel corso degli anni per ovviare a spese improvvise ma che nei fatti hanno generato entrate trascurabili, spostando poco o nulla nel bilancio dello Stato. Anzi spesso i costi di riscossione si sono rivelati più alti degli introiti. Il più famoso di questi micro-tributi è proprio il superbollo, ma ce ne sono molti altri come la tassa sugli intrattenimenti (più nota coma la ‘tassa sui biliardini’), la tassa sulla laurea e sugli esami dell’Università, la tasse per il pubblico insegnamento e quelle per l’iscrizione a scuola e per gli esami di idoneità, maturità e rilascio dei diplomi.

Di recente, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha precisato che dall’abolizione dei micro-tributi il fisco perderebbe un gettito di circa 250 milioni di euro (quasi la metà legati al superbollo): un ammanco assolutamente sostenibile per le casse statali ma che porterebbe in dote ai contribuenti un minor esborso di denaro e, soprattutto, una semplificazione in termini di burocrazia e di tempo.

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