
Passo avanti dell'Ivass per combattere le frodi nel campo della Rc auto
Ieri, è entrato in vigore il decreto interministeriale che istituisce l'Archivio informatico integrato antifrode, l'Aia, gestito dall'Ivass, ossia l'Istituto che vigila sulle assicurazioni. Si tratta di uno strumento funzionale alla prevenzione e al contrasto delle frodi assicurative nel settore della responsabilità civile autoveicoli. Sulla base delle informazioni che vi confluiscono, l'Aia elabora, per ciascun sinistro Rc auto, un indicatore di potenziale rischio di frode.
PRIME DUE FASI – Almeno all'inizio, confluiscono nell'Archivio le informazioni contenute nella banca dati sinistri, nell'anagrafe testimoni e anagrafe danneggiati, ma anche nella banca dati dei contrassegni assicurativi, nonché nell'archivio nazionale dei veicoli. Più l'anagrafe nazionale degli abilitati alla guida, il Pubblico registro automobilistico, e il Ruolo dei periti assicurativi. In un secondo momento, confluiranno nell'Archivio altre basi dati che renderanno disponibili informazioni riferite prevalentemente ai soggetti coinvolti direttamente o indirettamente nei sinistri, così ampliando la base informativa su cui elaborare l'indicatore di potenziale rischio di frode. In prospettiva, saranno sviluppate apposite funzionalità per il monitoraggio da parte di Ivass dell'attività antifrode svolta dalle imprese di assicurazione.
QUALE OBIETTIVO – Il fine ultimo è limitare le truffe e quindi i costi a carico delle compagnie, le quali ricaricano tutto quanto sugli assicurati, sotto forma di tariffe Rca più pesanti. Sulla base dei risultati delle consultazioni della banca dati sinistri, vengono calcolati gli indicatori sul livello di anomalia per ogni sinistro: si cerca di capire se sono in odore di truffa. Sono campanelli d'allarme, corredati da un indicatore sulla qualità dei riscontri forniti. All'inizio, saranno collegate all'Archivio integrato solo le compagnie di assicurazione: potranno disporre di più puntuali e dettagliate informazioni sui sinistri, così da rendere più efficaci ed efficienti gli autonomi processi di contrasto alle frodi. Ci sarà poi l'ampliamento dei dati da connettere per acquisire quelle informazioni principalmente incentrate sui soggetti direttamente (responsabile, danneggiati, testimoni) o indirettamente coinvolti nel sinistro (avvocati, carrozzieri, medici). È prevista la realizzazione di specifici servizi per le forze dell'ordine e per le compagnie, nonché ulteriori e più complessi strumenti di analisi antifrode. Saranno, infine, sviluppate apposite funzionalità per il monitoraggio da parte dell'Ivass dell'attività antifrode svolta dalle imprese assicurative. Che, insomma, dovranno attivarsi per prevenire le truffe.
PER LA PRIVACY – Comunque, il Garante per la privacy, consapevole dei rischi connessi alla proliferazione – nel campo assicurativo – di complessi di dati personali, ha sottolineato di aver avuto già modo di manifestare le proprie perplessità innanzi all'Ivass, mediante un parere formale. A tale Istituto sono state rivolte alcune raccomandazioni sulla procedure di organizzazione e funzionamento, nonché sulle modalità e condizioni di accesso a tale banca dati. Inoltre, è stato sottolineato come sia assolutamente necessario dare adeguata evidenza dell'esistenze di tali banche dati (e dei connessi trattamenti) già in sede di raccolta del dato (ovvero della dichiarazione testimoniale) e, pertanto, molto probabilmente saranno modificati i modelli di constatazione amichevole (Cai), mediante l'inserimento di un'informativa breve da cui possano trarne beneficio oltre agli interessati, anche i soggetti nella cui disponibilità pervengono, a vario titoli, i dati personali.