Anas, rivoluzione inarrestabile ai vertici

Anas, rivoluzione inarrestabile ai vertici Il gestore potrebbe rimescolare ancora le carte dopo gli ultimi avvicendamenti seguiti al crollo del viadotto Scorciavacche

Il gestore potrebbe rimescolare ancora le carte dopo gli ultimi avvicendamenti seguiti al crollo del viadotto Scorciavacche

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25 Febbraio 2015 - 08:02

Rivoluzione ai vertici Anas. Ma per capirla, dobbiamo fare un piccolo passo indietro: il 1° gennaio, si ha notizia del crollo del viadotto Scorciavacche in Sicilia sulla Statale Palermo-Agrigento (foto), pochi giorni dopo l'inaugurazione: un evento eclatante che suscita le ire di Renzi. Il cedimento verificatosi a Capodanno ha interessato un tratto di circa 30 metri di strada a ridosso del viadotto Scorciavacche, che era stato inaugurato il 23 dicembre, quindi una settimana prima. Cominciano a “rotolare le teste”. Parliamo di quella di Claudio Bucci, un ingegnere dell'Anas arrivato in Sicilia pochi mesi fa per volontà del presidente Pietro Ciucci, e appena trasferito a L'Aquila con un ordine di servizio datato 15 gennaio.

SI VA SUL PESANTE – A indagare, oltre alla magistratura che ha aperto un'inchiesta, c'è anche l'Anticorruzione. Il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, ha disposto l'inizio delle attività ispettive e di vigilanza sul viadotto Scorciavacche e sul tratto stradale crollato sulla Palermo-Agrigento. Sulla vicenda del viadotto è scattata anche un'inchiesta penale con l'ipotesi di crollo colposo aperta dalla Procura di Termini Imerese (Palermo). Dopodiché, i primi di febbraio 2015, un secondo crollo: “L'Anas precisa che il fenomeno, che ha provocato il cedimento del piano viabile a una distanza di circa 150 metri dal viadotto Scorciavacche, in direzione Palermo, è da attribuire alle stesse cause che hanno determinato il precedente dissesto, che ha a sua volta contribuito a ingenerare il nuovo evento”. Incredibile. E adesso veniamo alla rivoluzione.

INDISCREZIONI… – Stando a voci di corridoio, in questi giorni, il presidente Anas Pietro Ciucci vorrebbe provare a cambiare il vertice di Anas sostituendo l'attuale condirettore generale tecnico Alfredo Bajo (compromesso ormai da una serie di débâcle tecnico-organizzative, non ultimo il cedimento del ponte Scorciavacche in Sicilia). E qui ci colleghiamo all'ira di Renzi accennata in apertura: la testa di Bajo potrebbe essere offerta al premier in cerca di un “colpevole” con il famoso tweet sull'Anas.

CHI ARRIVA? – Sempre secondo indiscrezioni, Ciucci sta spingendo un suo strettissimo e fidatissimo uomo, l'ingegnere siciliano Ugo Dibennardo, per cinque anni responsabile dell'Anas in Sicilia, direttore centrale della progettazione Anas e recentemente nominato amministratore delegato di Autostrade Lazio che gestisce il megappalto della Roma-Latina (2,2 miliardi di euro). Ma chi è Ugo Dibennardo? Arrestato nel 2002 in Calabria dalla Dda di Catanzaro coordinata dal pm Eugenio Facciolla per una inchiesta su 'ndrangheta per gli appalti sulla Salerno-Reggio, rinviato a giudizio per omicidio colposo nel 2013/2014 per alcuni crolli avvenuti in Sicilia negli ultimi anni su strade Anas, sarebbe il pupillo di Maurizio Lupi e dell'entourage del ministero dei Trasporti. Per quell'episodio, l'ingegnere è stato risarcito dalla Repubblica italiana per ingiusta detenzione e non ha subìto alcuna conseguenza penale. Dibennardo non è mai stato coinvolto in giudizi inerenti crolli avvenuti in Sicilia, ma ha subìto un rinvio a giudizio per presunte responsabilità circa un incidente stradale ancora da dimostrare.

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