Anas, polemica sulla Salerno-Reggio Calabria. Procura prudente su riapertura

Anas, polemica sulla Salerno-Reggio Calabria. Procura prudente su riapertura La Procura di Castrovillari smentisce l'Anas: "Il viadotto Italia sulla Salerno-Reggio non è sicuro

La Procura di Castrovillari smentisce l'Anas: "Il viadotto Italia sulla Salerno-Reggio non è sicuro, meglio non correre rischi"

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9 Marzo 2015 - 08:03

Salerno-Reggio Calabria, un incubo che non ha mai fine. Dopo la morte di un operaio, al lavoro sull'A3, caduto il 2 marzo scorso da un viadotto mentre guidava un trattorino, le polemiche si sprecano. Come racconta e illustra il corriere.it (si veda foto), una fetta d'asfalto e cemento lunga come un mezzo campo da calcio è precipitata nel vuoto per ottanta metri. La campata stradale ha ceduto d'improvviso. A perdere la vita il venticinquenne Adrian Miholca, romeno. È successo lunedì sera sulla Salerno Reggio-Calabria, nel Cosentino, in un cantiere sul viadotto Italia, il più alto della Penisola e il secondo in Europa. L'operaio era a bordo di una piccola ruspa quando è precipitato dal viadotto ad una altezza di circa ottanta metri, perdendo la vita. L'incidente sul lavoro è avvenuto nel cantiere del Macrolotto 3.2 della Salerno-Reggio Calabria, tra Laino Borgo e Mormanno, dove sono in corso i lavori di realizzazione della nuova autostrada. Secondo quanto riporta una nota dell'Anas nel corso di questi lavori si è verificato improvvisamente il crollo della campata, che ha coinvolto anche l'operaio. Sentite il procuratore capo di Castrovillari Franco Giacomoantonio che cosa dice al corriere.it: “La riapertura del viadotto Italia? Tempi lunghi. Non siamo sicuri della sua percorribilità. Non vogliamo correre rischi e sappiamo che il sequestro creerà molti disagi. Dobbiamo però essere certi della sicurezza della struttura prima di predisporre il ritorno alla normalità su questo tratto della Salerno Reggio-Calabria”.

DIBATTITO INFUOCATO – Il corriere.it ha parlato, dopo questo incidente mortale, di cantiere infinito sull'A3. E così è arrivata la replica dell'Anas: “L'autostrada Salerno-Reggio Calabria non è un cantiere infinito. I lavori della nuova A3 sono di fatto partiti a seguito dell'introduzione della Legge Obiettivo del 2001, e a oggi sono stati sostanzialmente completati: 355 km di nuova autostrada, su un totale di 443, sono già realizzati e ogni utente ha potuto vedere con i propri occhi che la Salerno-Reggio Calabria è diventata un'autostrada tra le più moderne e avanzate d'Europa”. Il viadotto Italia? “Ricade nel macrolotto 3 parte 2, i cui lavori sono stati consegnati a giugno 2014, a valle di un lungo e articolato contenzioso di gara. Al momento si prevede che i tempi di ultimazione programmati potranno essere rispettati. Si tratta di una delle opere ingegneristiche più note al mondo, e ancora oggi, a oltre quarant'anni dalla sua costruzione, è il viadotto più alto d'Italia e il secondo d'Europa. Meraviglia quindi leggere le dichiarazioni riportate nell'articolo, che sembrerebbero voler mettere in discussione la validità progettuale di una struttura che dovrebbe costituire un vanto per l'ingegneria italiana”. E la campata crollata il 2 marzo? “Fa parte della carreggiata sud di approccio lato Reggio Calabria del Viadotto Italia, chiusa al traffico e sulla quale erano in esecuzione le attività finalizzate alla demolizione dell'impalcato”.

MAFIA E APPALTI – Ecco la considerazione finale dell'Anas ancora contro il corriere.it: “La storia della Salerno-Reggio Calabria non è solo quella raccontata nel vostro altro articolo ‘L'A3: storia di mazzette, pizzo, sprechi, errori, morti (bianche, ammazzati, travolti da frane)', ma è una storia di ingegneri, di operai, di cantonieri che hanno lavorato con passione, con impegno civile e con professionalità al servizio del Paese e della mobilità, realizzando, manutenendo e gestendo quella che rappresenta la più importante via di comunicazione del Mezzogiorno”.

CONTROREPLICA – Dopodiché, la polemica è proseguita con altri botta e risposta, e magari non finirà presto. Ecco, in particolare, la controreplica del corriere.it: “La nota all'insegna della 'meraviglia' con cui il direttore delle Relazioni Esterne Anas replica al nostro articolo non fa minimamente menzione alle cause dell'incidente che ha visto il crollo di una campata – lunga circa 50 metri – nella corsia Sud mentre in quella Nord il traffico stava scorrendo regolarmente. Stando all'Anas, dovremmo essere rassicurati dalla circostanza che 'le modalità di esecuzione dei lavori della nuova autostrada non sono affatto atipiche' che quindi durante le prove di demolizione sono state «adottate tutte le misure atte a garantire il passaggio in sicurezza degli autoveicoli in corrispondenza dei cantieri attivi'. Ma appunto: parole che non spiegano il crollo che ha provocato – ancora – la morte di un operaio impiegato nei lavori sulla A3. Infine il ‘cantiere infinito'. Senza risalire alla legge del 1961 che dava il via al percorso iniziale, osserviamo che la legge obiettivo è stata varata nel 2001, come puntualizza l'Anas, e ora siamo nel 2015”.

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