Alfa Giulia in crisi: ma quali problemi? Pronte le diesel da 150 e 180 cavalli

L'avvio della produzione anticipata per la Giulia voluto da Marchionne getta acqua sul fuoco dei crash test. Ecco quali vedremo in strada da aprile
L'imminente Salone di Ginevra e la decisione di Sergio Marchionne di anticipare e quindi sveltire la produzione della nuova Giulia sono buone notizie per Fca e per gli amanti del Marchio del Biscione. Voci di problematiche sopraggiunte in fase di omologazione e specificatamente nei crash test della nuova berlina italiana avevano destato non poca preoccupazione; in realtà lo slancio voluto dal “boss” del Gruppo italo-americano ha riportato ottimismo anche per quanto riguarda la futura produzione del Suv Alfa Romeo.
SOLO UN SEMPLICE RITARDO? – Vista la mossa di Marchionne e la presenza a Ginevra con tutta la gamma Giulia schierata (leggi qui quali sono le anteprime di Fca alla kermesse svizzera), viene da pensare che i riferimenti ai problemi avuti nei crash test sarebbero infondati. Anche perché il mondo dell'automobile ci ha insegnato più volte che i ritardi possono essere di varia natura. Comunque sembra che le prime Giulia “normali” che verranno consegnate ai clienti nel mese di aprile prossimo saranno le 2,2 litri diesel meno potenti. Se proprio di omologazione si vuole parlare, allora va ricordato che al momento sarebbe “pronta” soltanto la Quadrifoglio Verde, presentata già a giugno 2015. Le Giulia motorizzate quattro cilindri (sia diesel che benzina) sono attualmente “sotto botta” di omologazione e questa fase dovrebbe avere termine soltanto a marzo (per le versioni a gasolio da 150 Cv e 180 Cv), con cambio sia automatico sia manuale. Ci vorrà un po' più di tempo per le quattro cilindri a benzina, per la Giulia che supera i 200 Cv e la V6 (ma non la Quadrifoglio), per le quali questa fase di omologazione andrà avanti ancora per qualche mese (come riporta anche Maurizio Caprino de Il Sole24Ore), con conseguenti immatricolazioni verso fine anno, momento in cui anche il Suv di Alfa Romeo potrebbe aver ottenuto il benestare dell'omologazione.
SI PARTE IL 14 MARZO – Se questa programmazione verrà rispettata allora potrebbero presto essere aperte ufficialmente le prenotazioni dell'intera gamma. Ad ogni modo la notizia certa dell'avvio della produzione della Giulia è stata data dopo la visita improvvisa (di ieri) di Sergio Marchionne allo stabilimento di Piedimonte San Germano, dove si produrrà la nuova berlina. Così si è venuti a conoscenza del fatto che la produzione della Giulia sarà anticipata e inizierà il 14 marzo, quindi non più il 31 marzo (la conferma pare sia avvenuta anche da fonti sindacali). La decisione è stata presa da Sergio Marchionne, dopo aver visionato le linee di produzione (che al momento sono ferme) e il padiglione riservato alla Giulia. A riguardo, Davide Papa, Presidente di Unindustria Frosinone, ha manifestato così la sua soddisfazione: “sicuramente c'è più ottimismo e questa notizia va contro quello che era uscito ultimamente. A breve ci sarà un nuovo modello di questa nuova Fca. Ci farà respirare aria di ottimismo. E sarà il primo di una serie di modelli dello stabilimento. E saranno rivolti a tutti il mondo”. Ciò consentirà di offrire nuovi posti di lavoro nello stabilimento che, come ha ricordato Papa “è il più grande del Lazio. Personalmente ho vissuto la crisi vera della Fiat e del settore auto” ma “ho sempre criticato i politici che andavano contro Fca. Oggi ho una soddisfazione in più. Fca ha investito e zittirà i detrattori sul territorio”.
SEMBRA TUTTO IN REGOLA – Come si è scritto qualche riga sopra, le problematiche nel mondo dell'automobile, che generano ritardi, possono essere di varia natura, non per forza di cose legate a omologazioni e crash test. Probabilmente il richiamo a “casa” da parte dell'A.D. di Fca all'ingegnere Roberto Fedeli (leggi qui i dettagli della vicenda), che nel frattempo si era stabilito in Bmw, potrebbe essere un segnale che va verso la strada della qualità, da sviluppare a livelli superiori agli attuali, probabilmente proprio per Alfa Romeo e anche per Maserati (non a caso i due Marchi che Fca intende rilanciare con forza). Se però si vuole continuare ad analizzare la fase di omologazione della Giulia, allora va ricordato che la berlina italiana è stata regolarmente omologata lo scorso ottobre, anche se nella sola versione con cambio manuale a sei marce (è previsto in seguito un doppia frizione a sette rapporti). Come ha sottolineato Maurizio Caprino de Il Sole24Ore, la Giulia ha dovuto affrontare un'omologazione completa, superando tutte le prove imposte dalla normativa europea per le vetture di grande serie e che prevedono crash, emissioni inquinanti-consumi, frenata, rumorosità esterna, ecc. A ragion di logica, i test superati dalla Quadrifoglio dovrebbero consentire l'omologazione di “diritto” al resto della gamma, perché se i test vengono superati con la versione più complessa, completa, raffinata e anche critica (soprattutto da un punto di vista tecnico), allora il resto della gamma dovrebbe avere “vita semplice” nel passare “gli esami”, non a caso molti Costruttori affrontano i test con modelli equipaggiati con motori base. Non rimane da attendere molto tempo, Ginevra probabilmente porterà delle novità e Marchionne, come sempre, è un “fiume in piena” pronto a stupire; potrebbe davvero essere l'anno giusto per la Giulia.