Wildhaus: un drammatico crash test sui pericoli delle E-Bike

Wildhaus: un drammatico crash test sui pericoli delle E-Bike

SicurAUTO.it ha seguito per voi l’evento organizzato da Axa assicurazioni e Dekra a Wildhaus. Quest’anno le attenzioni si sono concentrate sui pericoli nel traffico cittadino: biciclette, pedoni e veicoli commerciali. Viste le statistiche del 2008, che Axa ha diramato, in Italia su oltre 206.000 incidenti circa 169.000 avviene in città, proprio nel punto dove i più “forti” […]

5 Aprile 2016 - 06:04

SicurAUTO.it ha seguito per voi l’evento organizzato da Axa assicurazioni e Dekra a Wildhaus. Quest’anno le attenzioni si sono concentrate sui pericoli nel traffico cittadino: biciclette, pedoni e veicoli commerciali. Viste le statistiche del 2008, che Axa ha diramato, in Italia su oltre 206.000 incidenti circa 169.000 avviene in città, proprio nel punto dove i più “forti” si scontrano con i più “deboli”.

Tratteremo l’argomento in tre speciali separati: cominciamo con le E-Bike.

I pericoli delle bici troppo veloci

Queste biciclette “elettriche” sono state una rivoluzione nel traffico, si riesce ad andare veloci, quasi fino a 45km/h con pochissimo sforzo. Non è inusuale vedere sfrecciare queste bici a 40km/h, in tal modo però i pericoli ai quali si espongono i ciclisti sono notevoli.

Le E-Bike non sono da confondere con le bici a pedalata assistita che troviamo qua in Italia. Le prime possono raggiungere velocità da ciclomotore (45km/h) senza alcuno sforzo, le seconde raggiungono i 25km/h e attivano il motorino elettrico solo se il conducente pedala. Se fossero in vendita in Italia, le E-Bike sarebbero degli scooter con i pedali, proprio come il vecchio e caro Piaggio Ciao, dotate di targa, omologazione, assicurazione e con l’obbligo del casco. Tuttavia anche a 25km/h i pericoli restano, per quanto inferiori.

La situazione più comune potrebbe essere la seguente: automobile parcheggiata, il conducente controlla lo specchietto, vede una bici e non pensando che sia una E-Bike (quindi molto veloce) apre lo sportello. La bicicletta viaggia a ben 40km/h e va a scontrarsi contro la portiera che si apre, il botto si sente… Un errore di valutazione della velocità che può costare caro, la bicicletta si arresta subito e il busto del ciclista va ad urtare lo spigolo superiore dello sportello, rimane un po’ sospeso in aria e ruotando cade rovinosamente a terra urtando prima la schiena, poi il fondoschiena e poi la nuca. La portiera viene piegata completamente in avanti dalla bici. Il ciclista riceve subito un brutto colpo al torace, nel caso in cui non viene indossato il casco le lesioni della testa nella caduta a terra sono possibili e ingenti. Per il conducente dell’auto il rischio è molto minore, l’unica parte del corpo che si trova nella zona di rischio è il braccio. 

I consigli per evitare incidenti e lesioni

Con piccole e semplici accortezze possiamo fare in modo di diminuire questo tipo di incidenti. In sella vestirsi con abiti colorati, utilizzare catarifrangenti e utilizzare l’illuminazione correttamente aumenta molto la visibilità della bici. Utilizzare il casco e l’abbigliamento protettivo aiuta a prevenire le lesioni in caso d’impatto o caduta. Evitare l’uso di MP3 e cellulari in movimento e aumentare notevolmente la guardia soprattutto se si utilizza una E-Bike, gli automobilisti possono valutare erroneamente la vostra elevata velocità. Ma ci sono consigli anche per gli automobilisti: le bici a pedalata assistita possono raggiungere velocità elevate. Pertanto guardare sempre dietro prima di aprire gli sportelli e aspettare qualche secondo per valutare al meglio la velocità di avvicinamento. Nel prossimo speciale parleremo di pedoni…

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