
Il destino della Fisker ventilava già da qualche mese, ma a molti i guai della Startup di auto elettriche non sembrano affatto nuovi
Fisker ha dichiarato bancarotta, segnando un altro fallimento nel settore emergente delle auto elettriche. La società fondata e guidata da Henrik Fisker non è riuscita a garantire nuovi investimenti necessari per riavviare la produzione, precipitando in una crisi finanziaria insormontabile. L’inevitabile sembrava concretizzarsi sempre di più da quanto la produzione del SUV elettrico Ocean si è interrotta definitivamente, lasciando con il fiato sospeso dipendenti, clienti e investitori. Una storia triste per l’Automotive che riporta alla memoria degli azionisti anche la precedente impresa di Fisker, la Karma, naufragata quasi allo stesso modo.
HENRIK FISKER AVEVA IN MENTE ANCHE UNA PAPAMOBILE
Fisker Inc. aveva le idee chiare sui suoi piani industriali, basati sul lancio di ben 4 modelli EV, Ocean, Pear, Alaska e Ronin. Ma di questi solo il SUV elettrico ha visto realmente la luce, facendo il giro del mondo assieme al suo ideatore, Henrik Fisker, che l’ha portato persino al cospetto di Papa Francesco nel 2021, offrendogli la sua interpretazione di Papamobile basata sull’Ocean.
Il progetto ambizioso però è finito in un vortice accelerato da diversi fattori, primo fra tutti il rallentamento del mercato EV, diversamente da quanto dicevano le previsioni. Così l’azienda ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Chapter 11 presso un tribunale del Delaware. Secondo i documenti visionati da Reuters, Fisker ha dichiarato passività comprese tra 100 e 500 milioni di dollari e attività tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari.
LE DIFFICOLTÀ DI FISKER DAL MODELLO OCEAN E IL FALLIMENTO
La bancarotta arriva circa un anno dopo l’inizio delle consegne del Fisker Ocean, ma la produzione del crossover elettrico compatto affidata a Magna Steyr in Austria, non è durata a lungo. A marzo 2024 infatti, Fisker ferma tutto, per risolvere una grave crisi di liquidità. Emergenza che cerca di arginare con una mossa estrema: il taglio del listino prezzi, ma senza Garanzia.
Nonostante la produzione di oltre 10.000 veicoli Ocean nel 2023, solo circa 4.700 sarebbero stati effettivamente consegnati ai clienti, lasciando in sospeso il destino di numerosi veicoli. A quanto pare proprio le auto non ancora completate e consegnate sarebbero diventate donatrici di ricambi per i clienti in lista d’attesa, nel tentativo di risolvere anche la carenza di componentistica dai fornitori che nel frattempo avevano sospeso le spedizioni.
DI CHI E’ LA COLPA DELLA BANCAROTTA DI FISKER?
Fisker non è un nome nuovo nel panorama Automotive, difatti al suo secondo ambizioso progetto, dopo la startup Karma Automotive, che tutti ricordano per il fallimento nel 2013 e la cessione delle attività al gruppo cinese Wanxiang. Questa esperienza è rimasta ben impressa anche ai numerosi investitori, tra cui Gianfranco Pizzuto, fondatore e CEO di Automobili Estrema che ha commentato su Linkedin così:
“Chi mi conosce bene sa quanto sudore, lacrime e sangue (e molti milioni dei MIEI dollari) ho speso per cercare di salvare -a più riprese- la Fisker Automotive, con il fondatore che se l’era già… avete capito. Oggi il mio pensiero lo rivolgo soprattutto a chi ha perso il lavoro, ai risparmiatori che hanno perso i loro soldi, ai fornitori che sono in difficoltà. So cosa state passando, ci sono passato anch’io. Coraggio. Al mio ex socio gli dedico un detto che mio padre, siciliano, usava spesso: ‘il pesce puzza sempre dalla testa’!”