Pneumatici di primo equipaggiamento: argomento da non sottovalutare

Pneumatici di primo equipaggiamento: argomento da non sottovalutare Pirelli ci spiega perché le gomme dedicate al primo equipaggiamento rivestono un ruolo sempre più importante per la sicurezza delle auto

Pirelli ci spiega perché le gomme dedicate al primo equipaggiamento rivestono un ruolo sempre più importante per la sicurezza delle auto

22 Ottobre 2012 - 10:10

Identificate dagli addetti ai lavori con la sigla “OE” (Original Equipment, letteralmente: apparecchiatura originale), le gomme di equipaggiamento saranno sempre più protagoniste del “mercato del ricambio”. Obiettivo: continuare a fornire al cliente le massime prestazioni in termini di sicurezza, confort e handling. Molti consumatori, infatti, non sanno che dietro le gomme di primo equipaggiamento si nasconde un vero e proprio mondo fatto di tuning e fitting che mette a stretto contatto Casa automobilistica e produttore di pneumatici. Attività che può durare più di tre anni e inizia ben prima che il veicolo venga messo in produzione.

PIRELLI CI CREDE – A puntare sempre più su questo fiorente mercato è oggi Pirelli che, forte della grande esperienza maturata in Formula 1, sta credendo molto nel mercato degli pneumatici di primo equipaggiamento, specialmente se “premium” (settore dove il ricambio “OE” è già una realtà consolidata). A spiegarci un po' meglio questo affascinante mondo è Marco Condini, responsabile marketing prodotto di Pirelli Tyre Spa, che SicurAUTO ha incontrato per voi.

Ingegner Condini, cosa sono gli pneumatici di primo equipaggiamento?

“Gli pneumatici di primo equipaggiamento, che noi tecnici chiamiamo OE, sono gomme speciali altamente personalizzate su un determinato veicolo. Questa personalizzazione, chiamata in gergo tuning o omologazione, si ottiene a seguito di un duro e complesso lavoro eseguito a stretto contatto con la Casa costruttrice. In media impieghiao dai due ai tre anni di ricerca e sviluppo per consegnare al cliente (la Casa costruttrice ndr) il prodotto finito, considerato che le fasi di lavoro sono varie e complesse.”

Ci spieghi meglio

“Quando una Casa costruttrice deve immettere sul mercato un nuovo veicolo, anni prima della sua commercializzazione, espone a vari produttori di pneumatici il suo progetto. Ogni azienda, quindi, presenta un vero e proprio preventivo relativo ai costi di ricerca, sviluppo e produzione. In seguito la Casa costruttrice, anche in base alla fiducia maturata nei confronti del produttore, sceglie a chi affidare la futura fornitura di pneumatici OE. Passata la fase commerciale si passa a quella tecnica, cioè quella più difficile. Gli step sono sempre gli stessi: all'inizio i tecnici partono dallo studio del progetto (ancora solo sulla carta) e dagli obiettivi della Casa (sportività, confort, prestazioni…), fase che dura in media sei mesi; poi passano alla modellistica virtuale e alla prima prototipazione dello pneumatico, che ovviamente sarà delle dimensioni precedentemente scelte dalla Casa; successivamente iniziano molteplici prove indoor a banco. I dati acquisiti vengono quindi condivisi con la Casa che sceglie, insieme a noi, tre campionature di prodotto; queste vengono testate a lungo sul veicolo (che nel frattempo da puro progetto è diventato realtà) e dopo migliaia di km di test su strada si arriva alla scelta finale. C'è da aggiungere che, nel percorso di tuning legato ai veicoli alto di gamma, entrano in gioco anche gli specialisti dell'elettronica, perché ormai persino l'elettronica deve essere finemente personalizzata sul connubio veicolo/pneumatico.”

Come fa il cliente a riconoscere e acquistare uno pneumatico di primo equipaggiamento?

“Da anni esistono delle specifiche sigle che contraddistinguono i pneumatici OE nel mercato del ricambio. La prima ad introdurle fu Porsche che con le sue sigle N0, N1… rese chiaro al consumatore che uno pneumatico marcato Nx era stato studiato specificatamente per Porsche. Anche Audi (sigla AO, Audi Original), Mercedes (MO, Mercedes Original), BMW (*, una stellina) e altre Case hanno seguito quella scia e introdotto le loro sigle/omologazioni (per la lista completa vedi in fondo all'articolo). Noi, ad esempio, abbiamo inaugurato la sigla MC sulla nuovissima McLaren presentata al recente Salone di Parigi 2012. Mentre attualmente stiamo lavorando con Ferrari affinché introduca anche lei la propria omologazione, oggi stranamente la Casa del cavallino non vuole la marcatura.”

Se non ci sono le sigle, cosa può fare il consumatore per riavere le stesse gomme uscite con il veicolo?

“Attualmente non c'è modo di acquistare nella rete ordinaria gomme identiche a quelle uscite con la vettura, se queste non hanno la marcatura. Quindi, ad esempio, un cliente che acquista una Alfa Romeo Giulietta con Pirelli P7 Cinturato (pneumatico che abbiamo finemente personalizzato sulla vettura) non è in grado di acquistare quelle identiche gomme come ricambio, anche se hanno lo stesso nome. E' una stranezza, lo sappiamo. Proprio per questo crediamo che le sigle di omologazione OE debbano diffondersi sempre più.”

Una gomma con marcatura costa di più?

“Sui prezzi stiamo mantenendo una quotazione identica alle gomme senza marcatura (SicurAUTO ha verificato presso un rivenditore ufficiale Pirelli e può confermarlo). Per il futuro ci potrebbero essere piccole differenze di prezzo, ma la vera differenza la faranno le promozioni. Abbiamo recentemente deciso di escludere dalle future promozioni le gomme OE per evitare di banalizzare il prodotto, considerato che prevede un più alto costo di produzione (le differenze rispetto ad una gomma “nomale” vanno dalla carcassa alla mescola) e di stoccaggio.”

Sarà facile reperirle una volta che saranno più diffuse?

“Beh, credo che questa sarà la sfida più grande. Oggi abbiamo due magazzini centrali a Roma e Novara, mentre altri punti di distribuzione sono presenti in varie parti d'Italia. Sicuramente dobbiamo rivedere l'attuale modello di supply chain (gestione della catena di distribuzione) se vogliamo essere sempre più presenti nel mondo OE anche sul ricambio, specialmente quando le sigle aumenteranno. Già oggi abbiamo un sistema di prenotazione online per i gommisti, ma funziona solo sull'altissimo di gamma. In futuro contiamo di estenderlo a tutti i prodotti OE.”

Per concludere. Quali sono le differenze reali in termini di prestazioni tra uno pneumatico OE e uno senza marcatura?

“Le differenze reali sono difficili da descrivere, probabilmente nell'uso quotidiano molti clienti potrebbero non accorgersi di nulla, ma è nelle situazioni critiche che le differenze possono diventare marcate. Una frenata di emergenza, uno scarto improvviso o una perdita di aderenza, possono essere controllate meglio dal pilota e dall'elettronica se si usano pneumatici specifici. Questo perché lo pneumatico OE si adatta perfettamente agli ammortizzatori, al telaio e all'elettronica del veicolo. Una differenza da non poco.”

Lista delle attuali marcature OE presenti sul mercato

  • Aston Martin: AM8 – AM9 – AMP – AMP – AMS – AMV – AMX
  • Audi: AO
  • Bentley: B – B1 – BL – BC
  • BMW/MINI: * (una stella)
  • Jaguar: J – J1 – JRS
  • Lamborghini: L
  • Lotus: LS
  • McLaren: MC – MC1
  • Mercedes: MO
  • Porsche: N0 – N1 – N2 – N3 – NX
  • Volkswagen: VO
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3 Commenti

Andrea
11:40, 27 Ottobre 2012

– mi sembra una attività di marketing, per vendere a prezzo più alto (=senza sconto) lo stesso prodotto;- le gomme uguali a quelle OE vengono proposte come specifiche NON per singoli modelli di auto, bensì per le singole case BMW/MB ecc…, quindi sembrerebbe esserci alla base un accordo commerciale (es.: BMW paga meno le gomme OE, in cambio Pirelli riesce a vebndere “senza sconto” all'utilizzatore finale le gomme di rimpiazzo “uguali a quelle OE”);- dal punto di vista del produttore di pneumatici, che senso ha utilizzare mescole/disegni battistrada diversi per lo stesso modello di gomma? – quale specificità può esserci se lo stesso modello di gomma “uguale a quelle OE” viene proposto (ad es.) per BMW serie 3 e serie 5? oppure per MB classe C – classe E?

andrea
17:08, 28 Ottobre 2012

@Claudio, molto chiaro, grazie (specie il punto relativo al “trucco” … di omologare una specifica misura solo per quel veicolo. In tal modo non c'è il rischio che lo pneumatico possa essere montato su un altro modello della stessa Casa);- mi sembra però che ciò sia in contrasto con l'interesse dell'utente finale, intendo:misure standardizzate, facilmente reperibili, con miglior rapporto qualità/prezzo; nella deprecabile ipotesi in cui, pochi km dopo aver cambiato l'intero treno, si rovini irrimediabilmente una gomma, possibilità di trovarne anche una sola di rimpiazzo (uguale alle altre 3 già montate) ecc… – preferirei quindi che, per un determinato modello di pneumatico, ci siano in giro solo esemplari con la miglior struttura e mescola (e non di serie A e di serie…B), anche perchè è mia abitudine cambiare le gomme ben prima di arrivare al limite di usura e (senza alcuna remora) in caso di danneggiamento…

Andrea
14:51, 30 Ottobre 2012

aggiungo, prima di comprare una macchina è importante verificare (tra l'altro) che non siano previste nella carta di circolazione esclusivamente misure “strane” di pneumatici (intendo poco reperibili, o con un solo produttore), diversamente alla prima necessità di sostituzione è prevedibile un salasso dal gommista

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