Uber approda a Genova e i taxi dichiarano guerra

Uber approda a Genova e i taxi dichiarano guerra L'applicazione UberPop è ufficialmente disponibile a Genova ma i tassisti e il Comune valutano proteste e azioni legali

L'applicazione UberPop è ufficialmente disponibile a Genova ma i tassisti e il Comune valutano proteste e azioni legali

18 Settembre 2014 - 10:09

Uber non fa in tempo a piantare un seme che la terra in cui ripone i propositi di offrire ai cittadini un'alternativa flessibile e conveniente a una mobilità ormai superata, s'inaridisce in men che non si dica. A Genova, la terza città dove Uber ha annunciato l'applicazione UberPop (car sharing tra privati), si respira la stessa aria di guerra che ha animato i disordini e le proteste dei tassisti milanesi. Ma nonostante tutto, l'Azienda non si lascia intimidire e parla di un futuro servizio di pony express tra privati.

ACCOGLIENZA TUTT'ALTRO CHE CALOROSA – Molto spesso si dice che l'erba del vicino è sempre più verde ed è tanto più verde quanto più è antipatico (e scomodo) quello della porta accanto. Non è certo il colore delle auto Uber con conducente (nero) ad aver suscitato i malumori dei tassiti (da sempre al volante di vetture bianche) ma un cavillo legale che vede una tecnologia innovativa sopperire a un sistema legislativo antiquato. E se il tragitto dal centro di Genova all'aeroporto può costare 11 euro con UberPop, si capisce che ad infiammare gli animi dei tassisti è ben altro, anche se ufficialmente il pomo della discordia è il mancato rispetto delle leggi. Tecnicamente, infatti, per il Tribunale di Francoforte Uber è fuorilegge invece In Italia UberPop non è legale mentre UberBlack (il servizio che, a differenza di UberPop, offre un'auto a noleggio con conducente di professione) può operare rispettando le linee guida di una legge ad hoc che sarebbe dovuta arrivare entro luglio ma che ancora non c'è. E per ora l'unico segnale evidente lanciato dal Comune di Milano è stato la confisca delle auto private UberPop a Milano.

UBER NON FRENA – Un precedente che tuona come un avvertimento agli automobilisti genovesi che metteranno a disposizione la propria auto tramite la piattaforma di UberPop. E non è da sottovalutare il rischio di subire danneggiamenti alle auto o aggressioni come già si sono verificate nei tafferugli milanesi. “In Italia, e in Europa in generale, facciamo più fatica ad accettare il cambiamento, anche se si tratta di un processo inarrestabile. – spiega a La Stampa Benedetta Arese Lucini, general manager Uber per l'Italia – È difficile, per i regolatori, mettersi a un tavolo e ripensare le norme, ma è necessario: quelle che regolano il trasporto pubblico in Italia sono state scritte nel 1992. Un anno in cui non esisteva nemmeno il telefonino, si lavorava con il fax”.

DOPO GENOVA, TORINO? – Intanto i tassisti genovesi, sulla scia di quelli milanesi annunciano proteste e scioperi in autunno, mentre il Comune di Genova valuta azioni legali nei confronti dell'applicazione californiana. Nonostante il clima poco conciliante per previsioni future di sviluppo, Uber non molla la presa e punta a diffondere il servizio in altre 2 città del nord Italia entro la fine dell'anno. “Sto cercando di velocizzare l'arrivo nel nostro Paese di UberPool, che permetterà di condividere il tragitto con più passeggeri, non solo con l'autista. – spiega Benedetta Arese Lucini, annunciando un rivoluzionario servizio di pony express tra privati – L'altro prodotto, che ha segnato la prima evoluzione di Uber fuori dal trasporto delle persone, è UberRush, nato a New York. Con l'app si può chiamare una bici, è un servizio in stile pony express, un ragazzo viene a prendere il pacco e lo porta in giro per la città. Noi lo faremo utilizzando i motorini”.

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