Parcheggi per disabili: obbligo di spazi gratuiti aggiuntivi

Parcheggi per disabili: obbligo di spazi gratuiti aggiuntivi Se i Comuni creano parcheggi a pagamento

Se i Comuni creano parcheggi a pagamento, devono anche riservare zone gratuite per i disabili. È il recente parere del ministero dei Trasporti

9 Gennaio 2012 - 06:01

Nell'organizzazione dei parcheggi a pagamento, il Comune deve sempre riservare un certo numero di spazi gratuiti ai detentori del permesso arancione rilasciato alle persone con problemi di mobilità: è il parere espresso dal ministero dei Trasporti (numero 6241 del 22 dicembre 2011). Che riguarda una materia spinosa, con sentenze contraddittorie.

RISPOSTA PRECISA – Era stato proprio un Comune a chiedere chiarimenti circa la regolarità dell'organizzazione della propria zona da adibire a parcheggio a pagamento, con particolare riferimento agli spazi invalidi. Stando al Dipartimento per i trasporti terrestri, la mobilità degli utenti deboli come i titolari del contrassegni invalidi deve essere particolarmente assistita. Per il Dpr 503/1996 (articolo 11), è necessario assicurare un numero minimo di spazi gratuiti per i disabili, mentre l'articolo 188 del Codice delle Strada esonera i titolari del cartellino arancione dal rispetto del disco orario.

DIRITTI COSTITUZIONALI – Il diritto alla mobilità, ricorda Gianni D'Agata, dello Sportello dei diritti, «è sancito dalla Costituzione, dev'essere protetto e garantito soprattutto nei confronti delle persone disabili, perché costituisce una condizione essenziale per la loro integrazione sociale. È un principio generale che trova rispondenza in anche nel Codice della strada. Già l'articolo 7 prevede che nei centri abitati i comuni possano, con ordinanza del sindaco, riservare limitati spazi alla sosta dei veicoli adibiti al servizio di persone con limitata o impedita capacità motoria, munite del contrassegno speciale. Ora bisogna puntare, come recita la risoluzione della commissione Trasporti, a prevedere, per i veicoli a servizio di disabili muniti del contrassegno previsto dal codice della strada, la gratuità della sosta nei parcheggi a pagamento delimitati da strisce blu, qualora risultino indisponibili gli stalli riservati gratuitamente ai disabili».

UN PROBLEMA TIRA L'ALTRO – In sostanza, fermo restando che devono essere previsti specifici pargheggi per i disabili dove altri automobilisti non possono parcheggiare, in ogni caso se un disabile non trova posto nel suo spazio perché occupato da altro disabile dovrebbe poter parcheggiare in altra zona (anche blu). Il problema sorge quando il disabile che aveva parcheggiato prima nello spazio specifico se ne va ed arriva un Vigile, di fronte al quale la situazione è questa: uno spazio per i disabili libero, un'auto col pass disabili che ha occupato uno spazio blu. Come fa a capire che il portatore di handicap era in precedenza impossibilitato a parcheggiare sul proprio spazio, perché occupato? E in caso di multa, se il disabile ricorre, come fa a dimostrare la propria buona fede davanti al Giudice di pace? Un vero pasticcio all'italiana.

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