Furti nelle stazioni di servizio: attenzione c'è una tecnica nuova

Quale potrebbe essere il migliore utensile da scasso per un ladro, se non la sua scaltra destrezza. L'hanno scoperto gli uomini della Polizia Stradale di Genova Sampierdarena da giorni sulle tracce di alcuni topi d'auto in azione nelle Aree di Servizio del Nord Italia che trafugavano accessori, portatili e oggetti di valore senza lasciare traccia. Da quanto emerso dalle indagini condotte dagli uomini del Comandante Giuseppe Rappa, pare che i furfanti avessero preso di mira più volte le auto in sosta nell'Area attrezzata “Piani di Invrea” di Varazze, preferendola alle altre presenti sulle autostrade.

ALTRO CHE TECNOLOGIA – Gli uomini della Polizia in borghese, nascosti tra le auto parcheggiate, hanno seguito le mosse della Scenic grigia dal suo ingresso nell'Area di sosta di Varazze assistendo a una pratica tutt'altro che tecnologica, banale quanto efficace ma che ha fatto scattare le manette per i due napoletani. La Renault con a bordo i due parcheggiava alla destra di vetture fermatesi un istante prima, rasentando la fiancata destra dell'auto presa di mira. Mentre il conducente, derubato di lì a poco, scendeva dall'auto chiudendo le sicure con il telecomando, il ladro al posto di guida sollevava abilmente la maniglia della portiera adiacente, tenendo impegnato il meccanismo di chiusura (in questi casi le sicure non si chiudono e restano aperte) che lasciava libero accesso al bottino attraverso lo sportello anteriore o posteriore dei passeggeri. Il seguito poi prevedeva come da manuale che il complice seguisse il derubato all'interno della struttura per controllarne gli spostamenti aggiornando l'artefice materiale del furto all'esterno, intento a ripulire l'auto da saccheggiare. E' stata una Mini, da cui si è cercato di sottrarre un computer portatile, l'ultima preda che ha fatto scattare il blitz degli uomini della Polstrada e assicurato alla giustizia i due malfattori, che in manette hanno confessato i furti avvenuti nelle Aree di Sosta della zona. Il monito della Polizia verso gli automobilisti per proseguire tranquilli il viaggio è di controllare la corretta chiusura degli sportelli una volta scesi dall'auto e insospettirsi per l'eccessiva vicinanza di soggetti dal fare insolito.

PRESI IN FLAGRANZA – Grazie al dispiegamento di poliziotti in borghese che monitoravano giorno e notte le zone fortemente interessate dai sospettati di cui si conosceva solo l'auto utilizzata per gli spostamenti, due napoletani di 30 e 40 anni sono stati colti con le mani nel sacco, o meglio nelle auto dei malcapitati automobilisti di passaggio. A bordo della Renault Scenic grigia dei due arrestati, avvistata sistematicamente nei luoghi in cui avvenivano i furti, i poliziotti hanno anche rinvenuto, collocati in una botola nascosta nel pavimento dell'auto, l'inequivocabile equipaggiamento da scasso pronto per essere usato: utensili vari, piedi di porco, arnesi artigianali, un flessibile a batterie, chiavi di avviamento di diversi modelli pronte per un'eventuale riprogrammazione, uno spray urticante antiaggressione, un portatile e un potente jammer. Presumibilmente lo stesso armamentario utilizzato da altri nel furto delle supercar ritrovate in un container nel porto di Napoli. Tuttavia ultimamente i ladri avevano preferito usare il metodo che vi abbiamo descritto prima. Pertanto occhio!