Baidu sfida Google: la prima BMW cinese guida da sola

Baidu sfida Google: la prima BMW cinese guida da sola Il motore di ricerca asiatico ha annunciato il primo test di guida autonoma su una BMW che ha percorso 32 km con inversioni a U e cambi di corsia

Il motore di ricerca asiatico ha annunciato il primo test di guida autonoma su una BMW che ha percorso 32 km con inversioni a U e cambi di corsia

14 Dicembre 2015 - 12:12

Baidu, il motore di ricerca più grande della Cina e il secondo al mondo dopo Google, si unisce ai tanti costruttori e alle tante aziende che sono in corsa per aggiudicarsi il gradino più alto del podio in termini di efficienza sulla guida autonoma. Così sulle strade di Pechino, una Bmw Serie 3 GT ha percorso senza problemi i primi chilometri autonomi ma, forse anche per un volere governativo, Baidu sta soltanto anticipando una tecnologia che verrà inizialmente impiegata su navette o auto del car sharing, per approdare in un secondo momento sul mercato privato.

30 KM E NON SENTIRLI – Baidu si accontenta di compiere un passo alla volta, per due motivi: sa che, nonostante la sua grandezza, in questo contesto ha davanti costruttori e aziende al momento più “preparate”; in secondo luogo, la Cina sta riflettendo sulla stessa guida autonoma, non a caso ha bloccato anche il sistema di guida semi-autonoma di Tesla; pare infatti che molti possessori cinesi delle auto californiane abbiano avuto comportamenti molto spericolati al volante, abusando del sistema o non usandolo correttamente. Ad ogni modo la Bmw Serie 3 GT protagonista del test  ha completato un percorso di 30 chilometri, compiendo, come Baidu ha fatto sapere “tutte manovre di guida che si effettuano su un percorso misto, nel rispetto del locale codice della strada”. Oltre all'hardware autonomo, i prototipi del motore di ricerca cinese sfruttano le proprie cartine digitali (Baidu Map), il deep learning e la computer vision, impiegando le routine di intelligenza artificiale che i tecnici cinesi hanno iniziato a studiare nel 2013.

PROMESSA MANTENUTA – Per Baidu si tratta di un passo avanti molto importante, perché la promessa di una vettura autonoma da presentare “entro il 2015” era stata fatta lo scorso giugno, quando il vicepresidente di Baidu, Wang Jing, ha fissato la roadmap cinese (anche Bmw lo aveva promesso, leggi qui!). Secondo il top manager, l'auto è dotata di un'unità centrale in grado di gestire 20 miliardi di parametri ed è capace di “simulare” il pensiero di un uomo. Baidu ha sottolineato che la sua auto “ha svolto con successo il test, senza alcun problema tecnico e di sicurezza, per sé e per gli altri utenti della strada. La Bmw Serie 3 ha guidato da sola, in autostrada, nelle arterie secondarie e in piccoli tratti urbani; ha accelerato, frenato, svoltato, sorpassato, fatto inversione a U, ha cambiato corsia e ha letto tutto correttamente, segnaletica stradale, veicoli attorno e presenza di pedoni. Il tutto viaggiando anche, dove consentito, a una velocità massima di 100 km/h.”

PASSI IN AVANTI – Considerando lo stato attuale personale e quanto imposto dal Governo del Dragone, Baidu fa segnare importanti passi in avanti, anche se sta delineando un futuro per la guida autonoma ben preciso. Non a caso, la società cinese non ha ufficializzato una linea temporale relativa il debutto della commercializzazione delle sue automobili autonome, ma ha fatto intendere che il suo approccio, al momento, è un altro.  La guida autonoma del Dragone non sarà impiegata su vetture di serie: al Wall Street Journal, la stessa Baidu ha spiegato che la tecnologia verrà inizialmente impiegata su “veicoli condivisi o servizi navetta: potremmo sviluppare un'auto o un van, ma l'uso sarà pubblico”. Non si tratta solo di costrizione o limitazione, si tratta di una scelta devota alla crescita, perché in Baidu hanno spiegato che “possiamo imparare molto dall'utilizzo della guida autonoma applicata al contesto pubblico. La quotidianità ci servirà a raccogliere dati ed esperienza utile a colmare il gap da chi sta su strada “autonomamente” da più tempo di noi”. 

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