Auto in prestito: mancano circolare e procedure informatiche

Auto in prestito: mancano circolare e procedure informatiche Se si dà l'auto in prestito

Se si dà l'auto in prestito, non c'è nessuna adempimento da effettuare: la burocrazia non è pronta

6 Dicembre 2012 - 05:12

Raccontavamo qui che il 7 dicembre 2012, col Decreto del presidente della Repubblica numero 198, pubblicato dalla Gazzetta ufficiale 273/12, sarebbe scattato l'obbligo di aggiornamento della carta di circolazione in un caso preciso: se il veicolo è usato, per periodi superiori a 30 giorni, da soggetti diversi dai proprietari, esclusi i familiari conviventi. Ecco la norma: “All'aggiornamento della carta di circolazione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi, che siano in disponibilità di soggetto diverso dall'intestatario per periodi superiori ai trenta giorni, in forza di contratti o atti unilaterali che, in conformità alle norme dell'ordinamento civilistico, comunque determinino tale disponibilità”. Ma la notizia è che mancano circolare e procedure informatiche per mettere in pratica questa norma: insomma, la regola c'è, però resta sulla carta e non viene concretizzata. Se ne riparla, forse, a febbraio 2013.

VECCHIO DIFETTO – Un problema analogo si verificò quando entrò in vigore la Legge sui neopatentati, che consente di guidare ai neofiti sono auto poco potenti. Ieri come oggi, SicurAUTO.it aveva denunciato per primo il problema: il legislatore non ha saputo impartire regole precise agli agenti su strada. All'epoca, per la questione neopatentati, nessuna circolare era stata emanata e nell'ambiente delle Forze dell'ordine regnava una fortissima confusione. Il problema derivava dalla difficoltà di reperire sui libretti di circolazione il dato esatto con cui calcolare il rapporto peso/potenza e delle regole chiare da seguire. Per esempio, nessun agente sapeva che il calcolo deve essere preciso sino alla terza cifra decimale pertanto, infatti se è anche solo di 55,001 kW/tonnellata, la vettura non può essere guidata dal neopatentato.

TEORIA – Comunque, in in teoria, se e quando la regola dell'auto in prestito diverrà realtà, il fine della norma è far sì che risulti più facile applicare le sanzioni amministrative a carico dei veri responsabili delle infrazioni. In concreto se Tizio con l'auto di Caio va a 200 km/h in autostrada, risulterà più difficile che Caio sostenga di non ricordarsi a chi ha dato la macchina: togliere i punti della patente a Tizio, responsabile della violazione. Ai ministeri preposti il compito di chiarire altri numerosi dubbi: come e chi verifica l'effettivo uso superiore ai 30 giorni del guidatore che non è proprietario? Come si fa a monitorare i prestiti occasionali? In caso d'incidente, quali guai sorgono?

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