Schiacciata fra madre e cruscotto: abbraccio materno o morsa letale?

Schiacciata fra madre e cruscotto: abbraccio materno o morsa letale? La piccola era sul sedile anteriore

La piccola era sul sedile anteriore, lato passeggero, in braccio alla mamma e ovviamente senza cintura di sicurezza

13 Giugno 2013 - 09:06

Dramma per una famiglia albanese. Il terribile incidente è avvenuto nella notte fra il 9 e il 10 giugno ungo la Regionale 325, all'altezza della Tignamica (in quel di Prato): una bimba di 18 mesi è ricoverata in fin di vita all'ospedale pediatrico Meyer per uno schiacciamento del torace e seri danni alla milza riportati nel sinistro. Come spesso avviene un materno abbraccio può trasformarsi, in caso di incidente, in una morsa letale. In questo caso la piccola è stata fortunata, ma non sempre le cose finiscono così…

UNA PRIMA RICOSTRUZIONE – In attesa che le Forze dell'ordine chiariscano la dinamica dell'incidente, pare che la bimba fosse in auto con la madre (che, sul lato passeggero, la teneva in braccio senza cintura) e un amico, che guidava: il conducente avrebbe accusato un colpo di sonno e sarebbe andato a sbattere contro un muretto a lato della strada. Il padre della bambina li stava seguendo a bordo della propria auto ed è stato il primo a prestare i soccorsi. Sia il conducente dell'auto sia la madre della bimba sono ricoverati all'ospedale di Prato, rispettivamente con 10 e 21 giorni di prognosi.

VIAGGIO PERICOLOSISSIMO – Sembra che la piccina fosse in braccio alla madre sul sedile anteriore e senza cinture di sicurezza: per via della forza d'inerzia, la donna avrebbe schiacciato la piccola contro il parabrezza a causa del forte urto dell'auto contro il muretto. Tant'è che il comandante della Polizia municipale di Prato, Andrea Pasquinelli, ha subito spiegato: “In macchina le braccia della mamma non salvano la vita, ci vuole il seggiolino omologato e ancorato correttamente. Purtroppo, se le famiglie italiane a fatica hanno capito l'importanza del seggiolino, quelle straniere continuano a non utilizzarlo. Abbiamo notato che spesso quando portano i figli a scuola preferiscono farli sedere sulle ginocchia di un passeggero”.

LA NOSTRA GUIDA COMPLETA – Più volte, SicurAUTO.it s'è espresso sull'argomento, lanciando continui allarmi su come i genitori troppo spesso trascurino la sicurezza dei piccini trasportati in macchina. A tale proposito, è utile la nostra guida completa, che trovate qui, limitandoci solo a ricordarvi che il posto migliore per trasportare il proprio bambino è quello posteriore centrale, ma solo nel caso in cui l'auto sia dotata anche in questo qui della cintura a tre punti (piuttosto rara nelle auto di alcuni anni fa). Diversamente, il punto più sicuro e comodo per il posizionamento del bambino è quello posteriore lato marciapiede. Molti genitori tuttavia preferiscono trasportare il bimbo accanto a sé sul sedile anteriore. Questa è una scelta permessa dall'articolo 172 del Codice della strada, e quindi lasciamo fare a voi, purché il bimbo sia allacciato correttamente, col seggiollino adatto al peso del piccolo e l'airbag disattivato.

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3 Commenti

clara
10:56, 14 Giugno 2013

Caro signor comandante ma non dica baggianate!! Ma dove vede queste famiglie italiane che hanno capito?? Sempre a fare distinzioni del cavolo!!! Si contano sulle dite le famiglie ITALIANE e non, che usano tutte le accortezze del caso!!! E' una questione di intellingenza non di nazionalità!! Mi faccia il piacere!!

Mirko
16:06, 14 Giugno 2013

non le trovo dichiarazioni razziste, fatevi un giro a Prato e guardare come i cinesi fanno viaggiare in macchina i propri bimbi!

Ilaria
17:28, 14 Giugno 2013

Scusate è ma come leggete… Ha detto che se i primi che non rispettiamo le leggi in Italia siamo noi come pretendiamo che le rispettino gli stranieri? Io sono in Australia e sinceramente dato che tutti qui rispettano le leggi, noi stranieri siamo più spinti a farlo.. Ma soprattutto qui se non rispetti le leggi paghi amaramente, in Italia se ti vedono a volte neanche ti dicono nulla o cmq te la cavi con una multa o massimo 2 giorni in galera… Vabbe comunque il senso della frase del comandante era questo…

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