
Abbiamo provato per voi la settima generazione della Golf con cambio robotizzato doppia frizione 6 marce e motore Diesel da 184 cavalli
Oggi le vetture Diesel presidiano una quota di mercato pari a circa il 50% dell'immatricolato, ma c'è stato un tempo, ormai molto lontano, in cui le auto Diesel costituivano, a voler essere generosi il 10% delle vetture vendute ed erano considerate dalla maggior parte degli automobilisti delle vere e proprie auto per derelitti: rumorose, fumose, ma soprattutto lente. Tutto questo fino al 1982, anno in cui la Volkswagen ha introdotto sul mercato la prima Golf GTD che, pur non risolvendo i primi due problemi già citati, risolveva, benissimo, il terzo: la Golf GTD infatti, grazie al suo 1,6 Turbo da 70 CV e 130 Nm di coppia, era veloce, dannatamente veloce, almeno per gli standard di allora. A conti fatti possiamo considerare la Golf GTD una pietra miliare nella storia dell'automobile moderna perchè per prima ha iniziato a far cambiare idea agli automobilisti riguardo alle vetture Diesel ed ha anche avuto il merito di stimolare i progettisti delle altre case automobilistiche a sviluppare motori diesel performanti; di conseguenza, possiamo affermare che lo sviluppo dei motori Diesel automobilistici ha avuto una prima importante spinta verso il futuro grazie a questa versione sportiva, alimentata a gasolio, della Golf. Tornando ai giorni d'oggi, la Golf GTD insieme a Golf GTI (2,0 Turbo benzina ad iniezione diretta TFSI da 220CV) e Golf R (2,0 TFSI da 300 CV) fa parte della famiglia di sportive derivate dalla tranquilla berlina del segmento C della casa di Wolfsburg. Dal punto di vista estetico la Golf GTD si distingue dal resto delle sorelle”normali” per un look moderatamente più sportivo e caratterizzato all'anteriore da un paraurti dalla linea più aggressiva e aerodinamica, dalla calandra a nido d'ape percorsa da un filo cromato con scritta GTD. Il posteriore si caratterizza per uno spoiler dalle dimensioni contenute e per il doppio scarico cromato mentre sulle fiancate oltre ai vetri oscurati spiccano le scritte GTD nella posizione che fino a pochi anni fa era quella di elezione per gli indicatori di direzione laterali.
IN OFFICINA – La Golf è lunga 4 metri 26 centimetri ed ha un bagagliaio di 380 litri si presenta con una carenatura sia sotto il motore sia lungo il sottoscocca. Il motore della versione in prova è un 2.0 Common Rail Euro 6 con Start&Stop da 184 CV e 380 Nm di coppia tra i 1750 e i 3250 giri/minuto. Il cambio è l'ormai collaudato robotizzato doppia frizione DSG a 6 rapporti con due modalità di funzionamento: Drive e Sport. Condivisibile, a nostro avviso, la scelta di questa unità: data l'ampia coppia del motore e la scarsa affidabilità, almeno finora, della versione a 7 marce (leggi qui l'analisi del nostro Esperto riguardo ai problemi di affidabilità del cambio DSG a 7 marce), non si poteva rischiare. Le sospensioni anteriori sono di tipo McPherson mentre quelle posteriori sono di tipo multilink. L'assetto è ribassato di 15 mm e i cerchi da 18″ montano pneumatici 225/40. La massa a vuoto è di 1395 kg. Per quanto riguarda la sostituzione delle lampadine, lo spazio a disposizione di questo tipo di manovra risulta essere solo discreto.
INTERNI – I sedili sono ben realizzati e trattengono bene in curva; il tessuto di rivestimento è misto Alcantara e tessuto dal disegno Tartan e farà felici i nostalgici delle prime Golf GTI di metà anni '70. Il cielo è rivestito in tessuto nero, come la moda attuale prescrive. Il volante è a 3 razze ed ha un aspetto davvero sportivo dato che è tagliato in basso ed ha l'alloggiamento dell'airbag di dimensioni davvero ridotte; completano lo sterzo, nella parte posteriore, i paddles per cambiare le marce in modalità manuale, e, nella parte anteriore una folta sequela di pulsanti che permettono di gestire l'impianto hi-fi, il telefono, il trip computer e il navigatore. Gli sportelli sono rivestiti in plastica e pelle mentre le tasche portaoggetti sono ricoperte di un sottile strato di tessuto per evitare i rumori che i piccoli oggetti potrebbero provocare spostandosi al loro interno durante la marcia. Il vano portaoggetti è abbastanza capiente ed è climatizzato. Il design della plancia è molto pulito e sobrio e la qualità dei materiali è buona. Il quadro strumenti comprende 2 grandi strumenti circolari, il contagiri a sinistra e il tachimetro a destra, ognuno dei quali contiene un piccolo indicatore, rispettivamente l'indicatore temperatura liquido raffreddamento e l'indicatore livello carburante; tra i due grandi indicatori è presente un display centrale multifunzione. Nella consolle centrale, leggermente orientata verso il guidatore, troviamo le bocchette di aerazione inframezzate dall'hazard e dalle spie per le cinture di sicurezza, al di sotto abbiamo il display touch-screen e i comandi della radio; più in basso i controlli del climatizzatore automatico. A fianco della leva del cambio abbiamo i pulsanti per escludere i sensori di parcheggio e l'ESP. Dietro al cambio il pulsante per il freno di stazionamento con la funzione hill-holder disinseribile. Infine buona l'accessibilità ai posti posteriori mentre l'abitabilità è solo discreta se a sedersi sul divano posteriore sono 3 adulti.
SU STRADA – Potrà sembrare un paradosso ma la cosa che più ci ha impressionato di questa Golf GTD è stato il confort (almeno in rapporto al tipo di veicolo); questo risultato è semplice da spiegare: a differenza della Golf 1.6 che avevamo provato precedentemente (montava anch'essa pneumatici 225/40), la Golf GTD adotta una geometria delle sospensioni migliore (multilink contro ponte torcente) ma soprattutto monta degli ammortizzatori di qualità superiore. Nel complesso il rollio e il beccheggio sono molto contenuti e la tenuta di strada è ottima mentre il comportamento in curva è caratterizzato da un leggero sottosterzo, tra l'altro facilmente prevedibile: il feeling di guida è, di conseguenza, molto buono. Il motore, invero abbastanza rumoroso e dall'elasticità solo discreta, spinge con vigore dai 1700 giri ed è accoppiato in maniera adeguata al 6 marce robotizzato DSG che si caratterizza, oltre che per la buona fluidità di esercizio, per le due modalità di utilizzo: Drive, adatta sia ad una guida in soupllesse sia ad una guida brillante, e Sport che permette di sfruttare al meglio la grinta del propulsore con cambi marcia, molto rapidi, che arrivano quasi a zona limitatore: il consumo medio che abbiamo rilevato è stato pari a 7 litri/100 km. Buona la frenata sia per potenza sia per modulabilità, ma francamente, data l'ispirazione sportiva della vettura ci saremmo aspettati di più. Buono il funzionamento dell'hill-holder e buona la visibilità, limitata un po' in manovra per via del montante C (vengono in soccorso però i sensori di parcheggio) .
INFOTAINMENT – La Golf GTD in prova ha dimostrato di avere un impianto audio di qualità molto buona, sia con la radio sia con i CD, sia con la presa USB: nel vano portaoggetti presente un'unità che comprende lettore CD e slot per le schede SD). Per quanto riguarda le regolazioni dei toni, queste sono molto efficaci sia per i bassi, sia per i medi sia per gli alti. Molto buona la qualità del sistema viva-voce bluetooth e il collegamento è molto semplice da effettuare (abbiamo usato un telefono LG Optimus One). Per quanto riguarda il navigatore, il fuonzionamento è esemplare sia per la facilità di utilizzo sia per la qualità delle indicazioni vocali. Purtroppo anche in questo caso le mappe non risultano aggiornate. Discreta, infine, la grafica globale del sistema.
SICUREZZA – La Golf GTD, per quanto riguarda i dispositivi elettronici di ausilio alla guida, è dotata, oltre che di ABS, ESP e EBA (di serie su tutta la gamma Golf) di hill-holder che mantiene la vettura frenata in salita, e di differenziale elettronico XDS+. Nei crash test la Volkswagen Golf ha ottenuto, nel nuovo protocollo, 5 stelle EuroNCAP con una protezione per gli adulti pari al 94% mentre per i bambini il risultato è stato dell' 89%. La dotazione di serie prevede due airbag anteriori, con quello passeggero disattivabile, 2 airbag testa e 2 aibag laterali, e un airbag per le ginocchia del guidatore; optional gli airbag laterali per i sedili posteriori. I più piccoli possono contare su due attacchi ISOFIX con ganci top tether per il seggiolino.
PREZZI – La Volkswagen Golf GTD parte da 32 mila 100 Euro. La versione con cambio DSG parte da 34 mila Euro. La versione in prova, con 5 porte (900 Euro), vernice metallizzata Blu Notte (625 Euro), Sedili con inserti in Alcantarea (745 Euro), sensori di parcheggio anteriori e posteriori con indicazione della traiettoria (645 Euro), interfaccia per cellulare e prese USB e Aux-in con bluetooth (476 Euro), navigatore satellitare Premium (1740 Euro) costa 39 mila 131 Euro.
SicurAUTO.it ringrazia l'officina Antares di Roma per la cortese collaborazione