PSA ridimensiona l'Opel Astra: 400 dipendenti in meno dal 2018

PSA ridimensiona l'Opel Astra: 400 dipendenti in meno dal 2018 Dopo l'acquisizione da parte del Gruppo PSA di Opel e Vauxhall

Dopo l'acquisizione da parte del Gruppo PSA di Opel e Vauxhall, arrivano le prime manovre per risanare i bilanci delle due aziende

16 Ottobre 2017 - 08:10

Ricorderete le parole del CEO del Gruppo PSA-OPEL, Carlos Tavares, di qualche settimana fa – qui il nostro approfondimento – nelle quali sottolineava come, il problema principale di Opel, era una bassa efficienza dei propri impianti. Oggi cominciano ad arrivare le prime soluzioni, da parte del Gruppo, per migliorare questa efficienza. Il primo impianto colpito è quello di Ellesmere Port, dove Vauxhall, il Marchio inglese di Opel, produce la Astra.

LE PAROLE PROFETICHE DI TAVARES “Se saremo redditizi saremo sostenibili, se saremo sostenibili nessuno dovrà preoccuparsi del proprio lavoro”, con queste parole il CEO del Gruppo PSA Opel, Carlos Tavares, dettava le linee guida del suo programma di rilancio del Marchio tedesco. Alla luce dei fatti purtroppo non sta andando molto bene per l'iconica berlina di Opel, o meglio, per la sua controparte inglese, la Vauxhall Astra. Le vendite non vanno in Inghilterra, e per questo sono arrivati i primi provvedimenti da parte del Gruppo per sedare l'emorragia economica – stimata intorno al miliardo di dollari l'anno – dei due Marchi, con tagli sul personale a lavoro sulla linea produttiva della berlina.

400 DIPENDENTI IN MENO AD ELLESEMERE PORT L'impianto interessato da questa manovra è quello di Ellesmere Port, dove attualmente lavorano 1.800 dei 4.500 dipendenti impegnati in tutta la Gran Bretagna, e viene appunto prodotta la “poco redditizia” Astra. Il taglio di circa 400 dipendenti è figlio della diminuzione da due a un solo turno, con il provvedimento che diventerà effettivo già dai primi mesi del 2018. Vendere meno Astra ha significato un costo di produzione maggiore per questo impianto, ed ecco che la mossa giunta da Parigi è stata voluta proprio per migliorare la tanto ricercata efficienza.

NESSUN COINVOLGIMENTO DELLA BREXIT Da Vauxhall è stato più volte confermato che la Brexit non ha inciso su questa decisione, ma piuttosto la flessione nelle vendite che ha riguardato tante auto del segmento C, Astra compresa. Anche per questo, nei piani futuri del Gruppo, ci sarà una maggiore condivisione tra i pianali – non a caso da poco è stato annunciato il piano di produzione del Gruppo che prevede molti SUV e Crossover -, con l'arrivo di un buon numero di SUV e crossover – è già stata annunciata, al Salone di Francoforte 2017, della Grandland X ibrida. Con un mercato auto sempre più attratto dai SUV,  solo la prossima Astra, attesa per il 2020, potrà portare nuove assunzioni, con la possibilità di Vauxhall di aumentare il volume dei propri investimenti sul territorio inglese insieme alla produzione.

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