
Il Mercato Auto europeo è ancora in calo a febbraio, ma l'elettrico continua la sua ascesa e la Spagna si riprende per l’effetto alluvione
Il mercato automobilistico europeo si prepara ad affrontare un anno di transizione tutt’altro che semplice. Secondo i dati diffusi dall’ACEA e riportati dall’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (ANFIA), a febbraio le immatricolazioni di auto nell’Unione Europea allargata (EU27 + EFTA + Regno Unito) hanno registrato un calo del 3,1% rispetto allo stesso mese del 2024, attestandosi a 963.540 unità. Questa tendenza negativa si riflette anche nei primi due mesi dell’anno, con un volume totale di 1.959.580 unità immatricolate, segnando una diminuzione del 2,6% rispetto al periodo gennaio-febbraio 2024. Per Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA, l’apertura della Commissione UE sulle sanzioni per i Costruttori, finalizzate alla riduzione della CO2 non bastano. Ecco tutti i bati del bilancio.
MERCATO AUTO IN EUROPA: QUANTE IMMATRICOLAZIONI NEI PRINCIPALI PAESI?
Analizzando le performance dei principali Paesi che rappresentano circa il 70% del mercato auto in Europa, emerge un quadro variegato:
- Solo la Spagna ha mostrato una crescita significativa (+11%), un dato che, secondo l’associazione spagnola ANFAC, potrebbe essere stato influenzato dalle vendite extra nelle zone colpite dall’alluvione DANA nel 2024.
- Germania (-6,4%) e Italia (-6,3%) hanno subito flessioni marcate. In Germania, a febbraio sono state immatricolate 203.434 unità e nel primo bimestre la flessione è del 4,6% rispetto all’anno precedente. In Italia, in particolare a febbraio 2025 sono state immatricolate 138.020 unità.
- Regno Unito (-1%) e Francia (-0,7%) hanno registrato contrazioni più contenute. In Francia, le nuove immatricolazioni di febbraio sono state 141.570. Nel Regno Unito, febbraio ha visto 84.054 immatricolazioni che mette a segno il quinto calo mensile consecutivo.
IMMATRICOLAZIONI AUTO UE: BEV E PLUG-IN A QUOTA 25%
Nonostante il calo generale, il mercato delle auto con alimentazione alternativa continua a crescere. Nell’Europa allargata (UE+EFTA+UK), le quote di vendita e i trend sono rispettivamente i seguenti:
- le auto BEV (elettriche pure) hanno registrato un aumento del 26,1%, raggiungendo una quota di mercato del 17,1%;
- anche le ibride tradizionali hanno visto una crescita significativa (+18,3%), arrivando a rappresentare il 35,3% del mercato;
- le ibride plug-in, invece, si sono mantenute stabili (+0,0%), con una quota del 7,5%;
Complessivamente, le vetture ibride ed elettriche rappresentano il 59,9% del mercato del nuovo. Le auto ricaricabili (BEV e PHEV) raggiungono una quota del 24,6%.
Analizzando le quote di mercato auto per Gruppi nell’UE 27, le prime tre posizioni sono occupate da:
- Volkswagen Group si conferma leader con una quota del 27,2% a febbraio e una crescita del 4,9% rispetto al 2024.
- Stellantis registra una flessione significativa, con una quota del 16,9% e un calo del 16,4%.
- Gruppo Renault mostra una buona performance, con una quota del 12,0% e una crescita dell’11,3%.
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IL CONTESTO NORMATIVO DELL’AUTO IN EUROPA SECONDO VAVASSORI
ANFIA auspica una revisione più ampia del piano d’azione UE per l’automotive, ponendo al centro il principio della piena neutralità tecnologica e implementando misure a sostegno della competitività e del rinnovamento del parco auto europeo. In riferimento alle normative, è tuttavia slittata la proposta dell’emendamento sulla flessibilità per il calcolo della conformità ai target di emissioni di CO2, basata su tre anni anziché uno.
Questo correttivo secondo l’Associazione avrebbe comunque rimandato solo il problema. “L’apertura sottotono del 2025 non è una sorpresa, perché tanti sono i fattori di incertezza – non solo legati alla transizione ecologica, ma anche al cambiamento degli equilibri geopolitici globali – che influenzano negativamente il mercato e lo rendono un anno ancora sfidante. – commenta Vavassori. Riguardo al piano di azione UE, invece, ha dichiarato: “Devono essere implementate la revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 dei veicoli industriali, le misure mirate alla salvaguardia della competitività delle imprese – per esempio in riferimento al contenimento dei costi dell’energia – e un piano almeno decennale di rinnovo del parco circolante auto europeo.”