
Il Boss di Fca vince in Usa con i sindacati, ma a Francoforte Maserati tira i remi in barca, aspettando il Suv Levante, la plug-in e l'elettrica
È successo tutto in 24 ore, in due match importanti, su due campi differenti, in due parti del mondo non proprio vicine. Marchionne era negli Stati Uniti, mentre Harald Wester, responsabile di Maserati, a Francoforte ha dato qualche dettaglio sugli obiettivi di Maserati per questo 2015 e per il 2016. Storie di un mondo dell'automobile che corre forte, con il suo essere complesso e intrigante, ingarbugliato ma intuitivo, per questo all'apparenza così incomprensibile, ma in realtà molto semplice in ogni sua mossa sulla scacchiera dei giochi.
SINDACATI USA OK – Ad un certo momento, nei giorni scorsi, Marchionne (che insiste con GM) e il suo amico Dennis Williams, Presidente del Uaw (United Auto Workers, ovvero il sindacato dei metalmeccanci) hanno deciso di incontrarsi per iniziare a dare una svolta alle intese officiosamente raggiunte in merito al rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti Fca in Usa. Bisogna riconoscere che tutto è andato a meraviglia, soprattutto per il Boss del Gruppo italo – americano, che aveva in mente la volontà di eliminare progressivamente il sistema salariale a due livelli, che nei primi anni di crisi aveva subito identificato operai di serie A e di serie B (i giovani appena assunti). La controparte (Uaw) ha ipotecato la vittoria sui tre punti di interesse: dare un futuro chiaro agli iscritti, ottenere riconoscimenti per gli sforzi fatti in passato (negli anni più bui) e trovare soluzioni di opportunità per i crescenti costi sanitari (ad esempio istituire una coop per migliorare i benefit sanitari e ridurre i costi).
MASERATI BENE, MA CON CALMA – L'altra sfida si è consumata al Salone di Francoforte, dove Maserati sta esponendo tutta la sua gamma. Grande opportunità alla kermesse tedesca per il Marchio del Tridente, che, proprio come anche dichiarato da Marchionne, avrà un ruolo primario, di rilievo, per la scalata mondiale al successo di Fca. Dunque, la vita di Maserati sembra correre via in tutta serenità, forse fin troppa, considerate le parole del suo responsabile Harald Wester (foto sopra). La notizia è che la Maserati chiuderà il 2015 in linea con i risultati del 2014, senza però alcun clamore o nuovo obiettivo, tipo quello tanto paventato delle 50.000 vendite. La causa maggiore di questo rallentamento sembra sia lo slittamento al prossimo febbraio della produzione del Suv Levante, il modello destinato allo stabilimento di Mirafiori, che probabilmente, se fosse stato prodotto in America, aveva abbattuto più di qualche tappa nel tempo e conquistato qualche numero in più. Ad ogni modo, nulla di grave, serve solo un po' più di pazienza, con la consapevolezza che il meglio deve ancora arrivare.
A SUON DI PAROLE – L'aspetto più divertente è stato seguire questo “match” dai sapori diversi attraverso le dichiarazioni dei protagonisti. Così, Marchionne affermava di aver raggiunto “un passo in avanti che consente un maggiore e più diretto coinvolgimento dei nostri lavoratori nel raggiungimento degli obiettivi strategici di Fca e riconosce il vostro ruolo centrale nel costruire il futuro. Senza di voi e senza il vostro impegno, il nostro piano non è raggiungibile. L'intesa riafferma che stiamo lavorando insieme per gli stessi obiettivi e i contributi fondamentali di tutti i dipendenti saranno riconosciuti. Il nostro ritorno dopo un'esperienza di quasi morte, l'incredibile progresso fatto finora e la nostra affermazione come player globale nell'industria dell'auto sono il risultato di un fermo impegno di tutti. Il nuovo contratto apre la strada per continuare questo viaggio”. Harald Wester invece pacava gli animi a Francoforte, raccontando che “il traguardo di 50.000 vendite nel 2016 dipende anche da quanto veloci potremo salire con il Levante, per noi è la più grande opportunità commerciale di sempre. Volevamo produrlo in America, ma poi per tanti motivi lo abbiamo portato in Italia. Se fossimo andati diritti sarebbe già in produzione. Il Levante sarà presentato al Salone di Ginevra a marzo anziché a quello di Detroit a gennaio. Sergio Marchionne ha comunicato tutti i nostri piani. Ci vorrà un po' di tempo ma il piano complessivo di tutti i brand dovrebbe risolvere il problema dell'occupazione nei prossimi anni”. Wester ha poi parlato di Alfa Romeo e Maserati, spiegando che i due marchi non si calpesteranno mai i piedi l'un con l'altro, perché pur avendo entrambi forti aspirazioni, hanno “un posizionamento molto diverso: Alfa sportiva, Maserati di lusso. Hanno obiettivi diversi per gamma e volumi, clienti differenti”. Ha chiuso parlando di esemplari plug-in e di auto elettrica: “abbiamo avviato tutti i progetti. Avremo in gamma i primi plug-in all'inizio del 2018. Ci piacerebbe anche avere una Maserati elettrica, ma è molto costosa, è un progetto non sostenibile dalla sola Maserati, richiede l'impegno del gruppo”.