
"Stiamo valutando ulteriori accordi con Hyundai, che ci fornisce già componenti": Marchionne spiazza tutti ma non pensa a una fusione per FCA
Cercando sul Web è facile trovare notizie sulla “passione” che Sergio Marchionne ha riguardo le fusioni fra le Case automobilistiche. Sull'argomento ha scritto persino un'analisi/libro intitolato “Confessioni di un drogato di capitale”, 25 pagine dense di grafici, dati e considerazioni (ne abbiamo parlato riferendo di Marchionne che strizza l'occhio a Apple e Tesla). Il succo, lo sappiamo bene, è che il settore automobilistico non ha remunerato il costo del capitale e le fusioni sono la chiave per rimediare al problema. Anche se i suoi tentativi sono andati sinora a vuoto, l'AD di FCA rilancia e parla di un rafforzamento degli accordi già esistenti con Hyundai, con lo sguardo rivolto anche anche all'uso dell'Idrogeno.
F1 E NON SOLO L'occasione per questo annuncio è stata piuttosto importante, dato che si è trattato della conferenza stampa di presentazione del ritorno di Alfa Romeo alla Formula 1 dopo 32 anni. Sergio Marchionne ha infatti detto che Fiat Chrysler Automobiles è in trattative con la sudcoreana Hyundai per una partnership tecnica ma ha escluso negoziati per un'eventuale fusione tra le 2 Case. I più maligni potranno dire che “si smentiscono solo le notizie vere perché quelle false si smentiscono da sole” ma solo il tempo (e qualche indiscrezione) potrà chiarirci le idee su una fusione, che tra l'altro darebbe vita ad un colosso globale al top. Ricordiamo in particolare i ripetuti tentativi di convolare a nozze con General Motors, tutti senza esito (leggi che Marchionne ha dichiarato chiuso il capitolo GM). In occasione della presentazione del team Alfa Romeo – Sauber l'AD di FCA ha infatti detto che “Compriamo già componenti da Hyundai, ad esempio delle trasmissioni destinate sui veicoli per il mercato USA. Vedremo se riusciremo a trovare altro punti sui quali accordarci, come ulteriori sviluppi sulle trasmissioni e anche sull'Idrogeno. Speriamo però di incontraci anche su qualcosa di più importante”.
SINERGIE IMPORTANTI Pur avendo accennato a questi sviluppi, Marchionne ha aggiunto che “non c'è niente da annunciare per il momento” mentre a una domanda su un'eventuale fusione ha risposto che non crede che ci sarà, come riportato da Reuters. L'AD è stato invece più possibilista su eventuali spin-off, eventualmente effettuati con operazioni distinte, di Magneti Marelli e dell'apprezzato produttore di robot Comau. Riguardo quest'ultimo, in particolare, Marchionne vede un grande interesse per “il potenziale sviluppo di Comau nell'intelligenza artificiale e nella robotica. Che si tratti di uno spin-off, di una distribuzione agli azionisti o di qualsiasi altro processo di monetizzazione, non è ancora chiarito perché ne dobbiamo ancora discutere con il consiglio di amministrazione”.
In ogni caso l'idea di una fusione non sarebbe peregrina perché Hyundai Motor Company (ricordiamo che del conglomerato fa parte anche Kia) è un importante branch di un grande Gruppo con divisioni importanti. Le sue risorse finanziarie sono più che cospicue (il Financial Times a giugno le ha stimate essere di 106 miliardi di dollari cash) e comprende anche tecnologie avanzate come robot industriali – e quindi lo spin-off di Comau non sarebbe traumatico – e l'elettronica, con la stessa considerazione sullo spin-off che si potrebbe quindi estendere a Magneti Marelli (leggi che Magneti Marelli investe nei Lidar). Altrettanto importante è l'integrazione di Hyundai Steel in Hyundai Motors: avere l'acciaio “in casa” è un altro vantaggio non trascurabile.
ANCHE L'IDROGENO? Anche le rispettive gamme sarebbero complementari, con Hyundai che ha, a questo punto, piattaforme più verdi di quelle FCA: dalla Corea del Sud arrivano infatti modelli elettrici, ibridi e perfino energizzate da fuel cell alimentate a Idrogeno (leggi che la Hyundai Ioniq ha vinto il Green Gold Award 2018). L'esplicita citazione dell'alimentazione a Idrogeno desta qualche perplessità, date le difficoltà che questo “carburante” continua ad incontrare: Marchionne appare quindi meglio disposto verso le elettriche a fuel cell rispetto a quelle a batterie o ibride plug-in ma sembra che, oltre a Hyndai, solo Honda e Toyota spingano in tale direzione (leggi del prototipo Toyota Fine-Comfort Ride a fuel cell).
I coreani hanno ad oggi però escluso partnership con FCA riguardo la propulsione a idrogeno e quindi i nostri interrogativi non sembrano destinati ad avere risposte a breve. La complementarità dei Marchi sarebbe comunque buona: Hyundai-Kia hanno visto la loro qualità aumentare molto e hanno SUV interessanti, siti produttivi e centri stile e ricerca ovunque nel mondo. I Marchi di FCA, d'altro canto, sono più quotati e localmente più appetibili rispetto a Hyundai e Kia, che stanno soffrendo un po' negli USA: acquisire il minivan Pacifica e i best seller Ram, Jeep e Durango sarebbe un bel colpo. Rimane da vedere l'esito commerciale del premium brand Genesis (sapevi che il papà della BMW Serie 7 lavorerà alle nuove Genesis?), che potrebbe inficiare l'interesse di Hyundai verso i marchi illustri di FCA, e le tensioni geopolitiche, che stanno danneggiando le vendite di Hyundai in Cina, un mercato nel quale FCA ha poco peso. L'installazione nel Sud Corea dei sistemi missilistici americani THAAD, a seguito delle tensioni con il Nord, sta irritando la Cina, che sta martellando contro Seul facendo crollare le vendite Hyundai: anche se non sono considerazioni di business, questo potrebbe influire sulle idee di FCA.