
Ennesimo disastro per le strade siciliane: stavolta, frana lungo l'autostrada Catania-Messina
Sicilia, terra benedetta dagli dei per mille motivi, area di una bellezza incomparabile, e al contempo regione maledetta, piena di guai: non ultimo, le strade. Dopo i ponti crollati nei mesi scorsi, con viadotti in pezzi e cedimenti strutturali, e con la Sicilia spaccata in due, è la volta frana lungo l'autostrada Catania-Messina (vedi foto). Con la Sicilia spaccata addirittura in tre. Scandaloso. “Ha rotto il muro e occupato la carreggiata – spiega Salvatore Pirrone, direttore generale del Consorzio Autostrade siciliane, competente sull'arteria -. Si è fermato al guardrail, ma continua a spingere, e per precauzione abbiamo chiuso anche l'altra carreggiata, verso Messina”.
CHE COSA È SUCCESSO – Non bastava il crollo del viadotto Himera sull'autostrada Messina-Catania; nelle scorse ore, è stata una frana a mettere in ginocchio la viabilità tra Catania e Messina. Dal 5 ottobre mattina, la Sicilia è divisa in tre parti, con tutti i mezzi pesanti fermi perché lungo la statale 114, sulla quale viene deviata la circolazione, c'è un angusto sottopasso che rende arduo il transito ai camion. Il percorso alternativo varato dalla prefettura è impraticabile per i mezzi pesanti. Tanto che l'Ance Sicilia, l'associazione dei costruttori edili, ha emanato la seguente nota: “Tutte le derrate alimentari saranno portate al macero e quasi tutte le province dell'isola soffriranno per la difficoltà di approvvigionamento di merci e generi di prima necessità, di materie prime e semilavorati per l'industria manifatturiera e di materiali per il settore delle costruzioni”.
PAROLA ALLA PREFETTURA – “Dopo approfondito esame della situazione – si legge in una nota della prefettura di Messina -, nelle more di conoscere gli esiti di un accertamento tecnico in corso, volto a stabilire l'eventuale possibilità di apertura della carreggiata autostradale a valle, si è convenuto di deviare provvisoriamente il traffico veicolare in transito sulla strada statale 185 di Sella Mandrazzi che collega Barcellona Pozzo di Gotto a Giardini-Naxos, con ingresso a Giardini per i mezzi provenienti da Catania e con ingresso a Barcellona Pozzo di Gotto per i mezzi che provenendo da Messina e da Palermo siano diretti a Catania”.
ATTO D'ACCUSA – Per l'Ance, la situazione “mette a nudo la gravissima responsabilità dei governi centrale e regionale e della deputazione nazionale e dell'Ars (Assemblea regionale siciliana), che hanno tutti sottovalutato l'importanza di completare l'anello autostradale siciliano e di investire in maniera efficace sulla prevenzione del dissesto idrogeologico”. E ancora: “Proprio adesso la giunta regionale per pagare spese correnti e assistenziali ha sottratto risorse al completamento della Nord-Sud, mentre il governo nazionale ha appena sfiorato la Sicilia col piano #Italia Sicura e la stessa Regione ha previsto pochissime risorse nella scheda sul dissesto idrogeologico presentata a Bruxelles per la nuova programmazione dei fondi europei”.
CAMBIAMENTI, ZERO – Si è così passati dai crolli dell'era Lupi, ex ministro dei trasporti, a quelli dell'epoca Delrio, attuale titolare del dicastero. Probabilmente, né l'uno né l'altro hanno colpe specifiche e dirette, visto che il disastro delle strade in Sicilia ha origini antiche. Fra l'altro, un primo scivolamento del terreno s'era verificato il 2 ottobre con contenimento del costone e rimozione del materiale franoso. Ma allora, a che servono gli interventi di messa in sicurezza se dopo tre giorni ricasca tutto?
SCARICABARILE – Nel frattempo, è iniziato lo scaricabarile: “La frana – dice Pirrone (direttore generale del Consorzio autostrade siciliane) – non era censita e non tutta la circolazione può fare capo al consorzio, anche l'Anas, i comuni e le province devono fare la loro parte. Le case a monte della collina sono lì da decenni, tutti dobbiamo vigilare”. Pirrone addebita lo smottamento “alle recenti precipitazioni che hanno causato allagamenti a Giardini, Taormina e Catania”. Inoltre spiega che un mese fa, il 14 settembre, a causa di “un movimento franoso poco più avanti rispetto a quello odierno, ho chiesto al Comune di Letojanni di aprire un tavolo tecnico per affrontare il problema, ma nessuno ci ha risposto. Abbiamo portato tutte le carte in prefettura”.
PROBABILE SCENARIO – In queste ore, potrebbe comunque essere aperta una corsia dell'autostrada Catania-Messina verrà riaperta a senso unico. Chi deve viaggiare in direzione della città dello stretto potrà farlo regolarmente percorrendo la A18. Chi, invece, dovrà seguire il percorso inverso, è costretto a scegliere fra queste due soluzioni: uscire a Roccalumera e proseguire verso Catania lungo statale 114 Orientale sicula, paralizzata dal traffico nelle ultime ore, o la statale 185 fino a Barcellona Pozzo di Gotto.