
Con l'ok della motorizzazione alle modifiche dei motori EA 189 TDI, VW si prepara a richiamare le auto. Tra i dubbi sui controlli dopo l'aggiornamento
La Kba, autorità federale tedesca dei trasporti, ha dato il via libera al gruppo Volkswagen per richiamare i veicoli coinvolti nella vicenda “dieselgate” e intervenire con le modifiche concordate. I propulsori interessati sono il 1.200 cc, il 1.600 cc e il 2,0 litri, tutti TDI, della famiglia EA189. I possessori dei veicoli equipaggiati con questi motori riceveranno presto una comunicazione da Wolfsburg, anche se pare che la campagna dei richiami verrà avviata alla fine del prossimo mese di gennaio. Ecco come Volkswagen procederà in Italia.
VALGONO PER TUTTI – I provvedimenti approvati dalla Kba valgono a norma di legge su tutti i mercati dei 28 Paesi membri dell'Unione Europea, perciò una volta che le automobili richiamate verranno “ristabilite”, rientreranno nelle normative vigenti. Rimane comunque il dubbio in merito agli “effetti collaterali” post-intervento; non si sa se le prestazioni e i consumi torneranno “quelli di una volta” (leggi qui a cosa vanno incontro i clienti Volkswagen). La Casa tedesca ha fornito anche i primi dettagli su modi e tempi delle operazioni di richiamo: i clienti riceveranno una prima lettera in cui si notifica il provvedimento con l'invito ad attendere ulteriori informazioni da parte della Volkswagen. Una seconda raccomandata invece, inviterà il cliente a segnalare un possibile appuntamento presso un centro autorizzato da lui scelto. Le fasi di richiamo saranno così strutturate: i primi a essere richiamati saranno i 2.0 litri TDI (dal primo trimestre del 2016), poi i 1.200 cc TDI (dalla fine del secondo trimestre) e infine i 1.600 cc (dal terzo trimestre dell'anno).
IN ITALIA SI PARTE – Nei prossimi giorni tutta questa documentazione raggiungerà anche i clienti italiani del Gruppo tedesco. Anche nel nostro Paese la Casa di Wolfsburg ha previsto che le operazioni inizino con le auto spinte dal motore 2.0 litri, nel corso del primo trimestre 2016. Verso la fine del secondo trimestre sarà la volta dei motori di 1,2 litri TDI, per concludere con gli interventi sulle auto con motore di 1,6 litri TDI nel corso del terzo trimestre 2016 (ma per quanto tempo durerà la campagna di richiamo? Leggi qui le previsioni). Per i propulsori 2.0 litri TDI e 1,2 litri TDI si tratterà solamente di un aggiornamento del software di gestione, che in officina farà perdere soltanto una mezz'ora di tempo al cliente. Per i motori di 1.600 cc TDI, oltre all'aggiornamento del software, sarà effettuata anche una modifica all'impianto di alimentazione, con l'installazione di un regolatore di flusso poco prima del misuratore della massa d'aria. In questo caso il cliente dovrà aspettare un'ora circa per riavere la propria automobile.
IL DUBBIO PERMANE – Certo, gli interventi previsti sono passati sotto l'occhio attento del Kba, che poi ha ufficializzato al Gruppo Volkswagen la loro validità. Qualche incertezza però resta in merito all'esito dell'aggiornamento sul piano del rendimento, quindi per quanto riguarda le prestazioni e i consumi. Si tratta di un dubbio che permane da quando si è iniziato a parlare dei possibili interventi e nessuna chiara e dettagliata spiegazione è stata fornita da chi di dovere. Una sola la comunicazione passata, a riguardo, da Volkswagen (la stessa da sempre): “una volta aggiornati, i veicoli rispetteranno gli standard delle emissioni vigenti; l'obiettivo è raggiungere tale risultato senza alcun effetto su prestazioni, consumi o performance”.
ANTONELLA
05:48, 24 Dicembre 2015Ho acquistato un modello green 1200 TDI dalla Skoda ed adesso mi sento preso in giro come consumatore. Non rivedranno mai l'auto al richiamo e dovranno discutere in sede opportuna delle proprie responsabilità di produttori e venditori di automobili nel aver perpetuato una truffa ai danni degli acquirenti.