
La nuova bretella servirà per incrementare il traffico sulla, ad ora, poco felice A35 BreBeMi. Entro dicembre arriveranno anche le aree di servizio
L'ultimo tassello è stato presentato. Dopo l'inaugurazione della A35, meglio nota come BreBeMi, l'autostrada che collega Milano con Brescia, da oggi sarà disponibile per tutti gli automobilisti il passaggio diretto dalla A4, grazie ad una bretella che porterà, almeno secondo le aspettative, un evidente beneficio nel tempo di percorrenza e nella facilità di immissione. La nuova bretella, della lunghezza complessiva di 5,6 km, ha richiesto un notevole sforzo, sia economico sia di forze, visti i tempi esigui di progettazione e realizzazione. Un progetto i cui effetti verranno visti sulla lunga distanza, viste le criticità che, tutt'ora, ruotano intorno ad una delle autostrade più care dell'intera rete nazionale.
5,6 KM DI BRETELLA Ci sono voluti 30 mesi e 50 milioni di Euro, per progettare e costruire l'ultimo passaggio per rendere ancora più efficiente la BreBeMi, sulla cartina A35 – un progetto del quale vi avevamo parlato qualche mese fa nel nostro approfondimento. Quella che è stata inaugurata, è una bretella di 5,6 km che dalla A4 Torino – Trieste collega la A35 Brescia – Milano. Prima della creazione della bretella, gli automobilisti erano costretti ad uscire dall'autostrada, percorrere diversi km sulla Provinciale 19 per immettersi poi sulla A35. Un beneficio per il traffico locale, ma soprattutto per chi, la BreBeMi, l'ha fortemente voluta, cerando di aumentare il traffico complessivo su una autostrada che, attualmente, non ha una storia molto felice.
UNA SERIE DI CAUSE PER IL MANCATO DECOLLO Pensate che dalla sua inaugurazione – datata luglio 2014, come vi avevamo raccontato nel nostro focus – il traffico è si aumentato, ma si attesta a livelli abbastanza bassi. Una serie di cause hanno negativamente influenzato il traffico sui 62 chilometri della A35 che, in parte, verranno risolte e dalla nuova bretella, e da nuovi interventi. In primis il collegamento diretto alla A4, ora risolto, passando poi a problemi di segnaletica, che non informavano in modo adeguato la presenza di una linea diretta tra Bergamo e Milano, insieme all'assenza di pompe di rifornimento ma soprattutto a costi per il pedaggio altissimi, con la tariffa più elevata di tutta Italia.
L'AUTOSTRADA PIÙ CARA D'ITALIA Il problema stazioni di rifornimento è attualmente quasi risolto – dopo che il primo bando per la creazione di aree di rifornimento e ristoro cadde “tragicamente” nel silenzio – visto che entro dicembre verranno costruite due aree di servizio, Adda Nord e Adda Sud. In attesa dell'inaugurazione, gli automobilisti saranno ancora costretti ad uscire dall'autostrada per poter fare il pieno, una situazione quasi comica visti gli investimenti e i tempi di progettazione. Il problema pedaggio, però, resta – nonostante le iniziative volte ad aumentarne il traffico – con un incremento del 7,88% nell'ultimo anno e che hanno spinto sempre più pendolari ed automobilisti ad utilizzare la vecchia, trafficata, lunga ma economica A4.
C'È COMUNQUE OTTIMISMO PER IL FUTURO Trapela comunque dell'ottimismo per quanto riguarda la A35, tant'è che all'inaugurazione della nuova bretella – presenti il ministro delle Infrastrutture Graziano Delirio, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e il presidente di BreBeMi spa, Franco Bettoni – che, almeno secondo le previsioni, aumenterà il traffico complessivo: “Oggi l'autostrada più trafficata d'Italia è la A4”, ha dichiarato Franco Bettoni. “BreBeMi oggi ha i volumi di traffico della Torino-Savona e si avvicina a quelli della A21. Ora il traffico dovrebbe aumentare del 40%, soprattutto quello di attraversamento verso la tangenziale esterna milanese”. Ottimismo che trapela anche dalle voci di Roberto Maroni: “Quest'opera ha portato benefici anche sui territori, perché 400 milioni di opere di compensazione, anche ambientale, dei territori sono investimenti importanti. Lo facciamo perché la mobilità è importante: consentire di muoversi più velocemente e più facilmente è investimento che vogliamo fare”. Non resta che attendere i prossimi mesi, per capire se, questo ultimo intervento, riuscirà finalmente a far decollare la BreBeMi.