Blocco auto Roma 2018: bilancio mediocre

Blocco auto Roma 2018: bilancio mediocre In quasi due mesi a Roma sono state superate le soglie minime già 12 volte. Ancora utile il blocco delle auto o servono altri rimedi?

In quasi due mesi a Roma sono state superate le soglie minime già 12 volte. Ancora utile il blocco delle auto o servono altri rimedi?

26 Febbraio 2018 - 11:02

L'inquinamento delle nostre città è un tema sempre più caro e dibattuto, spesso al centro delle campagne elettorali. Un problema al quale tanti hanno provato a porre rimedio o chiudendo parti delle città, con le ZTL, o attuando da qualche anno le così dette “domeniche ecologiche”. Il blocco del traffico è spesso la soluzione più utilizzata che vede nella limitazione del traffico, a determinate categorie di auto o nel fermo totale, la via più diretta. Ma è davvero la soluzione più efficace? Oggi prenderemo in esempio la città di Roma, che negli ultimi tempi ha visto salire alle stelle i propri valori medi di inquinamento tanto che, in soli 2 mesi del 2018, ha fatto registrare già 12 volte – per un massimo di 35 all'anno – il superamento dei limiti imposti dalla legge.

COME LEGGERE I DATI I dati ai quali facciamo riferimento – reperibili sul sito arpalazio.net – valutano una serie di valori: benzene, O2, NO2, PM10 e PM 2.5. Il valore da tenere in considerazione, per calcolare la qualità dell'aria, è il PM10, che si riferisce alle polveri sottili emanate non solo dagli scarichi delle auto, ma anche dai riscaldamenti motivo per il quale durante l'inverno spesso viene superato il limite giornaliero di 50 µg/m³ – qui una ricerca del Politecnico che ha analizzato i fattori inquinanti nelle città. Ciò però non deve essere una “scusante” per le città italiane, che spesso infrangono il limite dettato dalla Comunità Europea, che si attesta a un massimo giornaliero di 50 e una media annuale di 40, e non solo a causa dei riscaldamenti, ma anche del massiccio traffico di auto – qui la direttiva CE con tutte le categorie di auto. Resta il fatto che nelle domeniche di blocco totale delle auto si sono registrati risultati estremamente positivi, con abbassamenti consistenti del valore di inquinamento medio, restando però dei casi circoscritti e molto particolari, che trovano nel semplice abbassamento medio annuale il vero valore, senza riuscire a proporre un cambiamento “culturale”, che potrebbe portare a risultati estremamente positivi non solo in alcuni giorni dell'anno, ma nella quotidianità.

BILANCIO 2017 SOTTO LA MEDIA MA NON POSITIVO Partiamo con la chiusura del 2017 e i relativi dati sull'inquinamento a Roma riferiti al 31 dicembre. Le feste, di norma, sono il periodo peggiore guardando all'inquinamento nelle città: riscaldamenti accesi, e il traffico portano il PM10 a schizzare a valori elevatissimi, e ben oltre la media giornaliera. Pensate che a Roma, su 14 zone di rilevazione, solo 3 hanno portato valori sotto la norma, le restanti invece hanno evidenziato valori ben al di sopra. Passando dal dato giornaliero a quello annuale, per ben 26 giorni sono stati superati i limiti consentiti. Generalmente un risultato positivo, ma quello che preoccupa non sono tanto i valori annuali, quanto i superamenti di alcune soglie giornaliere e le medie calcolate. Con un valore di 50 massimo, in media a Roma quotidianamente il livello di inquinamento si attesta intorno ai 30 punti, un valore comunque elevatissimo e causa di malattie soprattutto per le vie respiratorie. Le 4 giornate di blocco indette per il 2017 hanno si portato ad abbassare minimamente il livello di inquinamento, per in risultato complessivo comunque non positivo.

UN 2018 COMINCIATO CON IL PIEDE SBAGLIATO Se il 2017 si è chiuso al di sotto delle medie annuali obbligatorie per legge, ma comunque non in modo positivo, il 2018 si apre co qualche timore. A oggi sono già 12 le giornate in cui è stato superato il limite di 50 µg/m³ e siamo solo ai primi 2 mesi e con già 3 domeniche di blocco del traffico. Il che pone il giusto quesito: è ancora utile come provvedimento? Non guardiamo al semplice dato annuale, ma a un livello medio di inquinamento comunque elevatissimo e che ha delle importanti ripercussioni sulla salute dei cittadini. Già di per se, la domenica, non è certo uno di quei momenti della settimana nei quali le città vengono intasate dalle auto, per questo le domeniche ecologiche appaiono più come un spot politico che un reale procedimento per diminuire lo smog. A conferma di ciò siamo andati a leggere i dati dei giorni successivi alle prime due domeniche ecologiche a Roma del 2018 – 21 gennaio e 11 febbraio – che hanno dimostrato un effetto positivo solo nei primissimi giorni, tornando poi a valori medi molto alti in meno di una settimana.

UNO STILE DI VITA SOSTENIBILE TUTTI I GIORNI Quali strade percorribili per diminuire questi livelli di inquinamento? Non esiste una formula esatta, ma sicuramente cominciare ad incentivare l'uso di mezzi pubblici, per diminuire i mezzi circolanti, e soprattutto incentivare l'acquisto di auto ecologiche potrebbe essere un primo passo verso una città più sostenibile e sana – gli incentivi nel Lazio ci sono, ma in pochi li conoscono. Altro elemento di “critica” verso le domeniche ecologiche è la quasi totale assenza di mezzi di trasporto alternativi nelle domeniche scelte per il blocco totale del traffico, il che non solo reca un disagio maggiore ai cittadini, ma non aiuta ad aumentare un senso civico comune che possa realmente lasciare il segno. La situazione romana, per quanto una delle più critiche, non è certo l'unica in Italia, per questo molto presto vi daremo un quadro più chiaro per quanto riguarda anche le altre città coinvolte nelle domeniche ecologiche.

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