Auto in panne: arriva il triangolo di emergenza olografico da un'idea italiana

Diremo addio vecchio triangolo di emergenza? Holo nasce da un'idea italiana, è adatto anche alle moto e proietta il simbolo sulla strada
Speriamo di non doverlo usare mai ma, in ogni caso, il triangolo è obbligatorio ai sensi del Codice della Strada e dev'essere posizionato con la dovuta accortezza. La sua presenza a bordo è quindi obbligatoria per tutti gli autoveicoli ma il Codice ha anche previsto delle deroghe per alcune categorie di mezzi. In ogni caso il posizionamento del triangolo va fatto con cautela (fra i 10 errori da non fare in autostrada se si ferma l'auto c'è quello di sistemare male il triangolo) e c'è un'intera casistica di incidenti che vedono coinvolte persone che lo stavano sistemando sulla sede stradale. Un'interessante alternativa, Codice permettendo, è questo dispositivo: così compatto da poter essere portato in moto, smaterializza il triangolo proiettandolo sulla strada ed è un'idea tutta italiana.
LA LUCE CHE TI AVVISA L'intuizione di Fabio Lettieri, un ingegnere originario di Napoli che si è laureato a New York, ha un nome semplice, Holo, e una certa dose di genialità. Si tratta in pratica di un proiettore, la cui sorgente luminosa supponiamo sia LED Laser, alimentato da batterie ricaricabili e così compatto (6,8 x 11,9 cm in posizione d'uso) da essere trasportabile anche in moto. Una volta acceso Holo proietta sull'asfalto, fino a 30 metri di distanza, un “triangolo” bello grande – misura 1 m x 1 m – che non solo è color rosso acceso ma include il punto esclamativo che dice PERICOLO ed è anche lampeggiante.
FIGLIO DELLA RETE Lettieri sta finanziando la produzione di Holo tramite il crowdfunding italiano di Ulule ed possibile prenotarlo al prezzo di 39 euro, spese di spedizione comprese.
La batteria del quale è provvisto ha una durata di 5 ore ed è ricaricabile con qualsiasi caricabatteria con uscita micro USB, quella dei cellulari. Holo ha sicuramente una validissima ragion d'essere per i motociclisti e gli utenti delle due ruote in generale, che, ai sensi dell'articolo 162 del Codice della strada, non sono obbligati a segnalare i loro veicoli fermi in carreggiata ma Lettieri vede anche altre applicazioni. Secondo lui “Il progetto è nato prioritariamente per aiutare i motociclisti (che non sono tenuti ad avere il triangolo e non sarebbe facile per loro sistemarlo nelle loro moto) e per i veicoli delle persone disabili. Ci sono 26 milioni di motociclisti e 5 milioni di auto per disabili solo in Europa. L'articolo del Codice della Strada relativo al triangolo risale al 1992 ma nel frattempo sono cambiate sia le auto in circolazione sia la tecnologia” (sapevi che già nel 2004 si parlava di un triangolo luminoso?).
ACCORDI POSSIBILI? L'ideatore di Holo assicura che la sua visibilità è invariata anche sotto la pioggia ma non è ancora stato testato in presenza di nebbia o neve. L'ideatore sta comunque dialogando con le Istituzioni, anche fuori dall'Italia. Il canale con il Ministero dei Trasporti italiano è aperto e l'inventore si dice ottimista. Nel Regno Unito le cose sembrano andare ancor meglio: Lettieri, oltre a star lavorando per trovare investitori di Venture Capital, ha così coinvolto il Ministero che si parla di rendere Holo obbligatorio nelle auto dei disabili e sulle moto.
L'oggetto appare ben studiato dal punto di vista della praticità d'uso: il braccio regolabile permette di adattare la sorgente luminosa al variare dell'altezza di posizionamento e la base magnetica permette un facile posizionamento sulla carrozzeria dell'auto. Per le moto e le superfici non metalliche in generale è previsto il fissaggio tramite una cinghia fermata con il Velcro. La batteria ha un tempo di stand by di 6 mesi ma si sta studiando l'immancabile app che farà comparire sullo smartphone un avviso quando la carica di Holo scenderà sotto la soglia del 30%, che equivalgono a 2 ore di autonomia. In attesa di saperne di più ricordiamo che gli incidenti che vedono le persone coinvolte durante il posizionamento del triangolo sono migliaia ogni anno e che quando si rimane in panne occorre usare la massima prudenza nell'attesa del soccorso stradale.