
In un'intervista live al Salone di Ginevra 2017 Fabrizio Longo ci ha spiegato la visione di Audi delle auto elettriche e della guida assistita
Palcoscenico importante quello del Salone di Ginevra 2017, durante il quale ai nostri microfoni si è espresso Fabrizio Longo, Direttore di Audi Italia, spiegandoci un po' quelle che saranno le strategie di Audi nel prossimo futuro e la “vision” elettrica. La novità più interessante per il brand dei Quattro Anelli è senza ombra di dubbio la Audi Q8 Sport Concept, SUV di grandi dimensioni che si avvale della tecnologia mHEV (leggi quali sono tutte le novità presentate al Salone di Ginevra, con il nostro speciale sul salone).
AUDI Q8 SPORT CONCEPT Audi è passata dal piccolo Audi Q2 (leggi la nostra prova su strada della Audi Q2) al (molto) più grande Audi Q8 Concept in occasione del Salone di Ginevra 2017, SUV che vuole anticipare un po' delle linee che vedremo sulle Audi del prossimo futuro ma, soprattutto, l'upgrade tecnologico che ci aspetta (leggi di come lo stand Audi del Salone di Ginevra sia un polo di tecnologia). Sotto al cofano il cuore è definito Mildhybrid, cioè con un compressore elettrico e la possibilità di avere un supporto elettrico al motore termico, che però non può permettere all'auto di viaggiare utilizzando esclusivamente le batterie. Abbiamo intervistato Fabrizio Longo, Direttore di Audi Italia, e ci ha anticipato un po' quali saranno i programmi per i futuro e cosa dovremo aspettarci.
Premiere mondiale del concept Q8. Si spazia dall'elettrico alla guida assistita, ma come si pone Audi in merito a questi argomenti?
L'elettrificazione fa parte di Audi, con tutto quello che sta comportando anche nel portafoglio delle scelte. Noi oggi operiamo senza tralasciare nulla, dall'elettrico puro poiché è stato dichiarato dal 2018 fino al 2020 l'entrata ogni anno di un modello nuovo esclusivamente elettrico, fino all'elettrificazione della gamma, che sarà completa entro il 2025. Un tema fondante è poi quello legato alla digitalizzazione, con tutto ciò che oggi sta entrando nelle nostre auto e di come in alcuni casi si parta nel far adottare nuove tecnologie dal basso, come su una Q2 o A3, per poi trasportarle ai segmenti più alti. Per un brand che ha nel suo claim All'avanguardia Della Tecnica queste dotazioni non possono rimanere appannaggio del top di gamma ma devono attraversare con estrema coerenza tutta la gamma dal basso verso l'alto, senza distinzioni. Questi sistemi hanno il compito di diminuire gli incidenti, diminuire i consumi con formule predittive che cominciano ad anticipare gli eventi, ed alla fine di diminuire il nostro stress. Questi sviluppi impegnano investimenti importanti, ecco perché ci siamo dati del tempo, ma tutto è stato accelerato ed ora sono tecnologia appannaggio di tutti.
Come si vede Audi da qui a due anni con le tecnologia elettrica e l'evoluzione delle batterie? Aumento del range di autonomia e tempi di ricarica ridotti?
Oggi abbiamo tre elementi che giocano a sfavore. Il range a disposizione, che genera ansia invece di essere un aspetto positivo, infatti il prossimo anno punteremo ad una vettura elettrica con 500 km di autonomia, perché bisogna risolvere prima questo problema altrimenti il cliente difficilmente si avvicinerà al settore dell'elettrico. Poi la capacità di ricarica, che deve essere veloce ma soprattutto fruibile non solo presso i distributori in giro per la città ma anche presso la propria abitazione. Bisogna lavorare per avere colonnine ultra charge dedicate anche nel garage di casa, che permettano in poco tempo di ricaricare l'auto: se non siamo in condizioni di far coesistere queste alimentazioni con la capacità di fruirne a casa senza dover spegnere due o tre apparecchi per non superare il limite del contatore, il tutto non decollerà. Questo approccio, però, noi lo possiamo gestire solo per la componente che riguarda la Casa Automobilistica.
Infotainment ed assistenza alla guida. Non si parla ancora di guida completamente autonoma di livello 5 ma siamo diversi livelli più sotto. Audi cosa può dire in merito?
Vogliamo far provare ai nostri clienti di che cosa si parla quando trattiamo la guida assistita, perché solo quando si prova effettivamente cosa vuol dire lasciar subentrare l'auto, in termini di controllo, e si capisce che questo subentro intelligente e predittivo consente di intervenire quando siamo distratti, si capisce qual è il vantaggio in termini di sicurezza e confort per noi e per chi sta sulla strada. Oggi questi sistemi sono variegati e sulle nostre auto ce ne sono tanti, come il jam assist e l'anticollisione.
Alcuni modelli di Audi negli USA hanno cominciato a comunicare con i semafori. A quando questa possibilità in Italia?
Lo chiediamo a chi si occupa dei semafori. La bella notizia è che l'esperienza che stiamo facendo a Los Angeles ed in altre città ci dice che è possibile creare questa connessione da auto ad auto e da auto ad infrastruttura. Crediamo e speriamo che anche in Europa si sviluppi uno standard di comunicazione che permetta alle infrastrutture di poter dialogare: ora è il momento dei semafori, ma poi sarà quello dei parcheggi o delle auto di diversa marca che dialogano tra loro. Utopia? No, se solo pensiamo che cinque anni fa non facevamo i discorsi di oggi e la velocità tecnologica ci costringe ad essere ottimisti. Bello sarebbe che attorno a questa tavola non ci fossero solo le industrie automobilistiche, che stanno facendo molto ed ogni brand con la propria capacità di investimento, ma anche le istituzioni.