
Un utente americano, possessore di una Leaf e di una Model X, ha provato in prima persona cosa voglia dire avere un'auto elettrica a -25°
Che il freddo non sia certo il miglior amico delle batterie, non lo scopriamo oggi. Quando parliamo di auto elettriche il discorso si fa ancora più interessante, visto e considerato il grande interesse che tutti, addetti ai lavori e non, nutrono verso questo futuro. Sappiamo anche che, le Case, effettuano test sempre più severi per portare sul mercato dei prodotti affidabili in condizioni diverse, dal freddo gelido al caldo torrido. Per questo è interessante vedere come Michael Subasic, uno youtuber americano, residente vicino Calgary, abbia documentato la sua esperienza con le sue due auto elettriche, una Tesla Model X e una Nissan Leaf.
TESLA MODEL X SUGLI SCUDI Il primo test riguarda la Tesla Model X, il crossover della Casa americana che ha evidenziato ottimi pregi ma anche qualche criticità. I primi dati che vengono resi noti dallo youtuber sono i 4 giorni nei quali la vettura è rimasta ferma parcheggiata fuori casa a una temperatura media di -25° e, nonostante tutto, colpisce l'ottima efficienza del pacco batteria della Model X, in grado di farsi trovare immediatamente pronto e reattivo, senza problemi che potrebbero riguarda il warm up e la messa in temperatura dell'abitacolo. C'è da dire che, il modello in questione – una 90D – è equipaggiata con il pacchetto premium da 6.700 euro, che comprende il Clima Sottozero, con include sedili riscaldati, volante riscaldato e riscaldamento per ugelli – questo e altri stravaganti optional di Tesla sono disponibili in questo nostro approfondimento.
143 KM DA PERCORRERE A -25° Tornando alla prova, dato ancor più interessante lo abbiamo nel momento in cui Michael e la sua famiglia si mettono in marcia a una temperatura di -25°, con un percorso di 143 km da effettuare. Al momento della partenza il monitor indica un 93% di carica con una proiezione riguardo la carica residua per l'arrivo a destinazione del 46%. Qui cominciano a sorgere i primi problemi, infatti una delle caratteristiche della Model X, è il lungo parabrezza che, in condizioni di freddo estremo, tende a ghiacciarsi, richiedendo un tempo maggiore per “scongelarlo” completamente e, quindi, una maggiore richiesta di energia.
UN CONSUMO MAGGIORE RISPETTO ALLE PROIEZIONI L'enorme dispendio di energie lo si evince dai dati offerti dal computer di bordo della Model X una volta giunti a destinazione. Ricordate che, alla partenza, il computer di bordo indicava un'autonomia residua del 46% una volta completati i 143 km del percorso indicato, bene, a causa delle temperature bassissime, rimaste costanti intorno ai -25°, e del continuativo uso del riscaldamento dall'ipotetico 46% si ha un reale 26%. È evidente come, quel 20% di batteria “scomparso”, sia stato utilizzato per mantenere l'abitacolo a una temperatura confortevole, oltre al problema del ghiaccio da sciogliere dal parabrezza, restando con circa 100 km di autonomia disponibili. Un test in chiaroscuro potremmo dire, che ha evidenziato da una parte le ottime caratteristiche della Model X, ma dall'altra ha evidenziato un problema che affligge un po' tutte le auto elettriche, ovvero lo smodato uso delle batterie una volta azionati altri sistemi, come il climatizzatore.
ANCORA PIÙ ESTREME LE CONDIZIONI PER LA LEAF Come dicevamo, il “test” ha riguardato non solo il crossover di Tesla, ma anche la berlina completamente elettrica di Nissan, la Leaf – qui i dettagli della prossima generazione. Questa, a differenza della Model X, ha subito condizioni ancora più estreme, se pensate che è rimasta ferma per due settimane a temperature estremamente basse. I primi dati riguardo la Leaf, ci arrivano quando Michael è ancora in viaggio, mentre monitora lo stato delle batterie attraverso l'applicazione ufficiale di Nissan, scoprendo che, per mantenerle a temperatura ottimale, il sistema ha già consumato più della metà dell'energia disponibile. Per questo, una volta liberata l'auto dalla coltre di neve formatasi, la Leaf non da segni di vita.
UNA VOLTA CARICA È PRONTA A PARTIRE Certo non un segnale positivo, ma comprensibile viste le condizioni climatiche estreme. Ma, con enorme stupore, una volta ricaricata l'auto la Leaf non solo si è accesa, ma è riuscita a ripartire senza alcun problema. Un risultato decisamente positivo per la piccola berlina giapponese, che ha evidenziato un'ottima risposta a queste condizioni. Un test certamente più breve quello che ha riguardato la Leaf ma che ha risposto positivamente ad alcuni dei problemi che, spesso, vengono giustamente accostati alle auto elettriche. Questa prova combinata di due auto elettriche ha dimostrato la validità del percorso elettrico, nonostante alcuni problemi – come ad esempio il dispendio di energia necessario per attivare alcuni sistemi, oppure il consumo di energia dovuto al mantenimento in temperature delle batterie – che ci auspichiamo verranno risolti nei prossimi anni – qui tutte le nostre novità sul mondo delle auto elettriche. Vi lasciamo con il video completo della prova di Michael, a bordo della sua Tesla Model X e Nissan Leaf.