Filiera dell’auto all’UE: “Integrare i carburanti rinnovabili nei regolamenti”

Filiera dell’auto all’UE: “Integrare i carburanti rinnovabili nei regolamenti”

Dichiarazione della filiera dell'auto europea sulla necessità di integrare i carburanti rinnovabili nella normativa sulle emissioni di CO₂

 

Dichiarazione della filiera dell'auto europea sulla necessità di integrare i carburanti rinnovabili nella normativa sulle emissioni di CO₂

21 Novembre 2025 - 13:15

In vista della prossima revisione del regolamento UE sulle emissioni di CO₂ per gli autoveicoli e i veicoli commerciali leggeri, che le istituzioni europee hanno calendarizzato a dicembre 2025 anticipando l’originaria scadenza del 2026, ben 30 associazioni della filiera automotive europea, tra cui le italiane ANFIA e UNEM, hanno pubblicato una dichiarazione congiunta con la quale chiedono di integrare i carburanti rinnovabili nella normativa di riferimento, auspicando di fatto una maggiore flessibilità negli standard di riduzione delle emissioni. Adesso occorrerà attendere davvero poche settimane per scoprire se queste richieste saranno accolte.

LA DICHIARAZIONE DELLA FILIERA DELL’AUTO EUROPEA SUI CARBURANTI RINNOVABILI

In sintesi, i firmatari della dichiarazione congiunta sostengono un approccio tecnologicamente neutrale, in cui la mobilità elettrica rappresenti comunque il percorso principale per la decarbonizzazione degli autoveicoli leggeri, ma dove i carburanti rinnovabili possano svolgere un ruolo indispensabile nel raggiungimento degli obiettivi climatici, integrando di conseguenza il loro contributo all’interno degli standard di riduzione sulle emissioni di CO₂. In vista della prossima revisione del regolamento, i firmatari propongono pertanto 5 importanti modifiche che andiamo a riassumere nei prossimi paragrafi.

PARITÀ DI TRATTAMENTO TRA VEICOLI NUOVI E VEICOLI GIÀ IN CIRCOLAZIONE

Le normative climatiche devono essere applicate a tutti i veicoli. Mentre la normativa sulle emissioni di CO₂ si applica unicamente ai nuovi veicoli, la Direttiva sulle Energie Rinnovabili si estende ai carburanti impiegati tanto nei veicoli nuovi quanto in quelli già in circolazione. Per sfruttarne appieno il potenziale e stimolare gli investimenti lungo l’intera catena del valore, l’impiego dei carburanti rinnovabili deve essere riconosciuto anche nei veicoli nuovi, in quanto limitarne l’utilizzo ai veicoli già in circolazione indebolirebbe gli incentivi agli investimenti lungo tutta la catena del valore.

Filiera auto europea dichiarazione congiunta

INTRODUZIONE DI UN CARBON CORRECTION FACTOR (CCF)

Nell’attuale normativa sulle emissioni di CO₂, i veicoli con motori a combustione interna sono ancora considerati come alimentati al 100% da combustibili fossili, indipendentemente dal carburante effettivamente utilizzato. Questo approccio distorce la realtà, poiché il mix energetico dell’UE non è più interamente composto da fonti fossili e la quota di carburanti rinnovabili ha già superato il 5% nel 2022. Un CCF deve tenere conto di questa quota reale e integrare nella normativa, in modo sistematico, le effettive riduzioni delle emissioni di CO₂ derivanti dai carburanti rinnovabili. Ciò è necessario affinché la normativa rispecchi accuratamente i reali progressi del settore dei carburanti e renda visibile il contributo delle energie rinnovabili alla tutela del clima.

RICONOSCIMENTO DEI VEICOLI ALIMENTATI ESCLUSIVAMENTE CON CARBURANTI RINNOVABILI COME VEICOLI A ZERO EMISSIONI

I veicoli alimentati esclusivamente con carburanti rinnovabili devono essere riconosciuti come veicoli a zero emissioni, esattamente come avviene per i veicoli elettrici a batteria e a celle a combustibile. Anche la tassazione e gli oneri applicati a valle per i veicoli alimentati esclusivamente con carburanti rinnovabili dovrebbero essere allineati a quelli dei veicoli elettrici a batteria. È fondamentale che i veicoli alimentati esclusivamente con carburanti rinnovabili possano essere immessi sul mercato già poco dopo la revisione e quindi prima del 2030, in quanto non c’è alcun motivo basato su fatti per rinviarne l’introduzione fino al 2035.

INTRODUZIONE DI UNA DEFINIZIONE GIURIDICA UNITARIA DEI CARBURANTI RINNOVABILI

È necessaria una definizione giuridica europea vincolante per i carburanti rinnovabili. In linea di principio, tutti i carburanti ammissibili ai sensi della RED dovrebbero essere classificati come carburanti rinnovabili. La seguente definizione, allineata alla RED, dovrebbe essere inclusa nella normativa sulla riduzione delle emissioni di CO₂:

il termine ‘carburante rinnovabile‘ indica tutti i carburanti definiti dalla Direttiva sulle Energie Rinnovabili (UE) 2018/2001, a condizione che soddisfino i criteri di sostenibilità stabiliti da tale Direttiva e dagli atti delegati ad essa associati, e che, nella fase di produzione del carburante, venga fissata una quantità di CO₂ proveniente da biomassa, aria ambiente o fonti di carbonio riciclato pari a quella rilasciata durante la combustione nella fase di utilizzo. Tali carburanti comprendono carburanti rinnovabili e/o sintetici, quali biocarburanti, biogas, carburanti da biomassa, carburanti liquidi e gassosi rinnovabili di origine non biologica (RFNBO) o carburanti da carbonio riciclato (RCF)“.

Riduzione CO2

GRADUALE INCREMENTO DEI REQUISITI DI RIDUZIONE DELLA CO2 PER I CARBURANTI RINNOVABILI

Il livello minimo di riduzione della CO₂ richiesto per i carburanti rinnovabili deve essere incrementato in modo continuo e basato su parametri realistici. La revisione della normativa sulla riduzione delle emissioni di CO₂ dovrebbe quindi includere un ‘considerando’ che stabilisca che la RED IV e le relative normative successive definiscano una traiettoria di lungo periodo per i nuovi impianti di produzione, garantendo che gli investimenti nelle strutture esistenti non vengano compromessi, mediante la definizione di un livello progressivo di riduzione delle emissioni. Tale traiettoria dovrebbe garantire una coerenza normativa con gli obiettivi climatici dell’UE nel lungo periodo, incentivando gli investimenti in nuovi impianti produttivi ad alta efficienza e sostenendo l’innovazione tecnologica nel comparto dei carburanti.

La concreta attuazione di questa disposizione dovrebbe successivamente essere inclusa nella revisione della RED e l’aggiornamento dei criteri basato su valutazioni tecniche ed economiche, così da garantire sicurezza nella programmazione e e negli investimenti lungo tutta la catena del valore e sostenere la diffusione su larga scala dei carburanti climaticamente neutrali.

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