RCA, l'Ania: “Governo tagli spese legali”

RCA, l'Ania: “Governo tagli spese legali” Secondo le Assicurazioni

Secondo le Assicurazioni, i premi potrebbero costare meno se il Governo riducesse i margini di guadagno che ci sono tra carrozzieri e avvocati

23 Ottobre 2014 - 08:10

L'Ania (l'Associazione delle Assicurazioni), come da tradizione, va in pressing sul Governo, e stavolta tocca a quello di Renzi. Che cosa chiede la Confindustria delle Compagnie all'Esecutivo attuale? Coraggio, una decisione forte: il Governo dovrebbe di agire su truffe e illegalità oltre che sui margini di carrozzieri e avvocati. A esserne convinto è il presidente dell'Ania Aldo Minucci, secondo il quale sulla RC Auto “gli interventi che si potrebbero fare non sono così drammatici, ma ci sarebbe bisogno di una decisione forte perché sarebbe opportuna una riduzione del prezzo delle polizze”. È innegabile che, come in ogni settore, anche in quello della riparazione (risarcimenti chiesti dagli avvocati), esistano mele marce, e un po' tutti negli anni passati hanno approfittato di qualche vuoto normativo per speculare e intascare più del dovuto; però da qui a generalizzare ce ne passa. Ma questo ritornello, le truffe nel campo dei rimborsi, viene ormai ripetuto con insistenza per fare pressione un po' su tutti i Governi che si succedono.

PRONTA LA REPLICA – “Le dichiarazioni del presidente dell'Ania Minucci, secondo il quale le polizze assicurative costano molto a causa delle spese legali, possono essere intese solo come una sterile provocazione: le Compagnie di assicurazione stanno tentando un inutile scaricabarile – lo ha detto la presidente dell'Associazione italiana giovani avvocati (Aiga), Nicoletta Giorgi, in una nota -. Siamo di fronte a dichiarazioni che negano il senso del contratto di assicurazione: quello di essere garantiti che le conseguenze, almeno economiche, del sinistro non ricadano sul cittadino. Suona insomma di populismo indicare le spese legali come causa dell'alto costo dei premi assicurativi”. E ancora: “Perché il cittadino, che nelle Compagnie non trova di certo un soggetto sempre disponibile al riconoscimento dei danni, dovrebbe accollarsi anche gran parte del costo del professionista che lo tutela e gli consente di ottenere il risarcimento? Si vuole forse disincentivare il ricorso alla tutela legale per avere ampia discrezionalità nella liquidazione del danno? Confidiamo che il Governo abbia il medesimo scopo e respinga istanze populiste a sostegno di interessi economici che appartengono a centri di interessi dai quali il singolo non può tutelarsi”.

OPERA DI LOBBYING – D'altronde, la lecita opera di lobbying da parte delle Assicurazioni si fa sentire anche in altri ambiti. Il problema politicamente più sentito e acceso è quello inerente le tabelle per i risarcimenti delle macrolesioni, ovvero le lesioni pari o maggiori di 10 punti di invalidità permanente. Attualmente l'articolo 138 del codice delle assicurazioni private, che prevede l'emanazione di tabelle di legge applicabili a livello nazionale, per i risarcimenti da macrolesioni, è rimasto lettera morta. Nel frattempo in tutta Italia hanno acquisito una dignità le tabelle redatte dall'Osservatorio sulla Giustizia del Tribunale di Milano, che sono considerate dall'Ania generose nei confronti dei danneggiati. Il fatto è che più di una volta il Governo ha cercato di introdurre le tabelle col punto di invalidità unico, unificato a livello nazionale, così da evitare le differenze a livello regionale, scatenando l'ira dell'Associazione italiana familiari delle vittime della strada (AIFVS) e degli operatori di settore che agiscono in difesa dei danneggiati, come Stefano Mannacio, presidente del Cupsit (patrocinatori stragiudiziali), secondo cui i risarcimenti con la tabella unica verrebbero addirittura dimezzati.

ALTRE QUESTIONI CHIAVE – Non solo: l'Ania pressa Governo e Parlamento in materia di risarcimento in forma specifica, per rendere più difficile rivolgersi al proprio carrozziere di fiducia e assumere il controllo dei costi delle riparazioni. Poi mira a ridurre il termine per la denuncia di sinistro, che attualmente segue la prescrizione del diritto e quindi è di due anni, considerati troppi perché utili ai truffatori a ordire le frodi. E intende eliminare la cessione del credito al risarcimento al carrozziere indipendente, che favorirebbe le frodi. Tutte regole presenti in un decreto dell'anno scorso emanato dal Governo Letta, poi stralciate all'ultimo momento, anche per la solenne stroncatura da parte della commissione Giustizia (norme che però sono state trasfuse nel disegno legge Zanonato sulla RCA) e per le proteste sollevate dalla Carta di Bologna, che riunisce diverse sigle capitanate da Davide Galli, numero uno di Federcarrozzieri. Insomma, per arrivare a importanti riduzioni tariffari, le Assicurazioni hanno un lunghissimo elenco di richieste, tutte a loro favore: evidentemente, tutte le norme ad hoc create dai precedenti Governi (la stretta sul colpo di frusta dei Tecnici di Monti o la riduzione dei risarcimenti per le microinvalidità) non sono bastate…

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