UberPop abbassa le tariffe. Ma i Comuni come reagiranno?

UberPop abbassa le tariffe. Ma i Comuni come reagiranno? Uber ha abbassato le tariffe avvicinandole alle tabelle ACI. Basterà a trovare sintonia con taxi e Comuni? L'abbiamo chiesto a Uber Italia

Uber ha abbassato le tariffe avvicinandole alle tabelle ACI. Basterà a trovare sintonia con taxi e Comuni? L'abbiamo chiesto a Uber Italia

6 Novembre 2014 - 11:11

La telenovela che vede protagonisti Uber e l'alleanza tra Taxi e Comuni sembra ancora lontana dal lieto fine, anche perché la legge ad hoc attesa entro la fine di luglio è finita per rivelarsi solo una promessa incompiuta del Ministro Maurizio Lupi. Intanto però ai Comuni è stato chiesto di multare le auto UberPop sorprese in strada a svolgere il servizio e solo grazie all'emendamento del M5S inizia a muoversi qualcosa a livello normativo sul car pooling. Uber, per il momento, continua la sua espansione in altre città italiane replicando a suon di ricorsi e abbassando le tariffe di UberPop, che ora sono conteggiate al chilometro anziché al minuto. Sarà la mossa giusta per mettere la parola fine a questa storia infinita? L'abbiamo chiesto direttamente a Benedetta Arese Lucini, general manager di Uber Italia.

UBER ABBASSA LE TARIFFE E APRE AL DIALOGO – La (il)legalità del servizio per come è stato definito il car pooling nell'emendamento presentato dal M5S in Commissione Trasporti, sarà tutta legata al guadagno del conducente privato o della piattaforma che mette in contatto il guidatore con l'utente che ha bisogno di un passaggio. A conti fatti, però, nelle tasche di un guidatore UberPop che dà un passaggio a un cliente nel centro di Milano resta una manciata di spiccioli. Uber Italia spiega che considerando una corsa media del costo di 7 euro, sottraendo il 20% della commissione di Uber e il ticket per l'ingresso all'area C di Milano, che costa 5 euro, al driver UberPop restano appena 60 centesimi di euro, che forse consentono di coprire appena i costi di gestione dell'auto per il servizio offerto. In pratica, forse, anche meno di quanto avrebbe ricevuto calcolando i costi chilometrici con le tabelle ACI. Nonostante ciò però Uber Italia ha appena ridotto ulteriormente le tariffe del servizio Pop da 2.5€ (tariffa base) + 0.49€/min a 2 € + 0.35€/km (oppure 0.2€/min. se c'è coda). “L'intento – spiega Benedetta Arese Lucini – è lanciare un segnale di apertura al dialogo e avvicinarci ulteriormente a quello che per noi non è altro che un rimborso spese allineato alle tabelle ACI”.

PERCHE' SOLO IL CAR POOLING DI UBER SAREBBE ILLEGALE? – Per il M5S che si è espresso sulla vicenda del car pooling per placare le ultime polemiche, il servizio, quando sarà riconosciuto e disciplinato con la riforma del Codice della Strada, sarà legale solo se ci sarà condivisione delle spese tra gli occupanti, che saranno quantificate presumibilmente in base al calcolo dei costi chilometrici. Infatti, guardandosi in giro è questo il metodo già adottato dalle più diffuse piattaforme di car pooling/sharing (vedi BlaBlaCar) che offrono il servizio senza scontrarsi con le amministrazioni. La questione dei costi chilometrici, però, secondo la manager di Uber Italia, sarebbe solo la punta dell'iceberg, poiché Uber, a differenza di altri operatori, ha scelto di offrire un servizio alternativo in un mercato dove la concorrenza spaventa i competitors. Intanto però Uber continua per la sua strada lanciando il servizio anche a Torino dopo Milano, Roma e Genova. Ma i conducenti che vorrebbero aderire al servizio di UberPop e temono di perdere l'auto possono contare sul supporto di Uber? E i driver UberPop di Milano ai quali è stata confiscata l'auto nei mesi scorsi girano ancora a piedi? L'abbiamo chiesto direttamente a Benedetta Arese Lucini, general manager di Uber Italia.

SicurAUTO. Cosa è cambiato a livello normativo dagli scontri a Milano e gli ultimi a Genova?

Bendetta Arese Lucini. La normativa non ha subito evoluzioni, ma sicuramente c'è stato un significativo cambiamento nella percezione del servizio. Sempre più persone, senza essere avvocati o specialisti dei trasporti, riconoscono che le critiche mosse a UberBlack e UberPop sono infondate e che l'ingresso di Uber nel mercato italiano sta innescando delle dinamiche di concorrenza che fanno bene all'intero settore.

SA. Che tipo di assistenza fornite agli autisti di UberPop in caso di multa e confisca dell'auto?

B.A.L. Uber affianca gli autisti UberPop indicandogli un avvocato esperto in materia e sostenendone le spese legali. Vorrei davvero che questo accadesse sempre di meno. Mi sembra si colpisca con una sanzione davvero dura persone che danno il loro contributo alla mobilità di città sempre più intasate. Persone che lo fanno per sostenere i costi di gestione della propria macchina in un momento economicamente difficile. Se gli utenti di Uber sono persone che magari la macchina non la possiedono, i driver di UberPop sono persone che la devono possedere per lavoro e per le necessità della propria famiglia. Sono certa che le istituzioni capiranno presto che la transizione da un modello di mobilità urbana ad un altro dovrà essere governata senza penalizzare queste persone.

SA. Cosa cambierà con l'identità normativa data al servizio di car pooling dall'emendamento del M5S?

B.A.L. Ci vorrà ancora un po' prima che il disegno di legge delega venga definitivamente approvato e ancora altro tempo prima che il codice della strada venga riformato. Però la buona notizia è che nel ddl c'è scritto che tra i principi da seguire ci sono “la revisione e il rafforzamento delle misure finalizzate allo sviluppo della mobilità sostenibile”. Vuol dire che sta finalmente maturando una sensibilità su come dovrà essere la mobilità del futuro.

SA. Cosa porterà la riduzione delle tariffe di UberPop?

B.A.L. La riduzione delle tariffe UberPop vuole essere un segnale di apertura e dialogo nei confronti delle Amministrazioni. Abbassare i prezzi, passando da un calcolo al minuto a uno chilometrico è un modo per rendere il servizio di ride sharing alla portata di tutti, esplicitando che per il driver (cioè l'utente che condivide la sua auto), la somma ricavata dall'utilizzo dell'applicazione non è altro che un rimborso spese, una divisione di costi. In questo modo UberPop si allinea sempre di più alle tabelle di rimborso  Aci e prova a costruire relazioni positive con le amministrazioni nei comuni.

S.A. Perché altre applicazioni di ride sharing, ad esempio BlaBlaCar, non sono finite nel mirino di taxi, ncc e Comuni, pur offrendo lo stesso servizio a condizioni molto simili?

B.A.L. Uber e Blablacar operano in mercati diversi. Il servizio è simile a UberPop, ma a differenza di questo non viene ancora visto come concorrenziale dagli altri competitor che soddisfano il medesimo bisogno di spostamento su tratte interurbane – ovvero compagnie aeree e ferroviarie. Se il mercato è diverso il bene pubblico che Uber e BlaBlaCar producono è lo stesso: una mobilità smart e sostenibile.

SA. Come procedono i ricorsi dei driver ai quali è stato confiscato il veicolo? E' stata già restituita qualche auto?

B.A.L. Al momento i ricorsi sono andati a buon fine e le auto sono state restituite.  Uber ha sempre assistito gli autisti UberPop indicando loro un avvocato esperto in materia e sostenendo le spese legali.  Ci piacerebbe evitare tutto questo, evitando che sanzioni così dure colpiscano persone che danno il loro contributo alla mobilità di città sempre più intasate. Persone che possiedono l'auto per necessità lavorative o familiari e che lo fanno per affrontare un momento economicamente difficile. Siamo convinti che presto le istituzioni capiranno che il passaggio da un modello di mobilità urbana ad un altro dovrà essere governato senza penalizzare queste persone.

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