Classe d'inquinamento: 3 su 10 la ignorano

Classe d'inquinamento: 3 su 10 la ignorano Una ricerca Direct Line rivela che il 30% degli italiani intervistati ha idee vaghe sulle emissioni della propria auto

Una ricerca Direct Line rivela che il 30% degli italiani intervistati ha idee vaghe sulle emissioni della propria auto

21 Settembre 2012 - 05:09

Il Centro Studi e Documentazione Direct Line, la compagnia di assicurazioni online sempre attenta alle opinioni dei consumatori, ha condotto una recente ricerca dalla quale è emerso che tra gli automobilisti italiani, pochi si sono mostrati preparati sul tema ambientale che riguarda le loro auto. Alla domanda “Euro..?” qualcuno (9%) ha scoperto l'esistenza di una classe d'inquinamento auto, senza sapere a quale la propria vettura appartenesse. Pareri discordanti anche tra chi vorrebbe un'auto elettrica a tutti i costi e chi invece associa ancora la tecnologia elettrica a troppi compromessi.

CARTA INESPLORATA – La ricerca, di cui non si apprende la consistenza del campione intervistato, vede in netto svantaggio le donne al volante, che nel 23% dei casi non sanno dare un'indicazione precisa sulla quantità di CO2 che emette l'auto. I ragazzi di età inferiore a 25 anni (il 22%) non fanno meglio, ignorando serenamente le voci V7 e V9 nel quadrante 2 della carta di circolazione che riportano i gr di CO2/km emessi e l'indicazione della classe ambientale di omologazione CE. Quest'ultima, in verità, non è direttamente assimilabile come prefisso Euro”N”, con cui sono stati presentati ufficialmente al pubblico gli standard europei (da 0 a 5) sulle emissioni inquinanti dei veicoli. Sembra probabile che gli italiani colti impreparati non si sono ancora scontrati con i blocchi alla circolazione imposti sporadicamente in molti Comuni ai veicoli più inquinanti dalla classe Euro 0 a Euro 3, per limitare la concentrazione di PM10 nell'aria.

ELETTRICA SI, MA A QUALE COSTO? – L'inchiesta Direct Line ha sondato anche gli umori e i desideri degli italiani sull'acquisto di un'auto elettrica e il resoconto mostra che appena il 9% del campione appare convinto dell'acquisto di un'auto elettrica, anche a costo di investire i risparmi della vacanza estiva perché oppresso dai continui rincari dei carburanti e dell'RC auto. Il 49% vorrebbe la tecnologia elettrica allo stesso prezzo delle auto più inquinanti, mentre il 22% “supervaluterebbe” di appena 1000 euro il valore di un potenziale acquisto elettrico, ma non andrebbe oltre quella cifra rispetto all'acquisto di un'auto tradizionale. Categorico il 20% degli intervistati che non crede nella mobilità elettrica e considera l'acquisto un'opportunità per coraggiosi pionieri.

RICARICA CONDIVISA – Oggetto degli interrogativi è stata anche la colonnina di ricarica, che il 45% delle persone acquisterebbe con l'auto a emissioni zero per averla a casa pronta all'uso, il 22% invece, sarebbe disposto a condividerla con un conoscente o il vicino di casa. Il 19% ricaricherebbe l'auto tranquillamente alle colonnine pubbliche mentre uno spensierato quanto confuso 14% non sa formulare un'ipotesi. E' evidente, da quanto riportato, che l'acquisto di un'auto elettrica è ancora fortemente subordinato solo al prezzo d'acquisto, sia per chi lo vorrebbe, spinto dall'opprimente morsa di carburanti e assicurazioni, sia per chi ci farebbe un pensierino, investendo un gettone simbolico extra. Se per assurdo un piano statale coinvolgesse il mercato delle auto elettriche a tutti i livelli, al punto da mettere il consumatore di fronte a una scelta più equa in termini di costi rispetto alle auto con la marmitta, siamo certi che lo stimolo ambientalista di cui disponiamo non ci porterebbe a una marcia indietro quando, per l'elevata domanda, le tariffe energetiche di fornitura salirebbero alle stelle?

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