Per tale motivo vi consigliamo di stare molto attenti quando acquistate un'auto usata, leggete sempre il nostro manuale (con check list) e la sezione "Garanzia auto usate" (by Adiconsum), prima di qualsiasi acquisto."Ogni macchina alla quale ritoccavamo il contachilometri richiedeva dai 20 minuti a due ore di lavoro per un costo di manodopera che oscillava tra i 25 e i 150 euro. Tutto questo fino al 26 giugno perchè ora non scarichiamo più i contachilometri delle auto, un lavoro che nella nostra ditta è stato fatto per 46 anni".
Perugia, 31 luglio 2008 - "Ogni macchina alla quale ritoccavamo il contachilometri richiedeva dai 20 minuti a un massimo di due ore di lavoro. I prezzi oscillavano dai 25 euro per i tachimetri manuali a 150 per quelli digitali più sofisticati; alle concessionarie applicavamo uno sconto del 30 per cento. Tutto questo fino al 26 giugno perchè da ieri non scarichiamo più i contachilometri delle auto, un lavoro che nella nostra ditta è stato fatto per 46 anni".
E’ tornato libero martedì e da ieri è di nuovo al lavoro Moreno Bolloni, 47 anni, uno dei soci della ‘Casa del contachilometri’ finito agli arresti domiciliari insieme a Maria Giovanna Ciliani (69), suo marito Giorgio Giugliarelli (66) e Alberto Mosconi (57) nell’ambito dell’inchiesta 'Lifting car' della Polstrada perugina. Nel mirino degli investigatori, coordinati dal pm Gabriele Paci, erano finiti anche Rosalba Babini (58), Rolando Ambrosi (62) e il loro figlio Francesco (31) della 'Grifo Caravan' (difesi dall’avvocato Nicola Di Mario e Stefano Bagianti), per i quali era stato revocato il provvedimento cautelare già venerdì scorso.
"Avevo 15 anni quando ho iniziato a scaricare i contachilometri delle macchine e non ho mai pensato alle conseguenze negative per gli acquirenti - ha spiegato telefonicamente Bolloni - adesso però mi occupo principalmente del settore commerciale. La nostra ditta fattura oltre due milioni di euro, e l’introito per quest’attività di ‘scarico’ è inferiore al dieci per cento del totale".
La Polizia stradale ha notato che nei capannoni di Sant’Andrea delle Fratte arrivavano macchine da tutta l’Umbria (e non solo), una quindicina in media al giorno, il 90 per cento proprio dalle concessionarie che poi rivendevano le auto col contachilometri ‘alleggerito’ a prezzi superiori (dai quattro ai novemila euro) rispetto al valore effettivo di mercato. Quindici le vittime del raggiro, uno dei quali un carabiniere che prese la fregatura comprando una 'Mercedes' che consumava un po’ troppo olio.
Da lì l’indagine privata che portò a scoprire, documenti alla mano, il reale numero di chilometri percorsi dall’auto: il doppio. Ma se "in Italia - come sostiene l’avvocato della ‘Casa’ Andrea Bellachioma - non esiste una norma che contempla lo scarico del contachilometri come reato", il codice della strada dice chiaramente che questo e che "chiunque circola, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 74 a 296 euro".
Ancora però alla 'Casa del contachilometri' non è stato dissequestrato quel software ‘magico’ capace di ringiovanire (solo all’apparenza, ndr) in un massimo di due ore qualunque motore. "I nove dipendenti rimasti a casa in questo periodo - ha concluso l’indagato Bolloni - percepiranno lo stipendio normalmente". Le indagini della Polizia stradale non sembrano concluse e per lo stesso reato di truffa aggravata potrebbero essere iscritte nel registro degli indagati altre persone che hanno ingannato gli acquirenti facendo fare qualche scatto all’indietro ai numerini del contachilometri, ormai quasi tutti digitali.
Fonte
Non fatevi fregare!