Audi Digital Motorway Test: la connettività tra auto corre veloce

Audi Digital Motorway Test: la connettività tra auto corre veloce L'autostrada connessa produce i primi dati: Audi presenta i risultati dei Digital Motorway Test. Le auto parleranno fra loro e con la strada via LTE

L'autostrada connessa produce i primi dati: Audi presenta i risultati dei Digital Motorway Test. Le auto parleranno fra loro e con la strada via LTE

19 Ottobre 2016 - 05:10

Quando le infrastrutture intelligenti e le auto connesse si incontrano nasce… un gran chiacchiericcio! Provocazioni a parte, le sperimentazioni per le comunicazioni fra veicoli e con le strade e la segnaletica speciale per la guida pilotata (leggi della guida pilotata delle Audi che parcheggiano da sole) vanno avanti e producono risultati. A dircelo è Audi, che è stata coinvolta in sei progetti, dei quali tre si concentrano su misure che riguardano le infrastrutture mentre gli altri tre sulle tecnologie di comunicazione. La Casa ha presentato i risultati di un anno di sperimentazione al ministro federale dei trasporti Alexander Dobrindt.

AUTOSTRADA-LABORATORIO Le esperienze del programma Digital Motorway Test si sono svolte, come detto nell'arco di 12 mesi e sono il frutto di un'iniziativa che ha coinvolto il Ministero federale dei trasporti e delle infrastrutture digitali tedesco, la regione della Baviera, l'industria automobilistica, i fornitori e Aziende dell'lnformation Technology. Il testbed è stata l'autostrada A9 tra Norimberga e Monaco di Baviera in direzione nord est (leggi come la Germania investe nella guida autonoma per riprendersi la leadership). In diversi tratti di quest'arteria sono stati sistemati trasmettitori e sensori che potevano mettere in comunicazione le automobili sia con l'ambiente circostante sia con gli altri veicoli.

AUTOSTRADA “VISIBILE” “Come partner del 'Digital Motorway test' Audi partecipa alle attività di sviluppo mirate a rendere l'infrastruttura autostradale ancora più affidabile e dunque adeguata alla futura guida pilotata”, Alejandro Vukotich, Responsabile dello sviluppo per la guida pilotata (la Casa chiama così la guida autonoma) in AUDI AG, ha spiegato così le finalità di questo progetto. Il modo con il quale si può attrezzare un'autostrada viene esplicitato così dallo stesso Vukotich: “L'idea è di modificare i materiali utilizzati per i pannelli della segnaletica stradale e i guardrail per riflettere più efficacemente le onde radar rispetto a quelli attuali, sia ad una distanza maggiore sia (e soprattutto) in caso di neve e pioggia. Altri obiettivi della sperimentazione riguardano sensori che, sulle auto future, saranno in grado di rilevare le indicazioni stradali più facilmente. Speciali marcature supplementari a bordo strada consentiranno ai veicoli di auto-localizzarsi con estrema precisione attraverso delle fotocamere che utilizzeranno come riferimento la posizione sulla strada. I primi prototipi dotati di queste soluzioni saranno presto disponibili per la sperimentazione” (leggi del ruolo delle mappe nella guida autonoma e dell'accordo di Tom Tom con Bosch).

DAI SEGNALI ALLE RETI Il progetto di comunicazione Car-2-Infrastructure – o C2I – collega online l'automobile con la segnaletica stradale e permette quindi di fornire ai guidatori informazioni aggiornate in real time su limiti di velocità, ingorghi o riduzioni di carreggiata. Gli ingegneri Audi hanno preliminarmente sviluppato un'interfaccia di visualizzazione universale che cambierà in base a dove ci si trova. Le informazioni raccolte vengono caricate sul cloud di Audi (leggi come Volvo vuole dire addio agli incidenti con le auto che si parlano tramite il cloud) tramite la rete cellulare per essere poi successivamente trasferite alle vetture. In questo modo si inviano istantaneamente informazioni sul traffico, un elemento cruciale per una guida pilotata sicura. Il progetto punta molto sulla futura tecnologia di comunicazione cellulare LTE-V, capace all'occorrenza di far scambiare dati direttamente fra le vetture, in modo da consentire la comunicazione V2V anche in zone prive di copertura della rete mobile. Questo sarà possibile grazie al fatto che LTE-V prevede due modalità: LTE-V-Direct e LTE-V-Cell, con la prima che, grazie ad una nuova architettura decentrata che modifica il layer fisico, riesce a creare reti “estemporanee” i cui nodi si parlano fra di loro senza bisogno di base station che facciano da ponte. LTE-V consentirà inoltre il “platooning”, una modalità nella quale le auto a guida pilotata formano un convoglio a velocità costante (leggi di come Iveco testa il platooning per i mezzi pesanti) che riduce gli ingorghi e consente una sensibile riduzione dei consumi. Un altro progetto del Digital Motorway Test prevede un preciso monitoraggio della strada, per identificare nel dettaglio come ponti e segnaletica: i dati alimentano la HD Live Map che quindi viene costantemente aggiornata in tempo reale.

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